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« A tentoni nella StoriaIl biennio del nostro scontento »

L'estate, forse.

Post n°884 pubblicato il 31 Maggio 2019 da fedechiara
 

 

Grazia del ciel, come soavemente...

E' come la 'sindrome della pagina bianca' che affligge gli scrittori. Per giorni e giorni è il vuoto che la fa da padrone nella tua mente e niente di notevole, di memorabile vi si affaccia - come se il mondo si fosse appiattito e la gente improvvisamente tutta rinsavita o rintanata causa pioggia e che non da adito ai commenti indignati, ai dibattiti, alle polemiche.
Perché, lo sapete, noi esseri umani vogliamo continuamente stupire ed essere stupiti – e i giornali vivono sullo scandalo permanente e fa notizia 'il padrone che morde il cane' e non viceversa e, parafrasando il Metastasio: 'E' lo stupire il fin delle gazzette'.

Ma, da giorni, niente più ci stupisce. berlusconi è silente in attesa di arringa difensiva dei suoi 'cavalli di caligola' Longo e Ghedini e parlano in sua vece i suoi bravi, la santanchè e gasparri, ma è come quella storia in cui si racconta che: 'Bussarono alla porta, andai ad aprire e vidi il Niente.'

E neppure il Grillo ci stupisce più. Che fosse Parlante, lo sapevamo e, parla che ti riparla, qualche Grossa Sciocchezza la macini, è inevitabile. 
Dovremmo tutti tornare al silenzio di un cielo fitto di stelle o di un paesaggio di straordinaria bellezza e nutrirci di quel silenzio e tenerlo dentro a lungo – e imparare a fissarci negli occhi e cogliervi delle emozioni silenziose - ci farebbe un gran bene, credo.

Perciò non vi tedierò oltre e propongo alla vostra riflessione solo un paio di distici old style che potrebbero sostituire nei vostri cuori e le menti tutto l'avvilente bailamme di una politica che rottameremmo per intero, se fosse per noi, e trasferirci a volo d'uccello, che so, tra i fiordi della Norvegia o a Giava, a imparare il teatro delle ombre e rappresentarlo, poi, qui da noi, per la gioia dei bimbi – colla parte del cattivo affidata, ca va sans dire, a berlusconi-lex luthor e il redemptor a Letta, gravato della croce di governare le larghe discordie.

Grazia del ciel, come soavemente
ti miri ne la terra abbeverata,
anima fatta bella dal suo pianto!
O in mille e mille specchi sorridente
grazia, che da nuvola sei nata
come la voluttà nasce dal pianto,
musica nel mio canto
ora t'effondi, che non è fugace,
per me trasfigurata in alta pace
a chi l'ascolti.

Nascente Luna, in cielo esigua come
il sopracciglio de la giovinetta
e la midolla de la nova canna,
sì che il più lieve ramo ti nasconde
e l'occhio mio, se ti smarrisce, a pena
ti ritrova, pel sogno che l'appanna,
Luna, il rio che s'avvalla
senza parola erboso anche ti vide;
e per ogni filo d'erba ti sorride,
solo a te sola.

Tanto avevo in animo di dirvi oggi. Godetevi il grigio del cielo e sperate nel sole. 
Verrà, lo so per certo. C'è sempre un po' di sole nascosto nell'aria che intiepidisce. 
E fu subito estate.

L'immagine può contenere: cielo, erba, spazio all'aperto e natura
 
 
 
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