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Tasso madrigali 16-20

Post n°869 pubblicato il 21 Dicembre 2014 da valerio.sampieri
 

Cinquanta madrigali inediti del Signor Torquato Tasso
alla Granduchessa Bianca Cappello nei Medici
Firenze, Tipografia di M. Ricci, Via Sant' Antonino, 9, 1871. 
I Madrigali alla Serenissima Granduchessa di Toscana

16 
Candido Sol, co'dolci raggi tuoi 
Se l'herbe i fior, se 'l mondo serbi in vita 
E spenta e scolorita 
Pianta ravvivi e 'n giovenir la puoi, 
Deh! or come tu suoi 
Dal giel difendi l'honorate piante; 
Me pur gradisti avante: 
Che pro se 'n premio sia 
Ch'el tuo splendor gradi già l'ombra mia?

17 
Tanto splendore in te del Ciel s'aduna, 
Candido Sol terreno. 
Che senza il tuo sereno 
Quando è più luminoso il mondo imbruna; 
Mira qual senza te sorge la Luna, 
Pur sovr'ogn'altra suole 
Di sua luce arricchir la Luna il Sole.

18
A te mi volgo, a te m'inchino humile, 
Per me ti pregan questi Pargoletti 
Miei figli e tuoi fioretti, 
S'havran del peregrino e del gentile. 
Ahi! se non cangia stile 
Il sole, ohimè se con pietà non mira. 
Questo è quel fior che amando a lui si gira, 
Qual veggio horrido verno 
Già far di me di loro empio governo?

19 
Mentre mormorerà correndo il fiume, 
Mentre le stelle in Cielo 
Si pasceranno di rugiada e gielo, 
Candido adorerò celeste Nume; 
Deh! scenda in me del suo benigno lume 
Tacciomi io qui, ch'amor pietade e fede 
Per me Candida il chiede 
E tua chiarezza il vuole 
Vivo mio Fonte e Fiamma e Stella e Sole.

20 
Fiammeggia ben quel tuo crin biondo. Aurora, 
In sul mattin fra la rugiada el gielo, 
Ma si cuopre e scolora 
Com'il sol vibra raggi suoi dal Cielo; 
Però sotto un bel velo 
Risplende più quest'altra chioma ardente, 
Che'l Sol non è possente 
A farla oscura, anz'ella 
Per lui si fa più luminosa e bella.

XVI. 
1. Candido Sol, ed in altro Madrigale pur esso alla Bianca nella raccolta del Kosini Candido flor^ eo. Candido è preso per Tiimocensa e semplicità del suo carattere, che non tramata effetti né abitadini. 
6. Vhonorate piante^ l'amato alloro, che Dante nel Paradiso, Canto I, v. 90, dice cogliersi qualche rada volta 
Per trionfare o Cesare o poeta. 
L'impresa mostrava in&tti un alto alloro col motto: Non Ultima Laus.

XVII. 
2. Colla luna neirimpresa ed il motto Nil Barn Tb.

XVIII. 
1. Con un girasole in messo ad altri fioretti ed il motto Non Mutat Obnvs. 
4. Come reminiscenza della Gerusalemme, St. 46, Canto lY: 
Io crebbi e crebbe U figlio e mai ni ttUe 
Di cavalier, né nobU arte apprese^
Nulla di pellegrino o di gentile 
Gli piacque mai né mai troppo alto intese. 
7. Alludendo alla favola di Clisia il Tasso nel sonetto: Già difendesi con ramose braccia^ ec. 
E come CliMa suole 
Sei tu per grazia volta al nuovo Sole.

XIX. 
3. Si pasceranm di rugiada e gielo, con un richiamo alla reminiscenza del Petrarca in nota del Madrigale III: Il dì che costei nacque era nel delo, ec. 
4. Qui la gentildonna fa la sua professione di fede e dietro a lei l'autore alla Bianca; ed il verso 
Candido adorerò celeste Nume
dice pur troppo che la signora Bianca era divenuta granduchessa e che per la nota sua benignità Tuno e l'altra molto s'aspettavan da lei.

XX. 
1. Fiammeggiar fra la rugiada e 'l gielo s'osservò già nel Madrigale III II dì che costei nacque era nel Cielo, ec. allegando l'esempio del Petrarca. 
Si direbbe aver per argomento questo Madrigale qualche dipintura col ritratto della signora Bianca. N'avevano uno i Piccolomini di Siena, che c'interesserebbe tanto di conoscere. Ci ricordiamo di aver veduto in una Galleria certo ritratto vaghissimo di donna con capellatura fulva e col velo in capo, che ci produsse le stesse considerazioni del Poeta. 
Rispetto al velo bianco per adornezza d'un bel volto, potrà dirsi che fìi massima del celebre Tiziano che il vivido e luminoso colore delle carni acquistasse pregio a confronto di un panno bianco facendocelo vedere nella sua Flora e nella sua Venere. L'osserva anche il Lanzi. 
In altra copia sincrona a pag. 24 del Cod. num. 329, Classe VII della Magliabechiana, in fronte a questo con altri tre Madrigali consecutivi, vi ò apposto questo titolo: In lode di Capei Rossi di Messer Gir. , G. Scrittovi, pare, perchè non si avessero a credere Madrigali dello Strozzi, del quale fu in origine il Codice. 
6. Per impresa un cane levriere riguardante il sole ed il motto Sbmper Honob. 

 
 
 
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