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Ballata del Mastrilli 1

Post n°2169 pubblicato il 27 Ottobre 2015 da valerio.sampieri
 
Foto di valerio.sampieri

Ballata del brigante terracinese Giuseppe Mastrilli

1 Se l'uomo di cui narro qui la storia
Avesse ingegno e cuore dedicato
Al bene, egli non certo una memoria
D'infamia e di nequizia avria lasciato;
Anzi, pel suo coraggio a eccelsa gloria
Saria salito, e presso al suo onorato
Sepolcro, il passeggero, in sulla sera,
Avrebbe mormorato una preghiera.

2 Invece, benché morto confortato
Dai santi Sacramenti della Chiesa
Il nome suo dai posteri è esecrato
Ne' c'è chi di lui prenda la difesa;
Ché di troppi delitti fu infamato
E troppo ardita fu la sua pretesa
Di imporre la giustizia del più forte
E, a piacimento suo, dare la morte.

3  Da famiglia onorata e doviziosa
Nacque Mastrilli in quel di Terracina
Anima passionale ed orgogliosa,
Per una giovinetta, sua vicina
D'amor fu preso e volea averla sposa
Ma quest'amore fu la sua rovina,
Ché la fanciulla già sentiva in cuore
Pel figlio di un mercante un forte amore.

4 Quando alla giovinetta, rivelata
Egli ebbe la passion che il cor gli preme
Ella rispose: - Già sono impegnata
Perciò dal cuore togliti ogni speme.
Un'altra donna, bella ed onorata
Cerca, e felici voi vivrete insieme.
Ti ringrazio, Giuseppe, dell'onore
Che mi fai, ma ad un altro ho dato il cuore.

5 A tali detti, Mastrilli, da furore
E' preso, e il suo rivale va a trovare.
Gli dice: - Alla fanciulla del tuo cuore
Ti prego per il tuo ben di rinunciare:
Oppure, te lo giuro sul mio onore
Tu, con Peppe Mastrilli avrai a che fare.
L'altro, a sua volta, fa la faccia scura
E risponde: - Di te non ho paura!...

6 Non finisce neppure la parola
Che Mastrilli di tasca trae un coltello
E ratto, glielo pianta nella gola.
Poi torna a casa sua, si fa un fardello
Della sua roba, prende una pistola,
S'avvolge ben stretto nel mantello:
Poi fugge nella macchia, e quivi resta
Che assai pratico egli è della foresta.

7 Il padre dell'ucciso, costernato
A Frosinone va da Monsignore;
Gli narra del figliuolo trucidato
Da Giuseppe Mastrilli, per amore.
Lo tranquillizza, tosto, il magistrato
E pone, intanto, sopra il malfattore
Una taglia di ben trecento scudi:
Sia cercato per macchie e per paludi.

8 Dodici guardie ed un tenente armati
Da Frosinone muovono repente
In cerca del bandito, in ciò aiutati
Da molti paesani ed altra gente,
Che son trecento scudi guadagnati
Per chi indizi darà del delinquente.
Mastrilli apprende tutto, e verso il centro
Della macchia si fa sempre più addentro.

9 Ma, spinto dalla fame, cautamente
Esce per procurarsi da mangiare
Ma, appena fuori, disgraziatamente
Nella scorta si va proprio a incontrare.
- Ah - Gridano i soldati - finalmente
Caro Mastrilli. Ti si può acchiappare!
Lor risponde il bandito: - In prigionia
Non riuscirete a trarmi. Andate via!...

10 Il tenente rimane un po' interdetto;
Poi comanda il bandito di arrestare.
Ma questi, punta subito il moschetto
E grida: - Il primo che oserà avanzare
Si prenderà una palla in mezzo al petto,
Ve lo ripeto: Non mi fo arrestare!
- Fuoco! - grida il tenente; ma il brigante
Due guardie stende a terra in un istante.

11 Schiva svelto ogni colpo a lui diretto,
Peppe Mastrilli, e seguita a sparare.
Non ha tregua un minuto il suo moschetto
E, due soldati ancor fa stramazzare;
Altri due ne colpisce in mezzo al petto
E voglia sembra aver di seguitare...
Il tenente, allibito, fugge via
E così in resto della compagnia.

