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GIOVANNI ALLEVI : CONCERTO DI NATALE AL SENATO

Post n°1120 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da pierrde
 

E ORA LIGABUE ALLA SCALA
Sono appassionato di musica classica e ne ho scritto per anni, ma credo che a questo punto smetterò di aspettarmi ancora qualcosa dal mio Paese e dalle mie istituzioni. Il discorso è lungo, ma pietra tombale ne sarà il concerto di Natale che si terrà domani in Senato con tanto di diretta televisiva: perché protagonista, ebbene sì, ne sarà il pianista Giovanni Allevi. Ora: chi sa ha già capito. Chi non sa, e lo dico moderandomi, dovrebbe sapere che Allevi sta alla musica classica come Adriano Celentano sta alla filosofia teoretica.

Qualsiasi residuale competente, ciò che forse è estinto dalle parti del Senato, sa che stiamo parlando della versione italiana di un genere di musica minimale, facilona, da aeroporto o da ascensore, priva di elaborazione e sviluppo, qualcosa di amatissimo dagli ascoltatori da aperitivo che alla quarta nota trovano una musica già troppo difficile. Senza cattiveria: è musica pop, easy listening, una costruzione di marketing che dovrebbe ingannare i gonzi (anche se i gusti son gusti, bla bla) e però dovrebbe andare a Sanremo, non dissacrare un luogo dove hanno diretto Lorin Maazel e Riccardo Muti. A proposito: Allevi in Senato dirigerà un’orchestra. Dettaglio: ha imparato quest’anno, ma ha detto che ha studiato i grandi maestri su Youtube. Non è una battuta. Buon ascolto. (F.Facci) http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=315938#1

Far musica al Senato è stata un’emozione travolgente. Ho sentito su di me il peso della storia e della tradizione: della nostra storia repubblicana ma anche della tradizione musicale del concerto di Natale. I miei predecessori sono stati artisti importantissimi, da Accardo a Maazel a Muti, per citare solo in parte. Quindi ho vissuto questi momenti con una grande partecipazione emotiva, quasi fisica; e con un sentimento di panico, non nel senso di timore ma di forza vitale.

E subito ho avuto una sorpresa nella direzione dell’Inno d’Italia, che lì per lì poteva essere considerato per me il brano meno impegnativo tecnicamente. Invece dirigerlo in quel luogo è stato un colpo al cuore: mi ha dato la carica anche perché ho visto la fierezza sui volti dei musicisti dell’orchestra “I Virtuosi italiani”. È scattata una magia che mi dato anche la spinta per mettere tutta l’anima nell’omaggio al grande Puccini.

Ho scelto di cominciare il programma delle mie composizioni con Whisper dal ritmo in 5/4 perché rappresenta un po’ un pezzo emblematico: di rottura e al tempo stesso di continuità con il passato, e dunque il segnale di una musica che vuole parlare di questa nostra epoca tormentata ma insieme piena di slanci positivi. Il nostro tempo raccontato con gli strumenti della tradizione:l’orchestra sinfonica che si esprime secondo canoni e forme stratificate nei secoli.

Il fatto che abbia eseguito un unico pezzo per pianoforte solo, Come sei veramente, era un modo per esaltare il lavoro di gruppo, l’idea di condivisione. Non per niente nella parte centrale di Foglie di Beslan, gli archi mi hanno regalato un “pianissimo” di grande intensità. Anche questo significa la fortuna di avere vicino persone di grande talento.

So che c’è stato un incasso di 40.000 euro che andrà all’Ospedale pediatrico Bambin Gesù: io sono stato solo un pretesto di questo meraviglioso risultato. Al termine ho ricevuto con piacere i complimenti del Presidente Napolitano e delle altre autorità, ma un’altra sorpresa è venuta quando sono uscito da Palazzo Madama e ho trovato ad aspettarmi gente che aveva sentito il concerto in tv e voleva ringraziarmi. Ci ho visto, per una volta, un collegamento diretto tra il mondo delle istituzioni e la vita della gente comune. E niente poteva farmi più felice. (Giovanni Allevi)  http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=39350&sez=HOME_SPETTACOLO


