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La vita di Michelangelo

Post n°3079 pubblicato il 27 Agosto 2016 da valerio.sampieri
 

La vita di Michelangelo

Il sito Accademia.org riporta una interessante cronologia della vita di Michelangelo, leggendo la quale si sono rafforzati i miei dubbi sulla corretteza storica della terna di sonetti romaneschi di Giulio Cesare Santini "Er carnevaletto de li poeti". Che c'entra Giuliano Della Rovere (Papa Giulio II), morto nel 1513, che tra l'altro era un papa guerriero? Forse Santini si riferiva a Giulio Zanobi di Giuliano de' Medici (Papa Clemente VII), ma anche in questo caso nutro forti dubbi. Non resterebbe che Leone X, predecessore di Clemente. Se così fosse, penso che Santini voglia disprezzare i poeti che tra il 1513 ed il 1521 frequentavano la corte Papale del de' Medici: ciò mi sembra però azzardato, visto che tra i "poeti di corte" c'era niente di meno che Pietro Bembo. Vabbè, fatto il mio sproloquio, vediamo di saperne di più su uno dei massimi geni dell'umanità: Michelangelo Buonarroti!

Volete sapere di più su Michelangelo e la sua vita? Qui abbiamo creata una biografia che speriamo sia facile da leggere, seguendo le date e i periodi più importanti della sua vita.

6 MARZO 1475 - CAPRESE MICHELANGELO (AREZZO)
Figlio di Ludovico Buonarroti Simoni e Francesca di Neri, Michelangelo nasce il 6 marzo del 1475 a Caprese, in provincia d’Arezzo. La famiglia Buonarroti si trova a Caprese a causa dell’impegno come magistrato podestarile di Ludovico. Pochi mesi dopo la sua nascita, la famiglia rientra a Settignano, sui colli fiorentini. Fin dalla tenera età Michelangelo dimostra presto inclinazione per l’arte, stringe amicizia con Francesco Granacci e, nonostante la contrarietà paterna, entra nella scuola del Ghirlandaio a Firenze.

1487 - FIRENZE
Apprendistato presso la bottega di Domenico Ghirlandaio a Firenze, con un contratto che lo obbliga a rimanere per altri tre anni. Michelangelo, però, rompe l’impegno ed aderisce dopo pochi mesi alla libera scuola di scultura e di copia dall’antico voluta da Lorenzo de’ Medici nei Giardini di San Marco e diretta dallo scultore Bertoldo di Giovanni, allievo di Donatello.

1488 - FIRENZE
Lorenzo de’ Medici non tarda a notare il talento di Michelangelo e lo accoglie nel suo palazzo di Via Larga. E’ qui che il giovane Buonarroti incontra illustri personaggi della cultura umanista come Angelo Poliziano, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola. Per la corte medicea realizza le prime sculture, "La battaglia dei Centauri" e la "Madonna della scala" oggi esposte al Museo di Casa Buonarroti a Firenze.

1493 - FIRENZE
Piero de’ Medici intercede coi frati agostiniani della Chiesa di Santo Spirito in favore del giovane artista, affinché lo ospitassero all’interno del convento e gli consentissero di studiare l’anatomia, sezionando i cadaveri provenienti dall’ospedale del complesso conventuale. In questi anni Michelangelo scolpì un Crocifisso ligneo, realizzato come ringraziamento per il priore di Santo Spirito. Attribuito a questo periodo è anche il piccolo Crocifisso di legno di tiglio recentemente acquistato dallo Stato italiano, con controverse ipotesi sulla sua reale paternità.

1494 - BOLOGNA-VENEZIA
Poco prima della caduta dei Medici, Michelangelo lascia Firenze. Dopo una breve tappa a Venezia, si reca a Bologna ove rimane per un anno, ospite di Gianfranco Aldovrandi. Qui partecipa alla scultura dell’ Arca di San Domenico e si dedica a studi di letteratura.

1496 - ROMA
Si stabilisce a Roma, dove inizia il "Bacco". Gode della protezione del banchiere Jacopo Galli, compratore del "Bacco", oggi conservato al Museo del Bargello di Firenze. Il 27 agosto 1498 Michelangelo stipula il suo primo importante contratto con il cardinale francese Jean Bilheres per la celebre "Pietà" nella Basilica di San Pietro. Si impegna a terminare l’opera in un anno, per un prezzo pattuito di quattrocentocinquanta ducati.

