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Il Dittamondo (4-02)

Post n°977 pubblicato il 05 Gennaio 2015 da valerio.sampieri
 

Il Dittamondo
di Fazio degli Uberti

LIBRO QUARTO

CAPITOLO II

Compreso le due fronti de la loggia, 
con le mie guide a la terza mi trassi, 
ch’era piú degna assai e d’altra foggia; 
e vidi, come quivi fermai i passi, 
una reina seder sopra un letto 5 
sí come donna quando in parto stassi. 
Questa parea mirar con gran diletto 
un suo figliuol co’ capei crespi e adorno, 
ch’era dinanzi al suo vago cospetto.
Piú e piú donne vi parean d’intorno 10 
per lui servire e per tenerlo ad agio 
e per darli diletto notte e giorno. 
Due aquile parean sopra ’l palagio: 
l’una guardava in verso l’oriente, 
l’altra a ponente, ma con men disagio. 15 
Parea, come piú lá puosi poi mente, 
Aristotile star per suo maestro, 
Natanabo gran mago e intendente. 
Bucifal v’era, indomito e silvestro, 
legato con catene, come quello 20 
che mordea e rompea ogni capestro. 
Il giovinetto sicuro e isnello 
n’andava a lui e cosí ne facea 
come il pastore fa del suo agnello. 
Vedea sí come il regno prendea, 25 
morto Filippo, e sí come assalio 
Nicolao re, vincendo quanto avea. 
Vedea con quanti fuor di Grecia uscio 
e, giunto in Asia, la bella proposta 
che fece, quando il suo tra’ suoi partio. 30 
Vedea Dario far beffe de la tosta 
impresa sua e ’l papaver mandare: 
ed ello a lui il pepe, per risposta. 
Vedea il magno core e ’l gran donare; 
vedea quant’era sollicito e presto 35 
e rettorico bel nel suo parlare. 
Vedea come salio aspro e rubesto 
sul mur di Tiro e poi dentro gittarsi, 
quando da’ suoi di fuori era piú chiesto. 
Parea in vesta e in atto trasformarsi 40 
per veder Dario e nasconder la coppa 
e, conosciuto, fuggire e scamparsi. 
Parean le schiere, parea com s’intoppa 
l’un re con l’altro e Dario fuggire, 
benché la gente sua fosse piú troppa. 45 
Parea la crudel caccia e ’l gran martire; 
parea la ricca preda e ’l grande arnese 
e come largo e giusto fu il partire. 
Parea quant’era benigno e cortese 
a quelle donne pallide e ismorte, 
che nel bel padiglion di Dario prese. 
Parea l’altra battaglia acerba e forte 
e come Dario, essendo sconfitto, 
dai suoi tradito ricevette morte. 
Lá vidi i traditori e vidi scritto 55 
la lor dimanda e la risposta ancora, 
seguendo la giustizia, dopo il ditto. 
Lá vidi com l’antica madre onora 
del morto re e la bella Rossena, 
ch'era una dea, a riguardare, allora. 60 
Lá vidi come la grand’oste mena 
vincendo Ircani, Siti e Armini 
e come Gog e Magog incatena. 
Lá vidi adorna, e sopra i biondi crini 
una corona, Talestris reina 65 
venire a lui, oltre le sue confini. 
Lá vidi come a forza e per rapina 
Iberia prese, Albania e Paflagona, 
i Battri e i Seri, in fino a la marina. 
Seguia Dionides, del qual si sona 70 
che ’l mar rubava e che parlò sí vivo, 
che acquistò terra e scampò la persona. 
Seguia del pover misero e cattivo 
che dimandò ’l bisante e quel li diede 
una cittá di che fu sempre divo. 75 
Seguia come in fra l’altre sue gran prede 
Bersana prese, onde Ercules nacque 
lo qual cortese v’era e stava in piede. 
Seguia quant’era bella e quanto piacque 
Isifile venendo incontro a lui; 80 
ma del piú dir l’intagliator si tacque. 
Seguia come al giogo di costui 
vennero Arabi, Siri, Medi e Persi, 
disperati d’ogni soccorso altrui. 
Quivi eran vinti gl’Indian diversi 85 
e di sotto da lui disteso Poro 
e morto Bucifal poi vi scopersi. 
Quivi vedea una tavola d’oro 
e vescovi e giudei in bianche veste 
ed esso inginocchiato star fra loro. 90 
Quivi pareano i mostri e le tempeste 
che vide per trovar la luna e ’l sole, 
dico per l’India e per le sue foreste. 
Quivi parea turbar de le parole 
che li rispuose l’uno e l’altro lume, 95 
e l’atto come altrui coprir le vole. 
Quivi parea mandar su per lo fiume 
a cercar nuovo mondo e qual li porse 
pietra il vecchio da le bianche piume. 
Parea isconosciuto e come corse 100 
a forte rischio e sí come Candace, 
per l’asempro ch’avea, di lui s’accorse. 
Parea regnar con tutto il mondo in pace; 
in Babilona parea il tosco bere.
Oh, mondo cieco, quanto se’ fallace! 105
Lá pianto e morto me ’l parea vedere.
 
 
 
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