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Rime di Celio Magno (360)

Post n°1138 pubblicato il 25 Gennaio 2015 da valerio.sampieri
 

Rime di Celio Magno

360

San Bernardo — Contadino.

Primo

Bernardo
O signor mio benigno,
o redentor di questa miser'alma,
accetta il buon volere
di me, tuo servo umìle.
E qualor questi sensi infermi e frali
traboccano al peccar, tu mi sostenta,
con la pietosa man de la tua grazia.
So molto ben che tutte
l'orazioni mie, tutti i digiuni
e quanto in gloria tua penso ed adopro,
è nulla, s'io riguardo a quel ch'io debbo.
Ma s'io mi volgo, come ognor m'inviti,
a l'infinita tua somma bontate,
spero de le mie colpe ancor perdono.
E che fatta per te d'indegna e brutta
quest'alma degna e bella,
quando a te piacerà trarla di questo
carcere a lei noioso,
fia chiamata nel cielo a goder teco
del gaudio e de' tesori
che doni a' servi tuoi più cari e fidi
in quella vera e sempiterna vita.
Pater noster, qui es in caelis, sanctificetur.
Contadino
Ecco il padre Bernardo,
uom tra noi d'essemplare e santa vita,
e prior degno del suo monastero.
Buon giorno, padre.
Bernardo
Dio ti sa lui figlio.
Ove ne vai così per tempo?
Contadino
Io vado
per udir messa al monasterio vostro,
oggi ch'è festa; e parmi aver sentito
il terzo segno.
Bernardo
Come, 'l terzo? Ancora
non è sonato il primo.
Contadino
A me pareva
d'udirlo; ma per dirvi il ver, ier sera
feci vigilia, e non gustai boccone
benché n'avessi voglia; e questa notte
poco ho dormito: onde or fame rabbiosa
fa ch'io vaneggio ed erro.
Parendomi sentir campane e trombe,
credea spedirmi tosto e tornar tosto
a far collazione a casa mia
ed aspettar per gli altri e desinare.
Bisogna aver pazienzia.
Bernardo
Quanto più scuso in te dopo il digiuno
questo spion natural de la tua fame,
tanto più lodo il fren di riverenza
verso il tuo creator, che a' suoi commanda
che cibo a l'alma dian prima ch'al corpo.
Benedetto sia tu, figliuol mio caro!
Prega il Signor che così buona mente
per tua bontade in te conservi e cresca.
Almen fossi tu stato a la mia messa
da me detta oggi a lo spuntar de l'alba
per mia divozion, come far soglio:
perch'or mangiar potresti a tuo piacere.
Contadino
Volesse Dio che ciò saputo avessi,
che ci sarei volato
a mezza notte, ancor, non pur a l'alba!
Io paziente sosterrò la fame
finch'abbia udito messa; ma dapoi
non so come potrò soffrirla tanto
ch'arrivar possa a casa.
Fatemi, caro padre, un gran favore:
supplico e prego vostra rebelenzia.
Bernardo
Volentieri. Dimanda, purch'io possa.
Contadino
Datemi mezzo di quel vostro pane
ch'avete nel carnier, dove solete
portarne ognor, per darlo in elemosina
a qualche poverello; in ogni modo
in tale stato posso anch'io chiamarmi
poverello e mendico.
Riceverollo per l'amor di Dio.
Bernardo
Vo' compiacerti; purché mi prometti
di non toccarlo finché tu non abbi
udito messa prima,
e 'l tuo debito ufficio a Dio pagato:
che sarà solo un differir mezz'ora.
Contadino
Così prometto.
Bernardo
Eccoti mezzo il pane.
Contadino
Riponetel voi stesso in questa tasca
con le man vostre, ch'io non vo' toccarlo
finché non oda messa,
sì come io v'ho promesso e 'l dover porta.
Bernardo
Ciò segno è ancor di ben disposta mente.
Porgi la tasca qui: ma guarda bene
che tu m'attenda la parola data.
Sai ben che la promessa
al sacerdote fatta è fatta a Dio.
Contadino
Siatene certo pur. Mi raccommando
a vostra rebelenzia.
Bernardo
Va in buon'ora.
Quando si scorge in uom semplice ignaro
seme alcun di bontate,
con la dolcezza e col favor si deve
nodrirlo e cura averne;
acciò, quasi novella ed util pianta,
fermi più sua radice,
e più fiorito e più fecondo cresca.
Ma fornir voglio il mio camino e i prieghi
che costui m'interruppe; ancor che 'l tempo
speso con lui non fu senz'alcun frutto.

