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Osservazioni sulla tortura 06

Post n°1025 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da valerio.sampieri
 

Osservazioni sulla tortura e singolarmente sugli effetti che produsse all'occasione delle unzioni malefiche alle quali si attribuì la pestilenza che devastò Milano l'anno 1630 (Prima edizione 1804)
di Pietro Verri

VI
Della insidiosa cavillazione che si usò nel processo verso di alcuni infelici

Soffoco violentemente la natura, e superato il ribrezzo che producono tante atrocità, io trascriverò per intiero l'esame fatto al povero maestro di scherma Carlo Vedano. La scena è crudelissima, la mia mano la strascrive a stento; ma se il raccapriccio che io ne provo gioverà a risparmiare anche una sola vittima, se una sola tortura di meno si darà in grazia dell'orrore che pongo sotto gli occhi, sarà ben impiegato il doloroso sentimento che provo, e la speranza di ottenerlo mi ricompensa. Ecco l'esame.

1630 die 18 septembris etc.

Eductus e carceribus Carolus Vedanus [18 settembre 1630, ecc. Tradotto dalle carceri Carlo Vedano].
Int.: «Che dica se si è risolto a dir meglio la verità di quello ha sin qui fatto circa le cose che è stato interrogato, e che gli sono state mantenute in faccia da Gio Stefano Baruello».
Resp.: «Illustrissimo signore, non so niente».
Ei dicto: «Che dica la causa perché interrogato se aveva mangiato in casa di Gerolamo cuoco, che fa l'osteria là a S. Sisto di compagnia del Baruello, non contento di dire una volta di no, rispose: "Signor no, signor no, signor no"».

Resp.: «Perché non è la verità».
Ei dicto: «Che per negare una cosa basta dire una volta di no, e che quel replicare signor no, signor no, signor no, mostra il calore con che lo nega, e che per maggior causa lo neghi che perché non sia vero».
Resp.: «Perché non vi sono stato».
Ei dicto: «Che occasione aveva di scaldarsi cosi?».
Resp.: «Perché non vi sono stato, illustrissimo signore».
Ei denuo dicto: «Perché interrogato, se aveva mai mangiato col detto Baruello all'osteria sopra la piazza del castello, rispose: "Signor no, mai, mai, mai"»
Resp.: «Ma, signore, vi ho mangiato una volta, ma non solo, ma in compagnia di Francesco barbiere figliuolo d'Alfonso, e quando ho risposto: "Signor no, mai, mai, mai' mi sono inteso d'avervi mangiato col Baruello solamente».
Ei dicto: «Prima, che esso non era interrogato se avesse mangiato là col Baruello solo o in compagnia d'altri, ma semplicemente se aveva mangiato con lui alle dette osterie, e però se gli dice che in questo si mostra bugiardo, poiché allora ha negato e adesso confessa; di più se gli dice che si ricerca di saper da lui, perché causa con tanta esagerazione negò di avervi mangiato; né gli bastò di dire di no, che anco vi aggiunse quelle parole "mai, mai, mai"».
Resp.: «Ma, signore, perché io non vi ho mai mangiato, altro che quella volta, ed intesi l'interrogazione di V. S. se aveva mangiato con lui solo; e quanto al secondo, dico che mi sfogava così perché non vi ho mai mangiato».
Ei denuo dicto: «Perché, interrogato se mai ha trattato col Baruello di far servizio al signor D. Giovanni, rispose di no, ed essendogli replicato che ciò gli sarebbe stato mantenuto in faccia, aveva risposto che questo non si sarebbe trovato mai, ed essendogli di nuovo replicato che di già si era trovato, rispose con parole interrotte: "Sarà, uh! uh! uh!"».
Resp.: «Perché non ho mai parlato con lui»
Int.: «Chi è questo lui?».
Resp.: «È il figliuolo del signor castellano».
Ei dicto: «Perché questa mattina, interrogato se si è risoluto a dire la verità meglio di quel che fece jeri sera, ha prorotto in queste parole: "Perché io ne sono innocente di quella cosa che mi imputano", le quali parole, oltreché sono fuori di proposito, non essendo mai stato interrogato sopra imputazione che gli sia stata data, mostrano ancora che esso sappia d'essere imputato di qualche cosa; e pure interrogato che imputazione sia questa, ha detto di non saperlo: onde se gli dice, che oltreché si vuol sapere da lui perché ha detto quella risposta fuori di proposito, si vuol anche sapere che imputazione è quella, che gli vien data».
Resp.: «Io ho detto così perché non ho fallato».
Ei dicto denuo: «Perché, interrogato se quando passò sopra la piazza del castello col detto Baruello videro alcuno, ha risposto prima di no, poi ha soggiunto: "Ma, signore, vi erano della gente, che andavano innanzi e indietro"; e dettogli perché dunque aveva detto "signor no", ha risposto: "Io m'era inteso se aveva veduto dei nostri compagni": soggiungendo: "No, signore, siano per la Vergine santissima, che non ho fallato"; le quali parole ultime, come sono state fuori di proposito, non essendo egli finora stato interrogato di alcun delitto specificatamente, così mettono in necessità il giudice di voler sapere perché le ha dette, e però s'interroga ora perché dica, perché ha detto quelle parole fuori di proposito con tanta esagerazione».
Resp.: «Perché non ho fallato».
Ei dicto: «Che sopra tutte le cose che è stato interrogato adesso si vuole più opportuna risposta, altrimenti si verrà ai tormenti per averla».
Resp.: «Torno a dire che non ho fallato, ed ho tanta fede nella Vergine santissima che mi ajuterà, perché non ho fallato, non ho fallato»

