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« Gli eroi immortali sono ...Zattere, carrette e buchi neri. »

Del temporeggiare e affinare il giudizio.

Post n°2504 pubblicato il 25 Marzo 2023 da fedechiara
 

Del temporeggiare e affinare il giudizio.

A qualcuno tra voi è ben nota l'espressione 'A nemico che fugge ponti d'oro.'
Ma qualcosa, dalle parti di 'via Rasella', è andato storto e quei capi partigiani decisero che fosse più conveniente alla causa della Liberazione portare a termine – con successo – l'azione di disturbo sul nemico in lenta ritirata e sul terreno, dicono gli storici, rimasero ben 33 soldati tedeschi.
Ma quell'azione partigiana di successo si lega, storicamente, al suo maledetto seguito di rivalsa e vendetta degli ufficiali tedeschi che avevano in pugno la capitale ed ecco, di lì a poco, la 'strage delle Fosse Ardeatine' – risposta durissima e spaventosa del tedesco incattivito per la sconfitta che decise la rappresaglia di '10 italiani per ogni tedesco ucciso'. Più cinque d'aggiunta per non farsi mancar nulla e alleggerire il carico nelle prigioni.
Ricordo un dibattito infuocato di trenta e più anni fa, che metteva il dito su tanta piaga e alcuni coraggiosi ( o sventati?) azzardarono il dubbio che forse si poteva lasciar correre, temporeggiare, dare il tempo al nemico in fuga di completare la ritirata – tanto, a sud, avanzavano le truppe festanti degli Alleati e l'esito di quella vicenda militare era segnato – lo sapevano tutti - e bastava dar 'tempo al tempo' e capitalizzare la vittoria annunciata e limitarsi a controllare le colonne in fuga e tenere i contatti con i generali americani e britannici.
Ma chissà che cosa agitava i sonni di quei capi partigiani di via Rasella e quale medaglia militare hanno inteso appuntarsi sul petto con quell'azione, da segnalare al Cln a futura memoria – e sappiamo che, quanto a coordinamento militare, la mitica Resistenza italiana aveva parecchio da imparare e c'era ruggine tra un capo partigiano e l'altro se era diverso il partito di riferimento: azionisti, democratici cristiani o comunisti.
Apriti cielo! Se oggi basta uno sternuto, anche compresso e contenuto, per sentire levarsi dagli italici petti ognora e sempre 'anti fascisti' l'inno del partigiano che tutti ci porta via (chissà dove, chissà dove), figuratevi il calor bianco del dibattere di allora – che nelle sedi del partito della fiamma troneggiavano in bella vista i busti malandrini e i gagliardetti fatali e le sedi erano presidiate notte e giorno e, di quando in quando 'ci scappava il morto' tra le opposte fazioni.
Però non ci dormo la notte al pensiero di cosa avrei deciso io in quel frangente esiziale per la storia della Repubblica. Propendo che avrei votato contro l'azione partigiana di via Rasella, sottolineando proprio i rischi di rappresaglia. Ma forse sarei stato giustiziato dai miei compagni per vigliaccheria, chissà, all'epoca non si andava tanto per il sottile.
Guardatevi Porzus, il film (o leggetevi il libro).
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