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« Difficili tecniche socratiche.I festival che non ti immagini. »

Difficili tecniche socratiche (due)

Post n°1759 pubblicato il 15 Settembre 2021 da fedechiara
 

Difficili tecniche socratiche (due)
...organizzare il proprio naufragio, dicevamo.
Che, per un giovane africano di un qualche remoto villaggio dell'area subsahariana, significa partecipare alla lotteria del naufragio protetto in partenza, disponendo della modica cifra di 3/5000 euro del costo dei biglietto da versare agli scafisti.
Una cifra sorprendente, ma raccolta per uno sforzo dell'intera famiglia, narrano i reporters pietosi della stampa mainstream, un investimento umano che, una volta andato a buon fine il naufragio organizzato, sarà restituito con le 'rimesse degli emigrati' felicemente clandestini vaganti nell'area Schengen.
E così, valicata la frontiera del deserto libico tramite i 'passeurs' che guidano i camions strabordanti di uomini e fagotti, quegli avventurosi si lasciano chiudere volontariamente nei magazzini a disposizione degli scafisti dove aspettano fiduciosi il giorno del via libera al naufragio combinato.
Magazzini che, nelle fabulazioni e geremiadi pietose di quelli delle o.n.g. , sciorinate davanti alle tivù altrettanto pietose e pie che gli prestano i microfoni, diventano i mitici 'lager libici' dove accadono le cose orripilanti che sappiamo – e tutto quel teatro sconvolgente della pietà ha il fine di accusare la guardia costiera di quel paese (pagata ed addestrata da noi) del crudele ri-accompagnamento coatto nel porto maledetto della falsa partenza, nel caso i militari fossero contendenti e primi nel cosiddetto 'salvataggio' in mare.
Tutto quanto esposto può sembrare narrazione cinica ad alcuni, ma il disincanto e il dubbio dell'avvocato del diavolo sul merito di tanta questione e la recitazione della controversia è, invece, operazione di necessaria contro informazione, sommersi come siamo dalle narrazioni dominanti dei pietosi buonisti che usano, non meno cinicamente e quale grimaldello di una malintesa pietas, delle rappresentazioni di abituali 'stupri e torture' che, a loro dire e dei migranti interessati al 'salvataggio', sarebbero le quotidiane violenze e le intollerabili vessazioni nel corso della detenzione nei magazzini dove gli scafisti stipano le loro merci umane.
Ma nessuna prova provata di quelle violenze ci è giunta da quei cimiteri d'anime dei 'lager libici' da parte di giornalisti occidentali - che pure hanno provato a imbarcarsi volontari sui barconi seguendo l'iter descritto dai migranti - e resta il dubbio (atroce) che il business delle migrazioni sregolate a sei cifre e dei naufragi organizzati sia talmente lucroso per i protagonisti, primi coloro che hanno acquistato a carissimo prezzo il biglietto della lotteria dell'accoglienza, da giustificare quelle narrazioni mitologiche che sorreggono tutto l'ambaradan delle navette o.n.g. che 'salvano' quotidianamente i naufraghi appena partiti grazie ai telefoni satellitari degli organizzatori e i porti italiani naturalmente sempre aperti e accoglienti e le navi quarantena al largo a disposizione e i centri di smistamento e le cooperative deputate ai servizi di accoglienza e via elencando dello sperimentatissimo sistema-accoglienza targato pd di s-governo e attuale ministra la Lamorgese silente e operosa.
Correva l'anno...

 
 
 
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