Tunc jussum fuit duci ad locum Eculei, et ibi torturae sujici, adhibita etiam ligatura canubis ad effectum ut opportune respondeat interrogationibus sibi factis, ut supra, et non aliter etc., et semper sine praejudicio confessi et convicti ac aliorum jurium etc.; prout fuit ductus, et ei reiterato juramento veritatis dicendae, prout juravit etc. fuit denuo [Allora fu comandato di condurlo al luogo del cavalletto ed ivi sottoporlo a tortura, usando anche la legatura con la canape affinché rispondesse in modo opportuno alle interrogazioni fattegli, come sopra e non altrimenti, ecc. e sempre senza pregiudizio del diritto del reo confesso e convinto degli altri diritti, ecc.; fu pertanto ivi condotto e, ripetutogli il giuramento di dire la verità, egli giurò ecc. e fu quindi]:
Int.: «A risolversi a rispondere a proposito alle interrogazioni già fattegli, come sopra, altrimenti si farà legare e tormentare».
Resp.: «Perché non ho fallato, illustrissimo signore».

Tunc semper sine praejudicio; ut supra, ad effectum tantum, ut supra, et eo prius vestibus Curiae induto jussum fuit ligari, prout fuit per brachium sinistrum ad funem applicatus, et cum etiam ei fuisset aptata ligatura canubis ad brachium dexferum fuit denuo [Allora, sempre senza pregiudizio, come sopra, agli effetti di quanto sopra, e dopo avergli fatto indossare abiti talari, si comandò che fosse legato, quindi venne sospeso ad una fune per il braccio sinistro, dopo che anche al braccio destro fu adattata una legatura di canape. Indi fu nuovamente]:
Int.: «A risolversi di rispondere a proposito alle interrogazioni dategli, come sopra, che altrimenti si farà stringere».
Resp.: «Non ho fallato, sono cristiano, faccia V. S. illustrissima quello che vuole».

Tunc semper sine praejudicio, ut supra, jussum fuit stringi, et cum stringeretur, fuit denuo [Allora sempre senza pregiudizio, come sopra, fu ordinato che si stringesse e, quando fu stretto, fu nuovamente]:
Int.: «Di risolversi a rispondere a proposito alle interrogazioni dategli».
Resp.: «Ah Vergine santissima, acclamando [gridando], non so niente».

Iterum institus ad dicendam veritatem, ut supra [Di nuovo sollecitato a dire la verità, come sopra].
Resp. acclamando [rispose gridando]: «Ah Vergine santissima di S. Celso, non so niente».
Ei dicto: «Che dica la verità, se no si farà stringere più forte: cioè risponda a proposito».
Resp.: «Ah, signore, non ho fatto niente».

Tunc jussum fuit fortuis stringi, et dum stringeretur, fuit pariter [Fu ordinato allora di stringere più forte, e mentre lo si stringeva, gli fu chiesto ancora]:
Int.: «A risolversi a dir la verità a proposito».
Resp. acclamando: «Ah, signore illustrissimo, non so niente:».

Institus ad opportune respondendum, ut supra [Invitato a rispondere a tono, come sopra].
Resp.: «Son qui a torto, non ho fallato, misericordia, Vergine santissima».
Inter.: Iterum ad opportune respondendum, ut supra [Di nuovo invitato a rispondere a tono, come sopra] «che altrimenti si farà stringere più forte».
Resp. acclamando: «Non lo so, illustrissimo signore, non lo so, illustrissimo signore»

Tunc jussum fuit fortius stringi, et dum stringeretur fuit denuo [Fu allora ordinato di stringere più forte, e mentre lo si stringeva gli fu di nuovo].
Int. ad opportune respondendum, ut supra [Intimato di rispondere a tono].
Resp. acclamando: «Ah Vergine santissima, non so niente»;

Tunc postergatis manibus et ligatus, fuit in Eculeo elevatus, deinde [Allora, postegli le mani dietro il dorso, fu sollevato sul cavalletto].
Int.:«A risolversi a rispondere opportunamente alle interrogazioni già dategli».
Resp. acclamando : «Ah, illustrissimo signore, non so niente».
Int. ad opportune respondendam, ut supra.
Resp.: «Non so niente, non so niente. Che martirj sono questi che si danno ad un cristiano! Non so niente»

Et iterum institus, ut supra.
Resp.: «Non ho fallato».

