Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Dell'infinito affanno.

Post n°1710 pubblicato il 01 Agosto 2021 da fedechiara
 

01 agosto 2014
Sarà di destra o di sinistra chiedere, auspicare, organizzarsi e agire politicamente al fine che le troppe tragedie regionali mediterranee non diventino automaticamente infiniti 'barconi' che approdano sulle nostre coste - e non sappiamo più dove stiparli e le cronache di conflitti sociali e degrado urbano ne conseguono inevitabilmente e ci indignano e ci fanno arrabbiare?
Sarà di destra o di sinistra o 'leghista' il pensare ai nostri Sessanta-Ottanta - anni di discreta crescita economica e benessere e posto di lavoro fisso, e le città fiorivano e si rinnovavano architettonicamente malgrado la maledetta corruzione degli affari e degli appalti - come a una sorta di età dell'Oro, paragonata a questi nostri giorni di affanno e infamia in cui condividiamo la miseria e il non lavoro e i continui tagli al welfare con i nostri ospiti immigrati da noi da ogni tragedia regionale mediterranea?
E se Obama chiede al Congresso i poteri necessari a rincrudire e rendere più efficace la lotta contro l'immigrazione clandestina del vicino Messico gli toglieremo il Nobel per la pace e l'aureola di 'primo presidente nero' delle immense speranze di riscatto del 'terzo mondo' che si è fatto 'melting pot' esemplare in quella lontana nazione?
E sarà pure una 'vendetta della Storia' questo disperato affluire e formicare di indigenti e poveri da ogni parte del mondo, - una ri-scrittura de 'Il Capitale' di Marx - ed è vero che 'non hanno da perdere che le loro catene', ma se poi li ritroviamo mendichi a centinaia per le strade delle nostre città e dediti a spaccio e piccoli commerci illegali, sarà questo il 'paradiso in terra', la 'terra promessa' la 'salvezza' e l'orizzonte di futuro che sognavano solcando le onde e rischiando la vita propria e delle loro donne e i figli per un sogno sbagliato?
p.s. C'è un bell'articolo su tanta questione di Timoty Garton Ash - su 'la Repubblica' di oggi - che non riesco a trovare e copincollare. Ne hanno dato parziale lettura a 'Prima pagina'. Merita di leggerlo.




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Torri di Babele tutt'ora in costruzione. 01 agosto 2018

Nella confusione delle lingue di Babele in cui viviamo immersi uno stesso fatto viene nominato diversamente secondo convenienza e sentire politici. Ed ecco che il 'salvataggio' in mare di 100 e uno migranti da parte della nave italiana Asso 28, coordinata dalla guardia costiera libica - a cui abbiamo fornito navi ed addestramento specifico proprio per questo genere di interventi in mare già al tempo di Minniti agli Interni e oggi con Salvini – viene ad assumere connotazioni di tregenda e tragedia nel titolo suggestivo de 'Il Manifesto'.
'Ritorno all'inferno' titolano i valenti giornalisti all'estrema sinistra dello schieramento buonista e nessuna lode ai salvatori che hanno riportato in porto e a terra i 'migranti', chissà perché.
E se la Libia è un inferno, nell'immaginario costantemente apocalittico di costoro, il mettersi in mare volontariamente (e pagando fior di denari) stipati in numeri esorbitanti su fragile navicella e/o barcone/gommone scientemente scassato al fine di giustificare la nomea di 'naufraghi' e 'naufragio' e il 'salvataggio' conseguente a norma di 'legge del mare' dovrebbe ugualmente essere bollato negativamente e indicato quale cosa che 'non s'ha da fare' perché è grimaldello criminale di scafisti e commercianti di morte (complici le vittime che pagano loro l'obolo mortifero) a cui non importa un fico secco dell'esito della mala azione di procurato e sistematico naufragio: se di annegamento collettivo o di riuscito 'salvataggio' concordato con la o.n.g. di turno opportunamente avvisata del misfatto col telefono satellitare.
E davvero non c'è modo di conciliare i due opposti schieramenti e indurli a usare un linguaggio comune basato sull'osservazione meticolosa dei fatti accaduti in mare e delle parti in commedia, (pardon: 'tragedia') al fine di evitare l'apparizione in internet di quei disgustosi e osceni titoli sui giornali e giornaloni faziosissimi (la Stampa, Repubblica, il Corriere) ed in video e in voce sui telegiornali - tutt'ora schierati, come un sol uomo, sul fronte buonista e accogliente a sproposito e ad oltranza, ad onta del fatto che il 60 e più per cento degli italiani approva l'operato del governo e, in particolare, del suo ministro dell'Interno e della politica dei porti chiusi e le o.n.g. al palo, ma che ancora si provano, piratescamente, a soffiare con destrezza alla guardia libica i pretesi naufraghi e scodellarli in Europa, il loro Bengodi.
La costruzione della torre di Babele non è mai stata sospesa, ahinoi, e finiremo per vederla svettare, in questo scorcio di terzo millennio di insania collettiva, più alta del più alto grattacielo mai costruito – monumento alla tragedia umana dell'arroccarsi sulle proprie posizioni politiche, incuranti del buonsenso e del senso delle proporzioni e della capacità/possibilità di convincere i concittadini delle proprie buone ragioni.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 
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