1501-1504 FIRENZE
Viene richiamato a Firenze per una importante commissione dell’Opera del Duomo. Inizia a lavorare al "David", che nel 1504 verrà trasportato in Piazza della Signoria. La commissione viene pagata quattrocento ducati. Sono anni densi di commissioni, nei quali Michelangelo lavora a vari progetti paralleli al David. Nel frattempo segue infatti il progetto degli "Apostoli" per il Duomo, sbozzando però solo il "San Matteo" oggi esposto in Galleria dell’Accademia. Pier Soderini, Gonfaloniere di Firenze, gli commissiona la "Battaglia di Cascina" per il Salone dei Cinquecento, di cui si ha testimonianza di un cartone preparatorio, oggi perduto. La ricca famiglia Doni gli affida la realizzazione di una "Sacra Famiglia" dipinta su tavola, il famoso "Tondo Doni" oggi esposto agli Uffizi. Buonarroti si dedica inoltre alla scultura di "Madonna con Bambino" scolpita per la famiglia Mouscron per la Cattedrale di Bruges. L’artista vi lavorò in segreto e fu inviata gelosamente nelle Fiandre non appena terminata intorno al 1504. Esegue in questi anni anche un tondo di marmo per la famiglia Pitti, oggi conservato al piano terra del Bargello insieme al celebre Bruto di Michelangelo.

1504 - ROMA
Papa Giulio II lo chiama a Roma per realizzare il suo monumento funebre. Michelangelo non porterà mai del tutto a termine il progetto, riveduto rispetto a quello iniziale dagli eredi del Pontefice e di questa "tragedia sepolcrale", come la definisce, si rammaricherà fino alla fine.

1508 - ROMA
Dopo un periodo di lunghe liti, finalmente firma il contratto con Giulio II per il suo capolavoro, la "Cappella Sistina". Michelangelo, che si sposta di continuo tra Roma, Firenze e Carrara, dove controlla personalmente il marmo per le sue opere, accantona il progetto della Tomba per Giulio II e si dedica alla Cappella Sistina ininterrottamente fino al 1512.

Giulio II muore nel 1513 e si ripropone il problema del monumento funebre: di questo secondo contratto stipulato con gli eredi ci restano il "Mosè", oggi collocato nella Chiesa di San Pietro in Vincoli e i due Schiavi conservati al Louvre (Schiavo Morente e Schiavo Ribelle). La tomba, tormento della sua vita, verrà portata a compimento solo nel 1545, con un’ultima versione, in gran parte affidata agli aiuti.

1515 - FIRENZE
Michelangelo lavora per il nuovo papa, Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico, fin dal 1514, quando rifece la facciata della sua cappella a Castel Sant’Angelo, opera purtroppo perduta. Nel 1515 la famiglia Buonarroti ottiene dal papa il titolo di conti palatini. Leone X era nato nello stesso anno di Michelangelo e molto probabilmente si erano conosciuti fin dall’adolescenza, trascorsa a Palazzo Medici prima della cacciata della famiglia da Firenze. A Michelangelo fu richiesto un progetto per completare la facciata della Chiesa di San Lorenzo a Firenze, per la quale Buonarroti elabora alcuni disegni preparatori ed un modello ligneo, ma la commissione viene abbandonata circa un anno dopo.

1520 - FIRENZE
Viene affidata a Michelangelo la creazione di una monumentale cappella funebre per accogliere gli ultimi eredi diretti della dinastia medicea: Giuliano, Duca di Nemours deceduto nel 1516 e Lorenzo, Duca d’Urbino scomparso nel 1519.

Annullata quindi la progettazione della facciata di San Lorenzo, le risorse vengono destinate alla realizzazione della Sagrestia Nuova nel complesso di San Lorenzo, dove verranno trasferiti anche i resti di Giuliano e Lorenzo de’ Medici, rispettivamente zio e padre di Leone X.

