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Akira Kourosawa: "Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica.

 

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Gesù di Nazareth

Post n°8 pubblicato il 04 Aprile 2012 da LI.ST.EN
 

Il racconto della vita di Gesù Cristo così come tramandata dai quattro Vangeli, con alcune aggiunte tratte dai testi apocrifi. Dall'annunciazione fino alla passione, morte e resurrezione.

Regia: Franco Zeffirelli *** Musiche: Maurice Jarre

Cast

Robert Powell: Gesù
Olivia Hussey: Maria
Micheal York: Giovanni Battista
Anthony Quinn: Caifa
Rod Steiger: Ponzio Pilato
Ernest Borgnine: un centurione
Laurence Olivier: Nicodemo
Peter Ustinov: Erode
Valentina Cortese: Erodiade
Christopher Plummer
Claudia Cardinale
: nel ruolo di un'adultera
Anne Bancroft: Maria Maddalena

 Lo stile egregio di Zeffirelli,
conferisce alla storia di Gesù un assoluto valore espressivo,
merito anche della scelta accurata degli attori
e tutti di notevole calibro.
Un Gesù di Nazareth portatore di una nuova verità,
dallo sguardo sincero, umano,
ma giustamente severo in qualche circostanza.

     

Un film praticamente perfetto in tutto,
nella scenografia, nell'interpretazione
e nello svolgimento della trama.
Una delle opere televisive più belle in assoluto.
Uno di quei rari sceneggiati che si rivede volentieri
e ci conduce a riflettere sulla verità dell'Assoluto
in un susseguirsi di sempre nuove emozioni.

     

 

La trama

Il film inizia con una prima parte,
con l'annuncio della nascita del Redentore
e scorre via imperniato su episodi dell'infanzia di Gesù
e si completa con gli avvenimenti più significativi
della vita pubblica del Signore che, prima di lasciare la Galilea,
annuncia la propria missione a Gerusalemme
e profetizza la tragedia del Golgotha.

 

La seconda parte
è preceduta da una significativa sintesi della parte precedente:
il Battesimo di Gesù, in cui Lui è l'angelo sacrificale,
la risurrezione della figlia di Giairo: Lui è la Risurrezione e la Vita,
la grande predicazione e i miracoli: Lui è il fondatore del Regno,
la visione del mistero centrale della Redenzione:
Lui morirà per risorgere e far risorgere.

 

Quindi espone gli episodi più noti
dell'ultima settimana a Gerusalemme:
l'ingresso nella città, la cacciata dei profanatori dal Tempio,
i discorsi e le acerbe dispute nel Tempio,
la Cena, l'agonia nel Getzemani, la Passione,
la Condanna, la Crocifissione,
la Risurrezione e missione degli apostoli e della chiesa.

Premi e nomination: Nastri 1978: 3 premi vinti
VINCITORE: Miglior fotografia - Armando Nannuzzi
VINCITORE: Miglior scenografia - Lucia Mirisola
VINCITORE: Migliori costumi - Lucia Mirisola

  

La colonna sonora

Autore delle musiche originali
fu il musicista e compositore francese Maurice Jarre,
chiamato a supportare con la sua abilità
un kolossal di tali dimensioni.
Il regista Zeffirelli
affrontò con impegno e passione sincera l'argomento
e gli attori, in particolare l'interprete di Gesù,
furono molto intensi e credibili nella loro interpretazione
conferendo al racconto una dimensione sospesa
tra la storicità e il trascendente.
Aspetto questo che la colonna sonora
cercherà sempre di sottolineare.

Certo un impegno non da poco quello di parlare a tutti
di un Uomo così controverso come Gesù,
vero uomo e vero Dio per i Cristiani,
Uomo e Profeta per altri,
semplice impostore per altri ancora.

Ma certamente
uno dei più grandi personaggi storici mai esistiti,
portatore di un messaggio nuovo, che sta a noi interpretare.

Maurice Jarre crea un tema
senz'altro suggestivo e drammatico che varia
nell'accompagnare i diversi momenti della vita di Cristo.
Tecnologico è il momento dell'Annunciazione
in cui usa suoni evidentemente elettronici
per rendere il prodigio che sta avvenendo.

La  critica definisce "solenne e nel contempo delicato
il tema per archi e fiati dedicato a Gerusalemme",
mentre il tema della Via Crucis e della Crocifissione
è molto drammatico:
rende benissimo l'idea di un cammino verso il supplizio
grazie all'impiego di percussioni violente e archi
dal suono che sembra un pianto.
Non ci si sofferma quindi ad ascoltare la musica,
ma essa ci guida a comprendere il film,
facendocelo cioè sentire con il cuore
e non solo vedere con gli occhi.


La maestosità della musica classica
conferisce pathos alle scene che accompagna
ed è così solenne da rimandare naturalmente
al divino, è intrisa di spiritualità.
Pensiero adeguato quindi,
anche per i giorni che stiamo vivendo,
quelli che ci accompagnano verso la Pasqua.
Chi segue il Cristo sul Calvario,
gioirà poi con Lui il giorno della Resurrezione.

 

Prossimamente vi presentiamo:

LI.ST.EN

                                        A presto...

 

 
 
 
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