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giochino autunnale parte 4^ - Curiosità sui nomi che avete scelto

Post n°870 pubblicato il 30 Ottobre 2014 da giramondo595

Come ha scritto qualcuno, qui da noi..anche i giochini sono un occasione per scoprire qualcosa di nuovo.

In questo caso, sono andato alla ricerca ed ecco cosa ho trovato:

Zosymus ( Zosimo di Panopoli ) era un alchimista egiziano

Zosimo era di lingua greca e di nascita egizia. La sua città di origine è discussa: le intitolazioni nei manoscritti lo registrano sia come originario di Tebe che di Panopoli (Akhmin) nella Tebaide, mentre Suida lo dice proveniente da Alessandria. La variabilità è forse dovuta ai spostamenti compiuti da Zosimo in vita. Non è nota con certezza neppur l'epoca in cui visse: il fatto che egli citi Porfirio e che Sinesio alluda indirettamente a lui consente di collocarlo fra la fine del III secolo e l'inizio del IV secolo.
Egli fu il primo autore che abbia scritto opere alchemiche in modo sistematico e firmando la propria creazione. Secondo quel che scrive Suida, Zosimo fu autore di un'opera intitolata Chemeutikà, dedicata alla sorella Teosebia; tale scritto era ripartito in 28 libri, ciascuno dei quali era individuato da una lettera dell'alfabeto (le 24 lettere dell'alfabeto greco e 4 lettere dell'alfabeto copto). Tale opera non è giunta per intero, ma la tradizione manoscritta (non solo greca, ma anche siriaca) ha tramandato vari scritti che dovevano esserne in origine delle porzioni. Quanto a Teosebia, non è detto che fosse sorella di Zosimo in senso proprio, giacché il termine può aver valore simbolico e mistico: nelle opere Zosimo si rivolge talora a lei come a una discepola fedele, tal altra volta come a una discepola "eretica" da riavvicinare al genuino magistero alchemico. Una traduzione araba dell'opera, realizzata da Mu'ayyad al-Din Abu Isma‘il al-Husayn ibn Ali al-Tughra'i, è stata scoperta nel 1995, ma tale versione non è affatto completa e soprattutto non è letterale.
Secondo Suida, fu anche autore di una Vita di Platone, mentre sono rimasti tredici frammenti delle sue Memorie autentiche.
Nella sua riflessione giunsero a maturazione impulsi provenienti dal neoplatonismo, dal Cristianesimo, dallo gnosticismo e dall'ermetismo. Il processo di trasformazione dei metalli (per lo più da metalli vili a metalli preziosi, oro e argento) è simbolico di un percorso di purificazione e di iniziazione.
I futuri successi della chimica ellenistica dipesero dai perfezionamenti apportati nella soffiatura del vetro necessaria per la fabbricazione di alambicchi.

Kerykos

Martiro di Santa Juilitta e Kerykos ( Giuditta e Quirico )

si celebra il 16 giugno per la chiesa Cattolica
Giulitta era una vedova, di facoltosa famiglia e di elevato lignaggio. Essa viveva ad Iconio, città della Licaonia (oggi in Turchia) durante la persecuzione di Diocleziano nei confronti dei cristiani, avvenuta dal 285 d.c. al 305 d.c. Nel 304 d.c. essendosi convertita al cristianesimo e temendo per sé e per il figlio, lasciò i suoi averi e la sua città, fuggendo con due ancelle e con il figlioletto Quirico di tre anni. Scoperta e catturata mentre raggiungeva Tarso, per ordine del governatore della Cilicia Alessandro, fu posta sotto tortura affinché accettasse, secondo la prassi, di sacrificare agli dei. Pur nei tormenti la donna rifiutò di rinnegare la sua fede. A presiedere il giudizio era lo stesso governatore Alessandro che teneva sulle ginocchia il piccolo Quirico. Le ripetute nerbate inflitte a Giulitta non facevano vacillare la sua fede, ma addirittura fecero sorprendentemente pronunciare al bambino: «Sono cristiano anch'io!». A queste parole il governatore scagliò il piccolo sui gradini del tribunale, facendogli battere la testa e uccidendolo sul colpo. La madre non si scompose, ma rimase in preghiera ringraziando il Signore perché il figlio l'aveva preceduta nella gloria dei Cieli. Il governatore Alessandro, pieno d'ira, la consegnò allora al boia perché fosse decapitata.
I loro corpi, recuperati da una delle due ancelle di Giulitta scampata alle persecuzioni, furono tenuti nascosti fino a che in epoca costantiniana, quando L' imperatore Costantino, scoperte le loro reliquie fece costruire un monastero in loro onore vicino a Costantinopoli e pertanto il loro culto apertamente divulgato
In numerose versioni della Passio si indica la città di Tarso come il luogo del martirio, anche se in altre è Antiochia.

