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Viaggi nel tempo dei ricordi

Post n°1508 pubblicato il 11 Febbraio 2021 da fedechiara
 



Perigliosi viaggi nel tempo.
A giudicare dai racconti contrapposti che ci vengono dalla 'Giornata del Ricordo' dai sostenitori delle due parti in guerra davvero non viene voglia di fare un 'viaggio nel tempo' e nei ricordi in quelle terre istriane e dalmate di quegli anni drammatici e fitti di eventi calamitosi e orribili.
E passi che, all'epoca, gli alberghi che avevano il bagno in camera erano rari e costosissimi, ma ti poteva capitare, se vestito discretamente e con un borsalino in testa, di fare una passeggiata in piazza alla sera e di essere scambiato per un borghese e, ca va sans dire, un 'fascista', che so, un parente alla lontana del 'podestà' o il figlio del commerciante di stoffe o il cugino del tenente dei carabinieri della caserma locale e la tua vita valeva meno di zero.
E, secondo l'anno che si è scelto di visitare, in quel lustro tragicissimo che va dal 1942/47, il viaggiatore nel tempo poteva finire 'infoibato' da questi o da quegli assassini, in quella folle e demente guerra di fazioni e sotto fazioni partigiane e titine contrapposte e/o commiste per obbedienza ideologica e direttive moscovite. Ed è vero che ci sono stati morti partigiani 'infoibati' per essere stati in conclamato dissenso sulla italianità di Trieste rispetto alle decisioni dei comitati centrali delle formazioni partigiane titine già in città - che retrocedettero sui confini loro assegnati dalle forze in campo solo con la minaccia di intervento armato degli Alleati inglesi e americani.
Un tempo di odi al diapason e di orchi e assassini tout court che ammantavano i loro omicidi con la pretesa di 'fare politica' - e la politica si faceva sulla punta delle baionette e l'esodo fiumano e dalmato fu questione di vita o di morte e l'Unità, giornale di partito, faceva titoli orribili su quella gente che aveva perso tutto: case, parenti rimasti, amori e ricordi e attizzava un quotidiano, spaventoso: 'Dagli addosso al profugo fascista!', che rubava per assegnazione e punteggio privilegiati le case che spettavano ai 'veri italiani' – i filo partigiani e filo comunisti, ben inteso.
Davvero un viaggio nel tempo degli orrori e degli odi che, se comparati all'odio delle presenti sardine, sedicenti 'nuovi partigiani' (sic), contro Salvini e i leghisto-fascisti delle loro stolide narrazioni di piazza sembra di essere a un convegno di anime belle e pie e di vivere nel migliore dei mondi e dei tempi possibili – e nessuno che si 'infoibi' più da gran tempo, evviva! in quei cunicoli profondi e tombe collettive del senso di umanità che ci dovrebbe unire e 'dirci umani', aldilà delle fazioni politiche in cui militiamo nella presente temperie politica tuttora in affanno e in guerra dichiarata lungo il crinale del 'Ricordo'.
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