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Commenti al Post:
mauricemann
mauricemann il 22/12/08 alle 20:53 via WEB
Quando ho visto le immagini al tg ho pensato la stessa cosa che hai scritto tu .. ma con qualche parolaccia in mezzo. Se non ti dispiace scorro il blog e trovo qualche spunto su dischi da comprare. Buona serata, Maurizio
 
jamesbrown0
jamesbrown0 il 22/12/08 alle 21:11 via WEB
Staremo a vedere Giovanni Allevi,domani. Chissà..., forse potrà sorprenderci! In fin dei conti, Celentano un pò filosofo lo è sempre stato,e io credo che nella vita sia importante anche sapersi vendere un pò. A te gli auguri di Buon Natale da James! Ciao...
 
pierrde
pierrde il 22/12/08 alle 21:43 via WEB
Veramente ragazzi non ho scritto una sola parola di mio, e volutamente. Il primo è un articolo comparso sul Giornale, il secondo uno scritto dello stesso Allevi sul Messaggero di oggi.Poi ognuno, in base a gusti, criteri e conoscenze, può trarre le proprie conclusioni. Io, quello che penso di Allevi lo scritto già più volte; non mi sembra necessario ripetermi.
 
TD05
TD05 il 23/12/08 alle 10:51 via WEB
Oramai si deve dare alla "gente" cose semplici, se da una parte abbiamo Allevi per un concerto di Musica Classica (portato via da qualche salotto rai) dall'altra si avvia una riforma della Lingua Italiana con l'obiettivo di eliminare i congiuntivi (notizia di ieri in radio). Sono segni del Tempo.
 
Drugo1979
Drugo1979 il 23/12/08 alle 10:52 via WEB
Penso che Allevi debba essere considerato per quello che è, un musicista che fa musica leggera. Sono stufo di vederlo nominare come pianista jazz o genio classico. la gente va ai suoi concerti convita anche di sentire musica colta... è la punta di un iceberg gigantesco: il livello di cultura medio in Italia...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/12/08 alle 12:30 via WEB
sarebbe meglio se non se ne parlasse di questo individuo, si fa solo pubblicità a un prodotto che non vale niente. fiorenzo
 