12 Mastrilli pensa che la posizione
Sua, con tal nuovo fatto, s'è aggravata;
Oramai sono cinque le persone
Che ha ucciso e la sua causa è disperata
Or non si tratta più della prigione
Ma la mannaia già gli è preparata.
Unico scampo è rimaner celato
E fuggire, al più presto in altro Stato.

13 Varca così il confin napoletano
E giunge in luogo detto: -La Portella".
Ma per quanto cammini fuori mano
S'imbatte in un'accolta sentinella
Che gli chiede: - Chi sei? - Sono un romano
E vado a Gaeta, da una mia sorella.
- Se il passaporto non mi puoi mostrare
Mio caro amico, non ti fo passare!...

14 Non trovando altra via, dice il bandito:
- Caro signore, avevo il passaporto
Ma durante la strada l' ho smarrito
E se mi vieti il passo mi fai torto...
L'altro insiste e gli prende il suo partito:
Con una palla lo fa cadere morto...
Poi, di tristi pensieri in compagnia
Allunga il passo e seguita la via.

15 Gli torna in mente tutto il suo passato
Ed il rimorso gli tormenta il cuore:
-Sotto cattiva stella, ahimé  son nato
E causa dei miei mali fu l'amore!
Cambierò vita e mi faro soldato
E ricupererò forse l'onore!"
A tal pensier l'animo suo s'acquieta
E sosta a quattro miglia da Gaeta.

16 E stanco chiede asilo a un pescatore:
- Per questa notte mi puoi dar ricetto?
Quello risponde: - Lo terrò ad onore
Il poterti ospitar sotto il mio tetto;
Soltanto mi dispiace, che il favore
Sarà turbato, che ho mia moglie in letto:
Ella è prossima al parto, e capirai
Che le sue grida e i suoi lamenti udrai.

17 Ecco che allo spuntare del mattino,
La donna, dopo aver tanto penato
Dà alla luce un amore di bambino
Che Mastrilli, Giuseppe vuol sia chiamato
Dicendo - Voglio essere il padrino
Di questo fiorellino ch'è sbocciato.
Poscia bacia sul volto il suo compare
E un regalo promette alla comare.

18 Poi la sua storia narra al pescatore:
- Sappi, che un assassino sono stato;
Cinque persone ho ucciso, ma l'amore
Al delitto primiero m' ha guidato.
A riscattare il mio perduto onore
Or ho in idea di diventar soldato.
Rispose il pescator: - Non lo puoi fare
Che il re non vuol più gente assoldare.

19 - E allora? - fa Mastrilli disperato -
Che cosa posso fare, amico degno?
-Vedrò di trarti dal cattivo stato
- Rispose l'altro - anzi ne prendo impegno
Vo subito a trovare un mio fidato
Amico, onde ti trovi qualche legno
Che lontano ti possa traghettare
Sì che in pace tu possa lavorare.

20  Esce il falso compare, e difilato
Dal bargello si reca: - Mio Signore
La taglia su Mastrilli ho guadagnato
Ché il bandito, che desta tanto orrore
Trovasi in casa mia ricoverato
E in un istante, senza far rumore
Voi prenderlo potete e trarlo via
Dalla povera e onesta casa mia.

21 Sorpreso dall'assalto inaspettato
Si difende Mastrilli, tuttavia
Ma trovandosi solo e disarmato
Soccombe, e mentre che lo portan via
Al pescatore dice: - Rinnegato,
Falso compare, la vendetta mia
Non tarderà, ché, vile traditore
Mi riprometto di cavarti il cuore!...

22 In un'oscura cella imprigionato
E si può dire senza nutrimento
(Che solo pane ed acqua gli vien dato)
Geme Mastrilli. Il suo maggior tormento
Non è però trovarsi incatenato
Ma non poter punire il tradimento.
E sogna veder morto il traditore
Con una pugnalata in mezzo al cuore.

23 Dopo quattr'anni e più di prigionia
A Napoli, Mastrilli vien portato
Quivi la sorte sua si fa più ria
Ché in galera egli viene incatenato
E lì pensava con malinconia
Al suo triste e terribile passato
Allorché il Comandante a visitare
Lo venne per poterlo interrogare.

(segue)

 
 
 
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Data di creazione: 26/04/2008
 

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