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Gli eroi immortali sono tutti morti.

Post n°2503 pubblicato il 24 Marzo 2023 da fedechiara
 

Saghe fantasy. 'Gli eroi immortali sono tutti morti'.
E' vero che la politica delude. Perché promette – ed è universalmente noto che 'tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare'. Ma ci caschiamo ogni volta che si aprono le urne.
Faremo, faremo, faremo, ci ripetono dagli schermi televisivi quelle facce un po' così, quelle espressioni un po' così che hanno quelli che siedono sugli augusti scranni: gli incollati alle cadreghe che ci costano un patrimonio in stipendi e privilegi vari e rendono zero e fanno danno.
Faremo l'interesse degli italiani. E ci ritroviamo, invece, con le bollette dell'energia stratosferiche e l'inflazione a due cifre perché dobbiamo pagare gli armamenti all'Ucraina dei nazistoni Azov e tener duro sulle sanzioni che colpiscono pesantemente chi le promuove. Noi.
E a 'loro', agli incollati alle cadreghe, non gli importa molto del danno perché con quegli stipendi che gli paghiamo e i privilegi annessi alla condizione di 'parlamentare' la bolletta stratosferica del gas e dell'energia elettrica è poca cosa e gli avanza di aver casa ai monti e al mare e di stipendiare un 'portaborse'.
Non è facile 'antipolitica' credetemi, bensì quotidiana constatazione del nulla che fanno o 'fanno danno' i presenti politici di s-governo, alla pari con gli uomini della provvidenza che li hanno preceduti – da nessuno, o pochi, rimpianti.
E niente mi toglie dalla testa che l'attuale presidente del consiglio dei ministri, l'infaticabile Giorgia dal bel cipiglio in fior, giochi a far da Macchiavelli in Europa, scambiando accortamente il sostegno a Kiev e la consegna di armamenti all'uomo di Biden in maglietta militare (felpata in inverno) per averne il ritorno di una decisione qualunque sui migranti, anche piccola-piccola e 'poca cosa' – che le consentirebbe di spacciare quale successo diplomatico presso il popolo bue in ansiosa attesa.
Decisione che non viene, però, non c'è, non è nemmeno 'in fieri' nell'anticamera vuota della mente della Von der Leyen, figurarsi in quella dei rappresentanti degli 'stati-membri' chiamati poi a ratificarla. La Babele delle lingue politiche 'europee' che ben conosciamo e ci avvilisce e la detestiamo.
E meglio sarebbe prendere atto della cosa e tornare ai toni duri e alle decisioni nazionali contrarie a questa Europa degli imbelli e degli inetti e marcare la distanza con i maggiorenti Nato che ci trascinano per mano presso il cratere delle bombe termonucleari che già si disegnano sull'orizzonte degli eventi: di sempre maggiori armamenti e letali (uranio impoverito e dintorni) di una escalation bellica mortale da qualunque parti la si guardi: che vinca l'Ucraina la sua guerra per procura Nato ed attivi il pulsante rosso nucleare della disperazione russa o che la Russia dia fondo a tutte le sue risorse belliche, prima o poi, e sconfigga Zelensky - e sia l'Occidente, in questo caso, a premere il maledetto pulsante rosso dell'immenso fungo atomico che lancerà le sue polveri radioattive sopra le nostre teste di sventati e succubi.
Come diceva quella saga fantasy? 'Gli eroi immortali sono tutti morti.' Olé.

 
 
 
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