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Traslochi di ieri e di oggi.

Post n°1829 pubblicato il 15 Novembre 2021 da fedechiara
 


Tempo di traslochi 15 novembre 2016
Sarà perché sto mentalmente preparando un trasloco che il governo delle cose e 'ogni cosa al suo posto' mi stanno così a cuore? E quando mi prende il panico per l'immane quantità di lavoro che un trasloco comporta mi tornano a mente i vecchi adagi tipo 'una cosa alla volta' – che è sempre buona regola e percorso obbligato per sbrogliare le matasse della nostra vita quotidiana e riordinare il troppo di tutto che abbiamo stipato nelle nostre case lungo i decenni delle nostre vite.
E dal micro al macro: gran fermento sta provocando il ridisegno del mondo che ha in mente Donald-l'intruso, secondo i manifestanti della fazione sconfitta che 'non se la mettono via' e pretendono di 'mandarlo a casa' prima ancora che si insedi nello studio ovale.
Ma già si fanno i nomi dei prossimi governanti e dei segretari di stato e dei consiglieri più autorevoli che decideranno la politica americana dei prossimi quattro anni ed è bene che questo genere di cose vadano per la 'diritta via' e non conoscano impacci e conflitti troppo accesi perché i desideri folli degli sconfitti causerebbero lo sconquasso della fragile democrazia americana più di quanto faranno le reboanti dichiarazioni di Trump di restituire al mittente milioni di clandestini e 'sin papeles' che vivono di espedienti nelle avvilenti periferie urbane delle metropoli americane.
C'è un gran bisogno di governo in questo mondo rotto e milioni di schegge impazzite schizzate per ogni dove che le sinistre europee hanno portato al collasso – in primis per non aver saputo gestire e governare la catastrofe umanitaria dell'immigrazione clandestina a sei cifre e le conseguenti 'giungle di Calais' e di Ventimiglia e i bivacchi dei pretesi profughi nelle stazioni delle principali città europee e i disordini e le molestie di Capodanno alle donne di Colonia, Zurigo, Helsinki quali ci hanno consegnato le cronache 2015/16: anni orribili di morti per le strade e nei ristoranti e teatri e aeroporti per mano dei 'radicalizzati sul web' assassini prodotti dalla disoccupazione e dalla mancata integrazione degli immigrati che abbiamo stipato a milioni nelle orribili 'banlieues' dove la polizia non si azzarda a mettere piede. Enclaves di miseria e di un rancore sordo contro l'Occidente incapace di vera accoglienza e di integrazione e polveriere dei futuri conflitti annunciati.
E tutto il discutere che si fa di 'populismo' e tutto il fracasso che è conseguito all'evidenza della rabbia degli elettori che hanno votato per la brexit e per Trump e, forse, speriamo, contro Renzi e le sue ridicole 'riforme costituzionali' finalmente approda a tardivi 'mea culpa' e angosciate domande su 'dove abbiamo sbagliato'.
Avete sbagliato a spacciare facile misericordia benedicente e l'avvilente retorica dell'accoglienza buonista quando i sindaci vi dicevano, uno via l'altro, che i loro cittadini non ci stavano a trasformare le loro città e paesi in bivacchi di nuovi poveri e nullafacenti e mendichi.
Avete sbagliato nel non voler considerare che il troppo dell'immigrazione a sei cifre mal si concilia con un paese che non conosce crescita economica da oltre dieci anni.
Avete sbagliato nel cercare di imporre all'Europa le 'quote' che nessuno ragionevolmente vuole al di là delle Alpi perché le elezioni li castigano e se gli elettori vi castigano vuol dire che vedono le cose sbagliate nelle strade e nei parchi cittadini che voi vi ostinate a non vedere e/o a dirle governabili ad onta delle mille evidenze contrarie – vedi, oggi, il sindaco Sala, buonista per partito preso (il disastrato PD di Renzi) che chiama l'esercito a sedare la guerra per bande delle sue periferie fitte di immigrati che non trovano lavoro e si dedicano al suo surrogato criminale dello spaccio e dello sfruttamento della prostituzione.
Davvero c'è bisogno di vero governo e di un radicale cambio di politiche nell'Europa sconvolta dalla brexit e dall'elezione di Trump.
Buongiorno, cari e-lettori, è tempo di traslochi. Il futuro è incominciato.
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