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Recitazioni ed altre recitazioni.

Post n°1814 pubblicato il 06 Novembre 2021 da fedechiara
 

Recitazione della controversia pandemica.
Possiamo essere vaccinati o non vaccinati e pensarla come vogliamo in merito all'efficacia dei vaccini (https://www.laverita.info/ora-smettetela-di-raccontarci...), ma dovremmo convenire che la resistenza ostinata dei 'no vax' sulle piazze – osteggiati con idranti e multe salatissime e le persecuzioni giudiziarie mai assunte prima con le più violente manifestazioni dei 'centri sociali' – è ormai diventata una 'battaglia di libertà'.
Che molti 'si vax' pretendono di poter limitare perché 'la tua libertà finisce dove comincia la mia', ma l'espressione è pretestuosa e fuori luogo e non si capisce, dalle confuse informazioni che abbiamo a disposizione, perché un vaccinato con greenpass sia reso libero di contagiare (il contagio è possibile, sia pure, dicono i virologi-stars in tivù, più limitato) e il non vaccinato sano sia, invece, privato dei diritti di cittadinanza e non possa lavorare, andare al cinema e a teatro e nei ristoranti al chiuso.
La controversia è al suo diapason e ciascuno di noi suona le sue campane o le trombe e la recita come un mantra indossando la cotta e la corazza di guerra e di fazione contrapposta e negando fieramente le ragioni dell'avversario (à la guerre comme à la guerre), ma tutto, a ben vedere, si riduce all'osso delle informazioni, che speriamo corrette, di una mitica 'libera informazione' che sulla questione della pandemia ha rivelato tutta la sua fragilità e la miseria morale dei giornalisti 'embedded' ('al seguito', per chi non mastica di inglese).
E, ravanando tra titoli di giornale e articoli di approfondimento che trovi su internet, vieni a sapere che la difesa dei vaccini è scesa al 76 per cento – a causa della variante Delta, si dice – e che anche i vaccinati finiscono in t.i. (ma solo in pochi casi, si affrettano a precisare gli 'embedded') e la sensazione è che si vada avanti a tentoni, imprigionando i temutissimi 'no vax' e tenendoli come ostaggi e capri espiatori di un fenomeno pandemico che sembra incontrollabile nella sua espansione – e il solo vero rimedio é la censura militare e stampa di guerra e l'ostinato rintuzzare le obiezioni di controparte che, ogni giorno di più, mostra la corda, ma guai a deflettere, guai a disertare, il nemico è alle porte, serriamo le fila, dagli agli untori.
Rileggiamoci i 'Promessi sposi', il capitolo dedicato alla peste, che, al confronto con le cronache odierne, è una lettura assai rilassante.

 
 
 
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