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Se, una mattina d'inverno, un convalescente.

Post n°1136 pubblicato il 02 Febbraio 2020 da fedechiara
 

Se, una mattina d'inverno, un convalescente, di una 'normale' influenza (un tempo la dicevamo 'l'asiatica', tu vedi la sindrome cinese che impazza nel mondo globale) accende la tivù e si sente sommerso dai reports allarmatissimi dei giornalisti commisti agli 'esperti': medici e aggregati di 'protezione civile', intesi a dirci e ripetere: 'lavatevi molto le mani' e 'le mascherine sono inutili' e 'non discriminate i cinesi', un po' di ansia gliela mettono addosso a quel convalescente che, di conseguenza, sente aumentare i battiti del cuore e il respiro gli si fa affannoso e la domanda gli insorge spontanea negli spaventati pensieri: 'Ma non sarà mica coronavirus anche il morbo che mi ha costretto a letto fino a ieri?' 
E la finale consolazione, respirando profondamente: 'Ma se sono sopravvissuto mi sarò fatto gli anticorpi.' 
'A chi la tocca, la tocca.', come ripeteva Tonio, il rincretinito dal morbo a Renzo Tramaglino, vagante per le strade della pestilenza milanese alla ricerca dell'amata Lucia.

Ansia. Diffusori di ansia. Untori giornalistici? L'epidemia fa il suo lavoro sporco di spaventare e preoccupare e far 'correre ai ripari' – e l'impressione che ci viene dagli schermi che informano e insieme spaventano è che non sappiano 'che pesci pigliare' (i pesci sempre in cronaca, che grande exploit mediatico, di questi tempi! Sardine! Battete un colpo.), né loro, né i sedicenti 'esperti', che sgridano apertis verbis coloro che discriminano i cinesi rimasti intrappolati nel nostro paese, ma è reazione spontanea, personalmente cautelativa, del 'farsi più in là' e spostarsi altrove, dove il morbo ancora non si è espanso e non agisce mortifero, - e non possiamo farci niente e il 'razzismo' degli 'Al lupo! Al lupo! compulsivi è di nuovo in campo, ma c'entra come i cavoli a merenda.

E la storia di ogni epidemia è storia nota, notissima, descritta per filo e per segno in molti famosi romanzi e davvero non c'è rimedio che tenga ai comportamenti istintivi di massa sbagliati ma difficilmente correggibili – e, giunti alla fine della lectio magistralis giornalistica e della inutile tenzone con i nostri comportamenti di istintiva difesa, ecco la finale, irridente, raccomandazione de 'restate a casa', buona per ogni e qualsivoglia contagio presente, passato e i futuri.
Si vabbè. Ma se vado al supermercato e tocco una confezione già toccata da cento altre mani di sconosciuti sospetti, basterà lavarsi le mani più volte e mettersi i guanti per fare la differenziata con le confezioni usa e getta? E usare il bicarbonato aiuterà?
La parola agli esperti di reinews24, per evitare di incorrere nel reato universale di 'razzismo'.

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