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« Necessità e dirittiResurrezioni ed esplosioni »

Quel peggio che mai non muore

Post n°834 pubblicato il 16 Aprile 2019 da fedechiara
 

 

E' accaduto anche questo: l'obbrobrio massimo, l'inimmaginabile che il nostro immaginario collettivo, già fitto di immani tragedie, non sarebbe riuscito e si sarebbe rifiutato di ipotizzare come possibile: Notre Dame è bruciata, se l'è mangiata un maledetto corto circuito, una umana, stupida disattenzione. 
Il simbolo della storia francese ed europea, sopravvissuta ai secoli e ai medioevi, dove il peggio alligna e, spesso, insorge - compreso quel medioevo di ritorno che fu la rivoluzione francese nei suoi eccessi e la distruzione dei simboli religiosi – ci ha offerto, ieri sera e per tutta la notte, uno spettacolo osceno e spaventosissimo: il sacrificio di sé, del suo essere simbolo e vanto della memoria e della Storia di Europa nel suo divenire e affermare i suoi valori fondanti e unificanti.

Tanto che, se una qualche organizzazione terroristica se ne uscisse con un comunicato di rivendicazione, scatenerebbe quella paralisi collettiva, quel black out di senso, quel rigurgito di mortale angoscia e impotenza che è stata, l'11 settembre 2001, la visione delle Due Torri colpite in sequenza dai due aerei civili che le sbriciolarono e ci dissero che le Pearl Harbour della Storia non sono mai finite e sono sempre a un passo dall'accadere. Il peggio del peggio che mai non muore.

E una presidenza fragile e discussa, dopo i nefasti dei Campi Elisi messi a ferro e fuoco dalla folla dei manifestanti, passerà alla storia per essere stata la presidenza in cui è accaduto l'inimmaginabile e il peggio della storia dell'umanità: il rogo di Notre Dame, il rogo della nostra storia europea, il rogo dell'immagine simbolo di una Europa che si presenta alle elezioni di maggio con quest'altro bagaglio di tragedia, - dopo gli attentati maledetti dei 'radicalizzati sul web' di prima e seconda generazione che abbiamo sventatamente e troppo generosamente accolto nelle nostre banlieues e periferie urbane dei conflitti insanabili e del degrado urbano.

E l'impotenza delle squadre dei vigili del fuoco e del loro vano pompare acqua sui focolai maledetti per ore ed ore - e il fumo e il fuoco che continuavano a insorgere e a irridere la nostra pochezza tecnica e le tecnologie tese ad evitare i peggiori disastri - ci dicono che c'è un altro peggio in agguato nel nostro futuro prossimo, forse il Louvre e i suoi mille tesori di storia e arte contenutivi, forse altri monumenti simbolo e patrimonio fragile, fragilissimo dell'umanità.

Il peggio non muore mai, maledizione! ed anche la pietra, che ritenevamo eterna e capace di sfidare i secoli e il Tempo, è mortale al nostro pari e 'polvere alla polvere' - come i sepolcri e le 'urne dei forti' che a egregie cose non più ci accendono, bensì si accendono le fiamme della loro maledetta fragilità che le inceneriscono.

ILFATTOQUOTIDIANO.IT
La guglia e quasi tutto il tetto crollati, la struttura in legno interna divorata dalla fiamme. Un incendio ha distrutto in poco meno di tre ore oltre 850 anni di storia. Notre-Dame brucia in un lunedì pomeriggio davanti a una Parigi sconvolta per il rogo che ha inghiottito la parte superiore della...
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