Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

fedechiaraalice.100dgl0Wawkinssurfinia60QuartoProvvisorioKevinYaoing.canalegaspareossimorasportautomotoaracnoid.999labrunetteflorence0AliNasir.386bubriskacassetta2
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Amorevoli cancellazioniTraslochi di ieri »

E qualcosa rimane...

Post n°1477 pubblicato il 16 Gennaio 2021 da fedechiara
 


Vielles photos.
'E qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure...' cantava Francesco ed effettivamente qualcosa rimarrà nel tempo futuro di questo nostro biennio di infamia chiusi in casa a disputar lo spazio alle consorti che mal sopportano la convivenza h24 – e le separazioni, narrano le cronache impietose, sono a più 20 per cento, rispetto agli anni pre pandemia.
Forse rimarrà traccia delle mascherine che abbiamo gettato a mare o sui fossati – lungo queste strade di campagna dove è facile ritenersi 'fuori dal Comune', dal momento che Mogliano Veneto è città di confine: cuneo puntuto a ferire e disputare i campi alla città metropolitana di Venezia – e bisognerebbe disporre di un drone con telecamera per capire se le seghettature del territorio, alla svolta di via Tarù e incrocio con via Chiesa Gardigiano siano ancora provincia di Treviso o già città metropolitana.
Ed è campagna vera, grassa e ricca di messi a primavera avanzata, con le aie tipiche in cui razzolano galline, tacchini e oche – e c'è perfino un agriturismo che espande le puzze della porcilaia in un raggio di duecento metri; che chissà come fanno le case vicine a tollerarle.
E, certo, queste inenarrabili giornate le annovereremo tra le 'pagine scure' di una prigionia insostenibile e malvagia che ci ha privato per ben due anni dei viaggi che amiamo e dei balli che non abbiamo ballato e delle 'usate, amanti compagnie'.
E ci siamo visti costretti a chiudere le tivù e/o a cambiare canale quando i telegiornali-menagrami, ci davano conto delle lenzuolate dei morti delle epigrafi nelle piazze o sulla facciata delle chiese - e l'Inps che sana i suoi bilanci col risparmio sulle pensioni di vecchiaia.
E penso a quella mia zia che oggi conta il suo 103esimo anno di vita reclusa in una rsa divenuta prigione di massima sicurezza per salvare le vite dei suoi ospiti che è nata sul finire di una guerra devastante e insulsa di imperi al tramonto. E, adulta, ha traversato impavida la seconda – continuazione della prima secondo gli storici – ed è uscita dalle miserie del secolo breve regalandogli ben quattro figli per incappare, in finale di partita, in questa pandemia devastante e avvilente.
Que reste-t-il de nos amours, que reste-t-il de ces beaux jours.
Une photo, vielle photo de ma jeunesse.

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi e persone che ballano



 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963