360

2

Contadino
Sì, si, aspetta, che vegno.
Non diran messa di quest'ora intiera.
Il frate ch'a da dirla
non è parato ancora; anzi passeggia
per sacristia col breviario in mano,
e forse va dicendo il matutino.
Che debbo fare? Da l'un canto mi spinge
lo stimol de la fame,
e da l'altro la fede al padre data.
S'io 'l mangio innanzi, peccherò di gola,
se indugio un'ora, io morirò di fame.
Non è meglio ch'io viva e poi mi penta,
che morir qui, né poter poi pentirmi?
Ho pur sentito a dire
che la necessitade non ha legge,
e che nostro Signor non vuol la morte
del peccator, ma ch'anzi viva affine
che possa convertirsi. Adunque onesta
scusa averò s'io mangio questo pane;
forza è mangiarlo.
Bernardo
A quel ch'io veggio, dei
aver udito messa; ch'altramente
creder non vo' che tanto error facessi.
Perché mutolo resti? E non rispondi?
E perché torni entro la tasca il pane?
Contadino
Io non l'ho udita ancora,
perch'ancor non s'è detta; e 'l sacerdote
par che nulla vi pensi, e ad altro attende.
Ond'io mi son partito
di chiesa a passeggiar per minor tedio
dell'aspettar la messa;
ma quando ora sarà, darò di volta.
Né questo pane ho tratto
fuor per mangiarlo; ma per darli solo,
così, un'occhiata, e per trattenimento
de la mia fame; come fa l'infermo
che toglie un pomo in man per goder solo
la vaghezza e l'odor, non per mangiarlo.
Bernardo
Se questa fu la causa, io me n'acqueto;
ma perché, figlio mio, non stesti in chiesa
più tosto a pregar Dio, che uscirne fuora
impaziente in aspettar la messa?
Contadino
Io voglio e debbo confessar il vero
a vostra rebelenzia.
Ho visto in chiesa in ginocchion divota
una giovane bella come un fiore,
che gli occhi mi rapì nel suo bel volto.
Io sentendo per lei foco in camino,
deliberai schivar quel gran periglio
d'innamorarmi; perc'ho già provato
quant'aspra sia la vita degli amanti,
e quanto offenda Dio.
Talché, per non turbar né me né lei,
son fuori uscito a trattenermi alquanto.
Bernardo
Benissimo facesti
ché maggior fallo assai sarebbe stato
macchiar la conscienza
di carnal brama e di lascivi sguardi,
che romper il digiuno innanzi messa.
Contadino
Anch'io giva pur or pensando meco
che, s'è concesso a chi digiuna, a sera,
di cibo un poco pria che vada in letto,
perch'avend'io ier sera digiunato
senza nulla gustar, peccarei s'ora
con questo poco pane,
col qual ier sera non avrei peccato,
consolassi la fame innanzi messa?
Bernardo
Non hai fornito ancora
l'obligo del digiun, se non hai prima
ascoltata la messa;
anzi, se mangi pria, non sol tu guasti
il merito di questa e di quell'opra,
poich'ambe ordini son di santa Chiesa,
ma senza scusa mortalmente pecchi.
Che 'l peccato del qual tra noi si parla
non consiste in aver ier sera preso
poco o nulla di cibo;
benché 'l vero digiuno, a Dio più grato,
sia l'astenersi in tutto
ne le vigilie sante
dal mangiar e dal bere;
ma questa colpa è per l'incontinenza
di non voler soffrir mezz'ora sola
a saziar il tuo ingordo appetito.
Contadino
Questa mezz'ora a me parrà mill'anni.
Bernardo
Più lunghe a te parran le pene eterne
se per seguir la gola or nulla curi
l'onor devuto ai dì sacri e solenni,
anteponendo il pane
terreno e frale al pan celeste eterno
del sacrificio, in cui presente è Cristo,
che col suo sangue ti campò da morte.
Non colui che principia un'opra buona,
ma chi stabil continua insino al fine
grazia e mercede acquista.
Contadino
La vostra rebelenzia il vero dice,
io lo conosco; tuttavia mi pare
che tra voi sacerdoti e noi mondani
vi sia gran differenza: perché voi
per lungo tempo assuefatti foste
a patir fame e sete;
e noi viviam con via maggior licenza.
Voi sul digiunar sempre,
e noi sul mangiar sempre;
voi spesso pane ed acqua,
noi pane senza vin gustiam di raro;
e quanto a me non mai.
Ché senza non si puote
viver; e s'altri può, non già poss'io.
Bernardo
Per questa tua buona ragione a punto
fia maggiore il tuo merto appresso Dio
soffrendo ancora un poco,
finch'abbi udito messa.
Deh non fraudar te stesso
del frutto del ben far tanto vicino.
Contadino
Farò quel che consiglia
la vostra rebelenzia.
Bernardo
Ma sarà meglio ch'a me 'l pan tu lasci,
per schivar il periglio
de la tentazion che può venirti.
Contadino
No, no, padre; lassate pur ch'io 'l porti:
che di novo lo prometto
a vostra rebelenzia
che non lo toccherò prima ch'io m'abbia
udito messa, come debbo. Or vado.
Bernardo
Io son contento. Va. Dio t'accompagni.
Ave Maria, gratia plena...

 
 
 
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