1524 - 1534 FIRENZE
Clemente VII è il nuovo papa del casato mediceo in carica e commissiona al Buonarroti la "Biblioteca Laurenziana" per accogliere a Firenze la preziosa e vasta collezione di rotoli, pergamene, incunaboli collezionati dalla famiglia Medici fin dai tempi di Cosimo il Vecchio. Proseguono allo stesso tempo i lavori per la costruzione della Sagrestia Nuova con le sculture del "Crepuscolo" e l’Aurora per la tomba del Duca d’Urbino, la Madonna con Bambino, la "Notte" ed il "Giorno" per la tomba del Duca di Nemours.

In questi anni vengono portate avanti altre cinque sculture per la tomba di Giulio II che resteranno inutilizzate. Rimasero nello studio di Michelangelo a Firenze finchè non furono donate dal nipote a Cosimo I de’ Medici nel 1564. Quattro di esse, chiamati i Prigioni o Schiavi, sono esposte oggi nel Corridoio o Galleria dei Prigioni alla Galleria dell’Accademia, mentre la quinta, "Il Genio della Vittoria" si può ammirare nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

1529 - FIRENZE
Viene incaricato di sovrintendere i lavori delle fortificazioni di Firenze durante l’assedio della città da parte delle truppe di Imperiali di Carlo V. Si occupa dei piani difensivi sul Colle di San Miniato fino al 1530, anno in cui fa proteggere il campanile dai pallettoni dei nemici con un’armatura fatta di materassi imbottiti. Lo stesso anno esegue l’Apollo per Baccio Valori.


Un bellissimo video che fa vedere le opere di Michelangelo create a Firenze

1534 - ROMA
Anno di profondo cambiamento per Michelangelo, che lascia Firenze senza più farvi ritorno. Nel settembre 1534 ottiene l’incarico per il "Giudizio Universale" nella Cappella Sistina, cheinizia nel 1536 e porta a termine nel 1541, suscitando consensi e polemiche. In questi anni Michelangelo è stabilmente a Roma e si lega d’amicizia con Tommaso de’ Cavalieri, con cui scambia lettere e al quale dedica disegni e poesie. C’è anche un importante rapporto epistolare con la marchesa di Pescara, Vittoria Colonna, vicina agli avvenimenti della Riforma e alle idee del Valdes, cui anche il maestro si accosta.

1539 - ROMA
Scolpisce il busto del "Bruto" per Niccolò Ridolfi, oggi conservato al Museo del Bargello di Firenze.

1547 - ROMA
Negli ultimi anni della vita, Michelangelo intervenne più volte sul tema della "Pietà", in una sorta di meditazione sulla morte. La "Pietà Rondanini" fu iniziata intorno al 1547 e vi lavorò a più riprese in un lungo arco di tempo fino all’anno della sua morte. L’opera, che proviene dal romano Palazzo Rondanini, è esposta al Castello Sforzesco di Milano dal 1952.

1550 - ROMA
Dal 1550 attende agli affreschi della Cappella Paolina in Vaticano e svolge lavori come architetto, da Palazzo Farnese alla risistemazione del Campidoglio, fino ai lavori imponenti per la cupola di San Pietro, a capo della cui fabbrica lo vuole Papa Paolo III dal 1546. Fra il 1550 ed il 1555 viene datata la "Pietà Bandini" oggi nel Museo dell’Opera del Duomo a Firenze. In un primo momento venne concepita da Michelangelo per la propria tomba. Il gruppo scultoreo fu danneggiato e rimase incompiuto dallo stesso Michelangelo, insoddisfatto del risultato.

Al 1555 circa risale anche la "Pietà di Palestrina", opera incompiuta e ancora oggi di dubbia attibuzione. Secondo molti studiosi il gruppo scultoreo potrebbe essere stato semplicemente sbozzato ma eseguita da un allievo. E’ esposta a pochi passi dal David all’interno della Galleria dell’Accademia.

18 Febbraio 1564 - ROMA
Michelangelo muore nella sua casa romana, lasciando incompiuta la Pietà Rondanini. Il testamento, secondo quanto riportato dal Vasari era composto "di tre parole: che lasciava l’anima sua nelle mani di Dio, il suo corpo alla terra, e la roba a parenti più prossimi".

 
 
 
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Un blog di: valerio.sampieri
Data di creazione: 26/04/2008
 

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