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Rime di Cino Rinuccini (2)

Post n°727 pubblicato il 04 Dicembre 2014 da valerio.sampieri
 

RIME
di
M. CINO RINUCCINI
fiorentino
SCRITTO DEL BUON SECOLO DELLA LINGUA
Sonetti, canzoni e ballate e altri versi composti da Cino di
M. Francesco Rinuccini cittadino fiorentino, ed uomo nei
suoi tempi di lettere ornatissimo.

Chi è costei, Amor, che quando appare
L’aer si rasserena e fassi chiara?
E qual donna è con lei tenuta è cara,
Per le virtù che prendon nel suo andare.

Negli occhi vaghi allor ti metti a stare,
Nel cui lume natura non fu avara,
Signor, sicchè da te e lei s’impara
Di non poter parlar, ma sospirare.

Benchè se fosse Omer, Virgilio e Dante
Ne’ miei pensier con lor versi sonori,
Non porrian mai ritrar la sua biltade.

Perocchè Dio da’ suoi eccelsi onori,
La produsse quaggiù nel mondo errante,
14Per mostrar ciò che può sua deitate.

 

Tu vuoi ch’io parli, Amor, della bellezza
D’un miracol ch’è al mondo,
Il qual non ha secondo;
Come il potrò io far senza tua aita?
Aiutami, signor, dammi fortezza
Ch’io sopporti tal pondo,
E fa ch’io sia facondo
A ritrar sua biltà, ch’è infinita.
Se ’l mio intelletto, ch’ha virtù finita,
Tal leggiadria e tal miracol novo,
E ’l foco in ch’io mi trovo
Mostrar non può, fanne tu degna scusa
E dì che mal s’ausa
Lingua mortale a parlar del divino,
Ch’ha ’n se la bella donna dentro ascusa.
Perchè umìl mi dichino
A domandar perdono, a voi dicendo
Ch’io non posso ridir quel ch’io comprendo.

I capei d’oro, la spaziosa fronte
Dove ridon le rose,
Nere ciglia amorose,
Con una via di latte che divide
Dall’altro a l’uno infin ch’al naso smonte,
Dove drittura pose
Natura, e dove ascose
Degli occhi il lume di mie stelle fide,
Disparir fanno il sol, dove Amor ride;
Con guance che di perla orientale
Hanno color, nè tale
Più visto fu la piccioletta bocca,
Co’ sottil labbri fiocca
Soave odore da’ suoi nivei denti
E ’l mento è sì pulito, che si scocca
Policreto e sue genti.
Quando riguardo tal bellezze fiso,
Non so s’io sono in terra o ’n paradiso.

La svelta gola è colonna polita,
Che sostien la cervice
D’esta bella Fenice,
Con color cristallin che sempre splende.
E l’ampie spalle ov’è biltà compita,
E’ bracci a cui ne lice
Ciò che ’l pensier ne dice,
Se tra lor fossi, o beata tua vita.
Le bianche man, le sottilette dita
E ’l suo latteo petto e le mammelle,
Che chi da lor si svelle,
Non può dolce sentire in alcun loco.
Per onestà vo poco
Trattar dell’altre parti ascoste, Amore.
Il suo soave andar saetta foco
A chi ’l guarda nel core;
Ond’io contento ciò ch’è maraviglia,
E spesso dico il suo fattor somiglia.

Fra divine bellezze Amore ha ascoso
Un cor tanto gentile,
Con vago aspetto umìle,
Da fare innamorar te, sommo Giove.
Nel suo bel viso siede ogni riposo,
E ciascun atto vile
Vi pere, sicchè simile
Si vien d’ogni virtù, che da lei piove.
63Negli occhi suoi, se avvien ch’ella gli muove,
Si veggon cose ch’uom non sa ridire,
Ma convienvi perire
Siccome occhio mortal nel divin sole.
Con qual degne parole
Potrei io mai ritrar la sua virtute?
Far nol so io, ma chi in un punto vuole
Veder tutta salute,
Guardi il miracol che dal terzo cielo
Produsse Dio quaggiù nel mortal velo.

Per lei son io, signor, venuto a tale
Che or d’un sasso duro
Tutto mi trasfiguro
E diveng’uomo e poi pallido amante.
O contraria a Medusa, a me non vale
Fuggir, sicchè sicuro
Da te più non mi furo,
Perchè mi sgrida Amore; ond’io tremante
81A lui m’assegno, ed a te vengo avante,
Che siedi com’ei vuol nella mia mente,
Ad esso obbedïente.
Comanda tu, che mi sentenzi a morte.
O trista, o dura sorte!
Allor guard’io se alcun atto pietoso
Rimaso è ’n te, ch’hai ’l cor di diamante,
E veggio sì cruccioso
Il tuo aspetto, ch’altro non mi giova
Che chiamar morte, morte, morte a prova.

Descritto hai, Canzon mia, piccola parte
Di quel ch’io ho dentro, che non so mostrare.
Ma basti questo a fare
Muover gli amanti che truovi a pietade
Dì loro in veritade,
Che per la fe ch’ad una donna porto,
Io son venuto al punto ov’io son morto.
E poi con umiltade,
Nelle man della bella donna mia,
Raccomanda lo spirto che va via.

 
 
 
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Data di creazione: 26/04/2008
 

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