Chiesa dei Santi Quiricio e Julitta

 

a Loro è dedicata anche una Chiesa a Roma

La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta , situato nel rione Monti, in via Tor de' Conti.
La chiesa, retta dai frati del Terz'Ordine Regolare di San Francesco, è rettoria della parrocchia di Santa Maria ai Monti e sede del titolo cardinalizio dei Santi Quirico e Giulitta.
La chiesa è dedicata a due santi martiri di Tarso, del IV secolo, al tempo dell'imperatore Diocleziano: il piccolo Quirico, di 3 anni, e sua madre Giulitta.
La chiesa ha origini antiche (VI secolo), e i suoi resti sono stati ritrovati da recenti scavi (visitabili nel piano sotterraneo dell'attuale chiesa). Era dedicata ai Santi martiri Stefano e Lorenzo, ed aveva un orientamento inverso da quello attuale (cioè dove c'era l'abside, ora c'è la facciata). Restauri furono apportati alla chiesa alla fine del XV secolo e nel 1584, quando fu invertito il suo orientamento. Il campaniletto medievale fu conservato ed oggi è inglobato all'interno dell'edificio adiacente (ex convento, oggi hotel Forum). Nuovi restauri si ebbero all'inizio del XVII secolo, quando papa Paolo V la fece rialzare di circa quattro metri per preservarla dall'umidità e dalle inondazioni del Tevere; e all'inizio del Settecento, quando fu costruita la nuova facciata ad opera del Raguzzini (1728).
La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta è situata lungo via di Tor de' Conti, alle spalle del Foro di Augusto.
La facciata della chiesa, del XVIII secolo, è particolarmente slanciata. Essa è suddivisa in due ordini da un alto cornicione, sul quale si legge la seguente iscrizione:
(LA)
« SS MM QUIRICO ET IULITTAE DICATUM »(IT)
« Dedicato ai Santi Martiri Quirico e Giulitta »
(Iscrizione sul cornicione della facciata)
La fascia inferiore della facciata è decorata con tre arcate cieche a tutto sesto idealmente sorrette da semplici lesene tuscaniche. All'interno dell'arco centrale si apre l'unico portale, con cornice marmorea sormontata da un elegante timpano e da una lapide con il seguente testo attribuito all'umanista fiorentino Aurelio Brandolini:[3]
(LA)
« INSTAVRATA VIDET QVIRICVS CVM MATRE IVLITA QVE FVERANT LONGA DIRVTA TENPLA DIE. PRINCIPE SVB SIXTO DELVBRIS NVLLA VETVSTAS HIC REFICIT PONTES MENIA TEMPLA VIAS »
(IT)
« Quirico con la madre Giulitta vede restaurati i templi che per lungo tempo furono in rovina. Sotto il principe Sisto nei luoghi di culto non rimase nessuna vetustà: questi rifece ponti, porte, templi e strade »
(Lapide sopra il portale)
Nella fascia superiore si apre, in basso, una finestra con arco a sesto ribassato, e, in alto, vi sono altre tre finestre, che non danno sulla chiesa ma su ambienti sopra di essa, ciascuna decorata con una balaustra. La facciata termina con un profilo a doppio spiovente sormontato da una semplice croce in ferro battuto.
Lungo il fianco destro della chiesa, si trova il campanile romanico del XII secolo. Questo è a tre ordini separati da cornicioni poco sporgenti e la sua cella campanaria si apre sull'esterno con trifore, in parte murate, su due piani.
L'interno della chiesa dei Santi Quirico e Giulitta presenta una pianta con navata unica terminante con un'abside quadrangolare, entrambe coperte con volta a botte lunettata affrescata nel 1856 da Pietro Gagliardi con, nella navata, Gloria dei Santi Quirico e Giulitta.
Lungo la navata vi sono quattro altari laterali, due per lato. Il primo altare di destra accoglie una tela del XVII secolo con la Madonna e San Giuseppe, il seguente, dedicato a Domenico di Guzman, ospita una pala con la Predica di San Domenico di Ercole Ruspi (XIX secolo); il primo altare di sinistra, invece, è sormontato da una tela con San Vincenzo Ferrer e San Nicola di Bari in adorazione del Bambino Gesù (metà del XVIII secolo), mentre quella del secondo altare raffigura la Madonna del Rosario tra i Santi Domenico e Caterina (prima metà del XVIII secolo). In prossimità della parete di fondo, si trovano due cantorie contrapposte dipinte a finto marmo.
L'abside è interamente occupata dal presbiterio, delimitato da una balaustra marmorea. Esso accoglie l'antico altare maggiore secentesco, con ancona costituita da un timpano spezzato sorretto da quattro colonne corinzie. Al centro di essa si trova una pala coeva con il Martirio dei Santi Quirico e Giulitta.
Sulla cantoria di destra, si trova l'organo a canne, costruito nel 1859 da Pietro Pantanella e restaurato nel 2006 dalla ditta Inzoli.
Lo strumento, a trasmissione integralmente meccanica, è racchiuso all'interno di una semplice cassa lignea, con prospetto composto da canne di Principale disposte in cuspide unica con ali laterali. La sua consolle è a finestra ed ha un'unica tastiera di 50 note (Do1-Fa5) con prima ottava scavezza ed una pedaliera a leggio di 14 note (Do1-Sol#2, senza le note Mi2, Fa2 e Sol2) anch'essa con prima ottava scavezza e costantemente unita al manuale

