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« Chiedere, auspicare, org...Anniversari - 04 agosto 2016 »

Due o tre cose che so di lui/lei.

Post n°2178 pubblicato il 04 Agosto 2022 da fedechiara
 

Di Biden so che è un politico di lungo corso che ha gestito senza infamia né lode, per ben otto anni, la sua vice presidenza all'ombra del più mediatico presidente della storia americana: Obama Barak Hussein, curiosamente insignito di un premio Nobel per la pace.
Chi ha dimestichezza con le chiassose elezioni americane sa che in quel circuito di majorettes e bandierine patriottiche gira una enorme quantità di denaro. Denaro dei ricchissimi candidati e dei loro ricchi sostenitori che confidano in una futura approvazione di leggi ad hoc che incrementeranno e/o consolideranno le loro favolose ricchezze.
Vi è anche la favola bella, di fabbricazione 'dem', che ci siano sostenitori del candidato che contribuiscono anche con cinque dollari o poco più, ma è una favola (e le piccole somme irrilevanti nel totale della raccolta) che trova opportuno richiamo nelle sceneggiature dei films di Hollywood ed è funzionale al rilancio del mito della democrazia americana - in cui anche i poveri e i derelitti trovano spazio di rappresentanza. Il sogno americano. The end e titoli di coda.
Che cosa abbia trasformato il sonnacchioso Biden in vistoso deficit di lucidità, - un presidente di estrema ratio in una cinquina di mosci competitors – in un dottor Stranamore alla testa di un complesso militar-industriale, i cui membri sono ansiosi di mettere in circolo planetario i nuovi missili e i bombardieri e i caccia di nuova generazione (vertiginoso aumento delle spese militari dei paesi Nato stolidamente alleati), non è dato di sapere.
Ciò che sappiamo è che la guerra di Ucraina era in atto già al tempo della sua vice presidenza.
Otto e più anni di crudelissima 'guerra del Donbass' dei nazistoni Azov con i consiglieri americani a soffiare sotto il fuoco e a spingere per l'oltranza i dirigenti ucraini - e gli accordi di Minsk disattesi e inapplicati da ambedue le parti in conflitto, fino al momento dell'invasione militare russa.
E Biden in video e in voce – quando non si girava da una parte e dall'altra del leggio presidenziale a stringere mani inesistenti e a leggere comicamente i sottotitoli del 'gobbo' – che sosteneva pubblicamente gli interessi del complesso militar-industriale nelle riunioni del Pentagono e dava di palla ai russi, belligeranti in affanno, nella più che concreta ipotesi di una guerra termonucleare tra la Nato e la Russia.
Ed, oggi, la terza carica dello stato, Nancy la Terribile, anch'essa trasformata in una ringalluzzita Stranamore in gonnella, che va ad attizzare, con folle predeterminazione, il fuoco del conflitto mondiale, stuzzicando una Cina già in fibrillazione geo strategica sull'annosa e delicatissima questione della pretesa indipendenza di Taiwan.
E rispunta, nel suo discorso al parlamento taiwanese, la mitica paroletta degli invasati dem guerrafondai 'Difenderemo la vostra democrazia'. Come mettere il braccio dentro un gigantesco nido di vespe. Defending freedom. Una astrazione nei delicatissimi e fragilissimi equilibri geo strategici. Un pretesto. E il ricordo bruciante di un fallimento totale nell'ultimo decennio di vaneggiamenti democratici decisi a fomentare (con tutti i mezzi, leciti e non) le rivolte delle 'democrazie arabe' - fino alla debacle della Siria, a tutt'oggi governata dal dittatore Assad in un teatro di guerra devastante e milioni di profughi.
Che sta succedendo all'America? Coniglietti suicidi di un prossimo conflitto mondiale devastante e finale (anche per noi europei al seguito dei pazzi Stranamore)?
Potrebbe essere un cartone raffigurante testo

 
 
 
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