Tunc ad omnem bonum finem jussum fuit deponi et abradi, prout fuit depositus; et dum abraderetur fuit iterum [Allora, ad ogni buon fine, fu ordinato che fosse messo a terra e che gli fosse rasato il capo; fu quindi deposto e, mentre lo si radeva, fu di nuovo]:
Int. ad opportune respondendam, ut supra.
Resp.: «Non so niente, non so niente».

Et cum esset abrasus, fuit denuo in Eculeo elevatus, deinde [E come fu rasato, lo fecero nuovamente salire sul cavalletto, indi]:
Int.: «A risolversi ormai a rispondere a proposito».
Resp. acclamando : «Lasciatemi giù, che dico la verità».
Et dicto: «Che cominci a dirla, che poi si farà lasciar giù».
Resp. acclamando : «Lasciatemi giù che la dico».

Qua promissione attenta fuit in plano depositus, deinde [Ottenuta la promessa, fu deposto a terra indi]:
Int.: «A dir questa verità che ha promesso di dire».
Resp.: «Illustrissimo signore, fatemi slegare un pochettino, che dico la verità».
Ei dicto: «Che cominci a dirla».
Resp.: «Fu il Baruello che mi venne a trovare in porta Ticinese, e mi domandò che andassi con lui per certo formento che era stato rubato, e disse che avressimo chiappato un villano, che aveva lui una cosa da dargli per farlo dormire, ma non vi andassimo». Postea dixit [indi disse]: «No signore, V S. mi faccia slegare un poco, che dico che V S. avrà gusto».
Ei dicto: «Che cominci a dire, che poi si farà slegare».
Resp.: «Ah signore fatemi slegare che sicuramente vi darò gusto, vi darò gusto».
Qua promissione attenta jussum fuit dissolvi, et dissolutus, fuit postea:
Int.: «A dire la verità che ha promesso di dire».
Resp.: «Illustrissimo signore, non so che dire, non so che dire; non si troverà mai che Carlo Vedano abbia fatta veruna infamità»
Institus: «A dire la verità che ha promesso di dire, che altrimenti si farà di nuovo legare e tormentare, senza remissione alcuna».
Resp.: «Se io non ho fatto niente...».
Iterum institus, ut supra.
Resp.: «Signor senatore, vi sono stato a casa di messer Gerolamo a mangiare col Baruello, ma non mi ricordo della sera precisa».

Et cum ulterius vellet progredi jussum fuit denuo ligari per brachium sinistrum ad funem, et per brachium dextrum canubi et cum ita esset ligatus, antequam stringeretur [E, poiché non voleva dire altro, fu comandato di legarlo per il braccio sinistro alla fune e per il braccio destro al canape e, così legato, prima che si stringesse].
Int.: «Ad opportune respondendum, ut supra».
Resp.: «Fermatevi; V. S. aspetti, signor senatore, che voglio dire ogni cosa».
Ei dicto: «Che dunque dica».
Resp.: «Se non so che dire».

Tunc jussum fuit stringi, et dum stringeretur acclamavit: «Aspettate che la voglio dire la verità».
Ei dicto.: «Che cominci a dirla».
Resp.: «Ah signore! se sapessi che cosa dire, direi»: et acclamavit: «ah, signor senatore!».
Ei dicto: «Che si vuole che dica la verità».
Resp.: «Ah, signore, se sapessi che cosa dire la direi».
Et etiam institus ad dicendam veritatem, ut supra
Resp. acclamando: «Ah signore, signore, non so niente».
Et jussum fuit fortius stringi, et dum stringeretur, fuit denuo:
Institus: «A risolversi a dire la verità promessa, e di rispondere a proposito».
Resp. acclamando: «Non so niente, signore, signore, non so niente».

Et cum per satis temporis spatium stetisset in tormentis, multunque pati videretur, nec aliud ab eo sperari posset, jussum fuit dissolvi et reconsignari, prout ita factum est [E, poiché era stato alla tortura per un tempo sufficiente ed era evidente che soffriva molto e che d'altra parte non vi era altro da sperare da lui, fu comandato di scioglierlo e di ricondurlo in prigione; ciò che fu fatto]

 
 
 
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Un blog di: valerio.sampieri
Data di creazione: 26/04/2008
 

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