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Il Dittamondo (5-29)

Post n°1164 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da valerio.sampieri
 

Il Dittamondo
di Fazio degli Uberti

LIBRO QUINTO

CAPITOLO XXIX

"Io veggio ben, diss’io, come m’hai ditto,
che questi sono quei termini appunto
che l’Africa dividon da l’Egitto. 

Ma io ti prego, poi che qui son giunto, 
che mi dimostri dove nasce il Nilo 5 
e la natura sua di punto in punto, 
a ciò che, se di lui versi compilo, 
ch’io abbia il moto suo e la natura 
disegnato col tuo discreto stilo". 
Ed ello a me: "La tua dimanda è oscura, 10 
perché da molti e per modi diversi 
trovar ne puoi una e altra scrittura. 
Ma, nondimen, ciò che giá ne scopersi 
qui ti dirò e tu cosí lo spiana, 
se mai avièn ch’altrui ne scriva versi. 15 
Questo è Geon, che de l’alta fontana 
e santa scende per molte caverne 
sotto Atalante, presso a Mauritana: 
quivi si mostra e quivi si dicerne 
non lungi a l’Oceano e poi fa un lago 20 
del qual gran gente par che si governe. 
E come per paura e per ismago 
lo coniglio s’intana e si nasconde, 
costui sotterra corre come un drago. 
Nilides costui è detto e per profonde 25 
vene ne va, e non par che si scopra, 
fino a Cesaria, dove spande l’onde. 
Bagnato Delta e Cesaria di sopra, 
come hai udito, di nuovo s’attuffa, 
sí che la terra in tutto par che ’l copra. 30 
E tanto per gran tuffi si rabuffa, 
che surge in Etiopia e quivi rompe 
ed esce fuor coi piedi e con le ciuffa. 
Isole bagna assai, ma di piú pompe 
Meroe si crede, e per le strane lingue, 35 
che ’l fiume truova, il nome suo corrompe: 
onde passammo, il Negro si distingue; 
Astisapes e Astabores altrove 
e quando giro tra gente piú pingue. 
E che questo sia vero, che si move 40 
di Mauritana, il pruova ch’esso cresce 
qui verso Egitto, quando di lá piove. 
La natura de l’acqua e cosí il pesce, 
che lá si truova, chiaro tel disegna: 
ché tal, qual vedi a questo, di quello esce. 45 
Iuba lo scrive, il quale di qua regna, 
Sesostris, Dario e Cambise ancora, 
che ne volson cercar le vere segna, 
e Tolomeo Filadelfo, che allora 
li fe’ un fosso di cinquecento miglia, 50 
cento pié largo e trenta il fondo fora. 
E se vedessi il cammin che si piglia 
da Tolemaide al castel di Latano, 
ben ti parrebbe una gran maraviglia 
come d’Egitto navicando vano 55 
li mercatanti, a far mercatanzia, 
dove Etiopi e Trogoditi stano. 
Or, per mostrarti in tutto la sua via, 
poi ch’è in Egitto, si divide in sette 
e, quindi, in verso Arabia si disvia. 60 
Alfin lo piú nel mar Rosso si mette; 
l’altro di verso il Caro rizza il rostro, 
dove Carisio l’onde sue son dette. 
E questo è quello, che t’insegno e mostro, 
che l’Asia da l’Africa divide, 65 
il qual ne vien diritto nel Mar nostro. 
E sappi, dove la terra ricide, 
che tutto insiem dodici mila passi 
si fa il traverso, per chi meglio il vide. 
Or hai udito dove e di quai sassi 70 
nasce e come due volte si annega 
e due di nuovo sopra terra fassi. 
A la seconda parte che mi priega 
la tua dimanda, in breve ti rispondo 
come per me e per altrui si spiega. 75 
Quel sommo Ben, che move i ciel, secondo 
che girar vedi, con vertú e con lume, 
e che ha dato legge a tutto il mondo, 
vuole che, per natura, questo fiume 
si spanda semel l’anno per Egitto 80 
e che allaghi il paese, per costume. 
Dico nel tempo poi, che ’l sole è fitto 
nel segno de la luna, ch’esso ingrossa 
a dí a dí, come altrove t’è ditto; 
e, poi ch’entra nel suo, prende tal possa, 85 
che la contrada allaga sí del tutto, 
che senza barca non so chi ir vi possa. 
La gente, che di lá fanno ridutto, 
a certi segni c’hanno pongon cura 
e sanno se la terra fará frutto. 90 
Però gli antichi onoravan Mensura 
e i sacerdoti, a’ tredici di agosto, 
lui celebrando, ch’era in sua altura, 
come si va di qua, e non piú tosto, 
a le letane, giano e, per piú lodo, 95 
natalem mundi nome gli avean posto. 
E sí come nel crescer suo tien modo, 
cosí, scaldando il sole a Virgo il petto, 
discrescere si vede a nodo a nodo. 
Per questa forma appunto, ch’i’ t’ho detto, 100 
in fin che ’l sole a le Bilance giunge, 
di grado in grado è tornato al suo letto. 
Ma qui so bene che un pensier ti punge. 
Tu di’: com’è che questo fiume ingorga 
tanto, che spanda quanto par da lunge? 105 
Crede alcuno che tanta rena porga 
il mare in contro, che gli faccia rete, 
sí che a dietro ritorni e che non corga. 
E altri vuole che cosí reflete 
per Etesie ne’ dí canicolari, 110 
forse perché ’l paese ha di lui sete. 
Ed è chi dice che a dietro ripari 
e ingorghi, per gran piova che vi scende. 
Cotali opinion fun ne’ piú chiari
e qual le due e qual tutte le prende". 115
 
 
 
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Data di creazione: 26/04/2008
 

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