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Tra Storia e memoria. Dialoghi con gli avi.

Post n°1580 pubblicato il 14 Aprile 2021 da fedechiara
 

Dialoghi con gli avi nostri 14 aprile 2014

Parlavo con una mia zia novantenne, iersera, e la stimolavo a ricordare gli anni dell'infanzia e della prima giovinezza - ed erano gli anni della marcia su Roma e del re cialtrone che avvallava la violenza fascista e dava a Mussolini l'incarico di formare un governo, ma nulla di tutto questo affiorava nei ricordi dell'ava, bensì la gioia di vivere 'nelle baracche dietro la Giudecca', raccontava,e i fratelli che nuotavano con vigore nella laguna ancora vergine di scarichi industriali e lei aggrappata alla tavola del mastello che spingeva parallela alla riva, colle gambette secche e magrissime che le restarono in sorte anche nella vita adulta.
Ed era fame costante e quotidiana, diceva, e di riscaldamento in quelle baracche neanche a parlarne: 'Certi spifferi tra le assi delle pareti e, la notte, tutti i fratelli e le sorelle in un solo lettone a scaldarci tra di noi sotto le poche coperte.'
Hanno qualcosa di consolatorio questo genere di racconti e ne sprigiona una sorta di fiamma vitale - la vita che sempre risorge e si alza in volo come l'araba fenice - per l'evidenza di come le vite degli uomini e delle donne hanno un'interna forza e una soglia di resistenza molto alta e, perciò, 'ce la faremo', ancora una volta, nel caso, poco probabile, speriamo, che la 'confrontation' militare in Ucraina tra la Nato e la Russia di Putin sfugga di mano ai contendenti e ci troveremmo, di bel nuovo, a scivolare, di giorno in giorno, in annunci bellici e squilli di trombe e rombare di bombardieri e F16 in volo contro i Mig31 e i Sukhoi di ultima generazione muniti di atomica.
Già perché tutto questo armarsi di droni e di missili a medio e a lungo raggio e le atomiche stivate nei depositi sotterranei e le porta-aerei che navigano in pompa magna nel Mediterraneo corredate di corazzate e incrociatori e i sottomarini nucleari in crociera permanente sotto i ghiacci del Polo Nord e le foto da satellite delle truppe russe che vengono ammassate ai confini dell'Ucraina e la guerra del gas che l'America si appresta a dichiarare agli ex monopolisti di Gazprom, tutto convoglia nell'inquietudine nostra montante che una nuova guerra 'mondiale' non sia più e solo l'astratto e 'vecchio' monito delle generazioni dei padri ai figli e ai nipoti, bensì una ricorrenza possibile, uno sfogo pratico e necessario a tutto quel lavoro imponente delle industrie belliche che, in ogni paese e nazione, continuano a produrre armi in gran numero e sempre più sofisticate - e 'tanto va la gatta al lardo...', si dice da gran tempo, che non pare più improbabile, né retorico che 'il sonno della ragione' produca i mostri della guerra possibile, - con l'evocazione quotidiana della quale sembra giochino a rimpiattino i due storici rivali come fa il gatto col topo.
Però speriamo che 'tutto si aggiusti' e gli storici duellanti si accontentino di mostrare i muscoli e si sfidino come in un ring, rispettando le regole del combattimento sportivo senza colpi sotto la cintura.
Davvero non mi va giù l'idea che anch'io racconterò a un ipotetico nipotino di come si viveva negli anni della terza guerra mondiale senza il riscaldamento nelle case e con le razioni di cibo sempre insufficienti alla grande fame che dilagava e mieteva vittime giornaliere.
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