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Stelle danzanti (e caos di fuori)

Post n°1163 pubblicato il 25 Febbraio 2020 da fedechiara
 

Il caos delle stelle danzanti. Cronache dalla nuova peste. Part four.

Se è vera la formidabile intuizione del filosofo tedesco - poi ripresa in una bella canzone - che '...bisogna avere molto caos dentro di sé per poter vedere una stella danzante' ebbene, in questi giorni di corona virus scatenato e trionfante, dovremmo vederne intere costellazioni: impegnate in un samba infernale per sfuggire all'attrazione gravitazionale di un gigantesco buco nero economico.

Dalla clausura in cui mi aggiro meditabondo e 'solo e pensoso i più diserti calli' calpestando di una campagna struggentemente bella nelle sue ataviche solitudini trovo drammatica conferma di quei miei pensieri d'antan che dicono la società in cui viviamo una 'cage aux fous', - una 'cheba de mati', dove basta gridare 'allah u akbar' in un pubblico convegno per scatenare il fuggi-fuggi in cui si calpestano impietosamente i caduti, e dire 'corona virus' due volte per vedere formarsi file lunghissime davanti ai super mercati e gli scaffali d'un subito vuoti e le merci chissà quando e se nuovamente sui camions degli approvvigionamenti.

E la lettura delle puntuali descrizioni di Albert Camus della peste che dilaga in tutti i quartieri della sua Orano di fantasia prigioniera del contagio e dei fenomeni di impazzimento collettivo che ne conseguono forse avrebbe aiutato i governatori delle regioni al centro del nostro dramma nazionale e Conte, il deus ex machina dei provvedimenti emergenziali (invero macchinosi e pochissimo divini), a dire parole più assennate e impedire che il virus di una influenza di ceppo nuovo e mutato potesse fare più danni (economici) della peste veneziana di cui alla famosa basilica a cui rivolgiamo collettivamente le preci.

Ed ecco a voi il dispiegarsi della follia piena del 'si salvi chi può', gridato da tutti contro tutti: non tanto per l'espansione del contagio dai numeri, tutto sommato, gestibili – che se non si fosse fatto nessun tampone quei contagiati sarebbero iscritti nel novero delle normali influenze stagionali (e il tasso di mortalità é parecchio bassino e limitato alla fascia dei 70/80enni male in arnese), bensì per le conseguenze del panico che ha esaurito in pochi minuti le mascherine nelle farmacie e l'amuchina sugli scaffali dei supermercati, neanche respirassimo l'aria fetida di un lazzaretto stracolmo di morituri senza poter uscire '...a riveder le stelle'.

A' dda passà 'a nuttata. Ne avremo per un mesetto di sofferenza estrema, ma lo scoppiare della primavera dovrebbe aiutarci – e il primo che si azzarda a cantare le str...... di stelle danzanti per via del suo allegro caos interiore è meglio che cambi strada, se per caso mi incontra lungo i viottoli della campagna. Fanc...

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