 
 
 
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...Droga e alcool portano alla distruzione fisica e mentale!!! La vita e' troppo bella per essere distrutta dalle sostanze!!!!!! Vogliatevi bene !!!

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AREA PERSONALE

 

CITAZIONI DI

Beata Madre Teresa di Calcutta


Quello che noi facciamo
è solo una goccia nell'
oceano,
ma se non lo facessimo
l'oceano avrebbe una
goccia
in meno

Non importa quanto
si dà
ma quanto amore si
mette nel dare.


Trova un minuto
per pensare,
trova un minuto
per pregare,
trova un minuto
per ridere.

La peggiore malattia
dell'uomo?
La solitudine.


Le parole gentili
possono essere brevi
e facili da pronunciare
ma la loro eco è infinita.

 

 

GRAZIE AMICI QUESTI REGALI SONO PER VOI

 

          Grazie Solic

 

Grazie diana.fini

 

 Grazie Trappolinax ( Wanda )

Grazie aumania_12 ( Alisia )

Grazie Trappolinax ( Wanda )

grazie STREGAPORFIDIA (Sonia)

questi splendidi regali,
li voglio
dedicare a
tutti voi amici

Aforismi 

Edward Morgan Forster è stato uno scrittore
britannico,autore di racconti brevi,
di romanzi e saggi letterari.
Da alcuni suoi romanzi sono stati
tratti film di grande successo come:
Passaggio in India (1984, regia di David Lean)
Camera con vista (1986, regia di James Ivory),
Maurice(1987, regia di James Ivory)
e Casa Howard (1992, regia di James Ivory).


