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« Cuore di tenebraDell'offrire l'altra guancia »

Greta o del 'salvare il mondo'.

Post n°839 pubblicato il 20 Aprile 2019 da fedechiara
 

 

Se non fosse per il fatto che, fra qualche mese, nessuno parlerà più di lei – ma forse fonderà un partito, chissà, e si presenterà alle europee, mandando la mamma al parlamento europeo perché lei 'non ha l'età' – non ci scomoderemmo ad analizzare il fenomeno Greta, che, come i cicloni e i tornado che hanno nomi di donna, sta sconvolgendo le fangose e putride acque dell'informazione planetaria a guida buonista e sinistra.

E dice niente, la piccola Greta, niente di nuovo o che non sia stato già detto inutilmente e ci accusa di averla, lei e tutti i suoi 'gretini', truffata e illusa. Accusa noi, la piccola, tutti noi: una intera generazione, noi che non abbiamo fatto niente di male (che è già un discreto obbiettivo) e, giovani a nostra volta, abbiamo votato i verdi quando contavano qualcosa e sembravano capaci di incidere sulle scelte di governo e planetarie.

E' il sottoprodotto mediatico, la piccola Greta, di una sinistra che sente di non contare più una beata fava, politicamente, e, giunta alla frutta e al grappino, mette in campo gli adolescenti (pure antipatici) nell'illusione di avere futuro e li manda allo sbaraglio, li espone al ridicolo, col poderoso aiuto di Francesco benedicente e campione dei migranti di ogni risma e organizza trasferte e interviste e sessioni parlamentari, applaudendo ogni e qualsivoglia fiato di quella fanciullina triste e caparbiamente rivendicativa di un suo niente generazionale – ignara del niente conclamato della nostra generazione, relativamente a clima e inquinamenti globali. 

Perché non basta 'mobilitare le coscienze' e scendere in piazza un giorno si e l'altro pure, per 'cambiare il pianeta' e il suo clima – ci abbiamo già provato noi e gli strumenti che avevamo non sono bastati; le nostre armi -e, oggi, quelle di Greta e i gretini – erano e sono spuntate, contano meno del due di briscola, poveri cari.

Sono i centri decisionali delle politiche degli stati, i G7/8/20, che dovrebbero cambiare e saper/poter imporre alle industrie nazionali le tecnologie del cambiamento, ma per questo non bastano cento, mille Grete o milioni di gretini salmodianti. 
Dove c'è profitto facile, cara Greta, lì è lo zoccolo duro, quello dinanzi al quale i tuoi ridicoli 'j'accuse' naufragano, come i barconi dei migranti, troppi e gestiti dai criminali delle mafie libiche e tunisine. 
I fuochi fatui delle denunce e i tappeti rossi che ti allungano davanti i deputati sinistri e verdi per le tue parate non bastano, e neanche la vostra generazione spunterà qualcosa di più di qualche effimero titolo di prima pagina e l'apertura serale e gli approfondimenti dei telegiornali di regime - dell'ancien regime che ha perso il potere nei parlamenti nazionali e se ne sta asserragliato nelle redazioni dei giornaloni e delle tivù come i giapponesi nelle giungle indonesiane, da nessuno presi in seria considerazione, ormai, perché definitivamente proiettati nell'oltremondo favoloso della pietas indebita per ogni causa persa e incapaci di stare con i piedi per terra, - la sola postura che consente di strappare qualche risultato piccolo piccolo, ma concreto, effettivo.

Il resto, le speranze e gli auguri e le rivendicazioni, è affidato alla scienza e alle tecnologie del futuro prossimo e remoto e di te, Greta, resterà il caro ricordo di una presuntuosetta antipatica cui hanno affidato il compito sinistro di 'salvare il mondo', ma è stato solo un cambio di generazione come un altro, con qualche stupida accusa di troppo e diretta alle persone sbagliate. 
Contiamo nel tuo ravvedimento operoso. Magari, fra trent'anni, guiderai un partito populista, chissà, mai dire mai.

 

ILFATTOQUOTIDIANO.IT|DI ELISABETTA AMBROSI PINK JOURNALIST
Quando gli chiedi l’ultima volta in cui sono andati da McDonald si scherniscono. Giorgio, 14 anni, ammette ridendo di averci mangiato ieri, “Gran Crispy Mcbacon con patatine grandi e coca cola”, mentre Filippo, capelli neri, timidissimo, dice di sentirsi in colpa per aver preso un cestino di p...

 
 
 
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