Se è facile raccontare la vita,
ben più difficile è viverla,
e siamo tutti dispostissimi a
chiamare in causa "i nervi",o qualsiasi
altra parola d'ordine che serva a
occultare i nostri desideri.
( Edward Morgan Forster )

 Albert Einstein è stato un fisico
a soli 26 anni, ha mutato
il modello istituzionale di
interpretazione
del mondo fisico


E' più facile spezzare
un'atomo, che
un pregiudizio
( Albert Einstein )

 

GRAZIE PER I VOSTRI DONI

       Carissimi amici,
       grazie a tutti
       per i vostri doni.
       Questi sono solo
       una piccolissima
       rappresentanza
       della vostra amicizia
       ed affetto.
       sono felicissimo di
       ciò...bacioni
        a tutti

      vivi la vita    

      Grazie agli amci Trappolinax e luce 1001 per
      i bellissimi regali per il compleanno del mio blog

                    

               

 

SAGGEZZA POPOLARE ANDREOLESE

Cu ava focu campau,cu ava pana moriu.
Chi ha del fuoco è vissuto,
chi ha pane è morto a causa del freddo

'A casa mbidìàta,o pòvara o malàta.
La casa ch'è oggetto d'invidia va
incontro a povertà o malattia.

A bbona lavandàra on manca petra.
Ad una brava lavandaia non manca
pietra (su cui lavare).

E cu' t'affìdi, ti nganni.
Sulla persona a cui presti
fiducia ti sbagli (facilmente).

Canta lu gaddru e si scòtula li pinni.
Il gallo canta e si scuote le piume.
(Si dice di persona che di un fatto
non vuole assumersi alcuna responsabilità
e "se ne lava le mani", come Pilato.

Per altri curiosi proverbi andreolesi:

http://www.andreolesi.com/dialetto/proverbi.htm

 

FRASI CELEBRI

Golda Meir, fu una donna politica
israeliana, quarto premier d'Israele
e prima donna a guidare il governo
del suo Paese.

La vecchiaia è come un aereo
che punta in una tempesta.
Una volta che sei a bordo non puoi
più fare niente
(Golda Meir)

Anton Pavlovič Čechov è stato uno
scrittore, drammaturgo e
medico russo.
Laureatosi in medicina,
scriveva novelle di notte.

L' intelligente
ama istruirsi,
lo stupido istruire.
( Anton Cecov )

Non sappiamo cosa può accaderci
in quello strano guazzabuglio che è la vita.
Possiamo però decidere quello che avviene
in noi, come affrontarlo, che uso farne...
ed è questo, in conclusione,
ciò che conta.
( Joseph Fortton )

 

Henry Ford è stato un imprenditore statunitense.
Fu uno dei fondatori della Ford Motor Company,
società produttrice di automobili, ancora oggi
una delle maggiori società del settore negli
USA e nel mondo.

Chiunque smetta di imparare è vecchio,
che abbia venti o ottant'anni.
Chiunque continua a imparare resta
giovane. La più grande cosa
nella vita è mantenere la
propria mente giovane.
( H. Ford )

Riflessioni sul Tempo ... Il passato rivive ogni giorno perché non è mai passato. (Proverbio Africano); Il tempo è un grande maestro, ma sfortunatamente uccide tutti i suoi studenti. (Hector Berlioz);        Una briciola d’oro non può comprare una briciola di tempo. (Proverbio Cinese);                                            Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci  sarà più. (Fëdor Dostoevskij)Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J Lennon )Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.(Charlie Chaplin) L'unica cura per l'acne giovanile è la vecchiaia.( Totò )Ogni minuto muore un imbecille e ne nascono due. ( Eduardo De Filippo )Chi vive troppo tempo in un luogo perfetto finisce per annoiarsi. (Paulo Coelho)

 
 

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