principe69_9
principe69_9 il 23/12/08 alle 14:11 via WEB
Auguri di Buon Natale.Giuseppe.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/12/08 alle 16:53 via WEB
Beh su LA STAMPA di oggi c'è una intervista di Uto Ughi che non gliele manda certo a dire auguri a tutti mario
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/12/08 alle 23:18 via WEB
Intervengo brevemente nella discussione per lasciare parlare Uto Ughi citato nell'ultimo commento: dice tutto quello che c'è da dire sul sig Allevi e lo dice meglio di quanto potrei io. Aggiungo solo a maggior chiarimento e puntualizzazione di altri commenti che il problema non è se si chiami Giovanni o Pinco Pallo il problema è che il concerto di Allevi "istituzionalizza" l'incultura musicale in questo paese. Un saluto amaro. Andrea (LYM) Apparso su LA STAMPA del 24/12/2008 «Presuntuoso e mai originale» SANDRO CAPPELLETTO intervista UTO UGHI Che spettacolo desolante! Vedere le massime autorità dello Stato osannare questo modestissimo musicista. Il più ridicolo era l’onorevole Fini, mancava poco si buttasse in ginocchio davanti al divo». Uto Ughi non ha troppo apprezzato il concerto natalizio promosso dal Senato della Repubblica che ha avuto come protagonista il pianista Giovanni Allevi. Il nostro violinista lo ha ascoltato - «fino alla fine, incredulo» - dalla sua casa di Busto Arsizio e ne è rimasto «offeso come musicista. Pianista? Ma lui si crede anche compositore, filosofo, poeta, scrittore. La cosa che più mi dà fastidio è l’investimento mediatico che è stato fatto su un interprete mai originale e privo del tutto di umiltà. Il suo successo è il termometro perfetto della situazione del Nostro Paese: prevalgono sempre le apparenze». Che cosa più la infastidisce di Allevi: la sua musica, le sue parole? «Le composizioni sono musicalmente risibili e questa modestia di risultati viene accompagnata da dichiarazioni che esaltano la presunta originalità dell’interprete. Se cita dei grandi pianisti del passato, lo fa per rimarcare che a differenza di loro lui è "anche" un compositore. Così offende le interpretazioni davvero grandi: lui è un nano in confronto a Horowitz, a Rubinstein. Ma anche rispetto a Modugno e a Mina. Questo deve essere chiaro». Come definire la sua musica? «Un collage furbescamente messo insieme. Nulla di nuovo. Il suo successo è una conseguenza del trionfo del relativismo: la scienza del nulla, come ha scritto Claudio Magris. Ma non bisogna stancarsi di ricordare che Beethoven non è Zucchero e Zucchero non è Beethoven. Ma Zucchero ha una personalità molto più riconoscibile di quella di Allevi». C’è più dolore che rabbia nelle sue parole. «Mi fa molto male questo inquinamento della verità e del gusto. Trovo colpevole che le istituzioni dello Stato avvalorino un simile equivoco. Evidentemente i consulenti musicali del Senato della Repubblica sono persone di poco spessore. Tutto torna: è anche la modestia artistica e culturale di chi dirige alcuni dei nostri teatri d’opera, delle nostre associazioni musicali e di spettacolo a consentire lo spaventoso taglio alla cultura contenuto negli ultimi provvedimenti del governo. Interlocutori deboli rendono possibile ogni scempio, hanno armi spuntate per fronteggiarlo». Che opinione ha di Allevi come esecutore? «In altri tempi non sarebbe stato ammesso al Conservatorio». Lui si ritiene un erede e un profondo innovatore della tradizione classica. «Non ha alcun grado di parentela con la musica che chiamiamo classica, né con la vecchia né con la nuova. Questo è un equivoco intollerabile. E perfino nel suo campo, ci sono pianisti, cantanti, strumentisti, compositori assai più rilevanti di lui». Però è un fenomeno mediatico e commerciale assai rilevante. «Si tratta di un’esaltazione collettiva e parossistica dietro alla quale agisce evidentemente un forte investimento di marketing. Mi sorprende che giornali autorevoli gli concedano spazio, spesso in modo acritico. Anche Andrea Bocelli ha un grande successo, ma non è mai presuntuoso quando parla di sé. Da musicista, conosce i propri limiti». Allevi è giovane. Non vuole offrirgli qualche consiglio? «Rifletta tre volte prima di parlare. Sia umile e prudente. Ma forse non è neppure il vero responsabile di quello che dice». C’è un aspetto quasi messianico in alcune sue affermazioni, in questa autoinvestitura riguardo al proprio ruolo per il futuro della musica. «Lui si ritiene un profeta della nuova musica, parla come davvero lo fosse. Nuova? Ma per piacere!». Ma come interpretare questo suo oscuro annuncio: «La mia musica avrà sulla musica classica lo stesso impatto che l'Islam sta avendo sulla civiltà occidentale?» «Evidentemente pensa che vinceranno Allevi e l’Islam. Vi prego, nessuno beva queste sciocchezze».
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/12/08 alle 21:00 via WEB
spettacolo tristemente desolante, offensiva "l'esecuzione" di Puccini, ridicoli gli atteggiamenti di ammirazione da parte dei rappresentanti delle nostre istituzioni. Al peggio non c'è mai fine....chissà cosa ci toccherà sentire il prossimo anno. Cristina P.S. Naturalmente dopo Puccini ho cambiato canale, non volevo farmi ancora del male!!!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/12/08 alle 13:24 via WEB
http://www.ildibuk.blogspot.com/ IL TRIONFO DELLA MEDIOCRITA' E IL RICONOSCIMENTO UFFICIALE DELLE PIU' ALTE CARICHE DELLO STATO RINGRAZIO I SENATORI TUTTI, IL CAPO DELLO STATO, CHE FREQUENTA REGOLARMETE I CONCERTI DELL'ACCADEMIA DI SANTA CECILIA E CHE QUINDI POSSIEDE UN ORECCHIO SENSIBILE(L'HO VISTO COI MIE OCCHI) E L'ON. SCHIFANI PER AVER CONTRIBUITO IN MANIERA CONCRETA AL RINNOVAMENTO DELLA MUSICA ITALIANA, RICORDANDO A TUTTA L'EUROPA CHE ALLEVI ESPRIME I TORMENTI E E GLI SLANCI IDEALI DEL TEMPO IN CUI VIVIAMO. SIAMO TUTTI IN TREPIDANTE ATTESA DI UN MUSICISTA MESSIA E PROFETA A NATALE, PECCATO CHE CI E'GIUNTO SOLO L'ASINELLO!! SPERIAMO CHE ALLA FINE NON VINCA NE L'ISLAM, NE ALLEVI, NE NESSUN ALTRO, BASTA CON LE GUERRE!! MA L'ISLAM NON CE L'HA CON NOI, E NOI SI? COM'E' STA STORIA? RINGRAZIO SCHIFANI (CHE ORA NON CHIAMO PIU' ONOREVOLE)PER AVER RICORDATO A TUTTI NOI CHE E' GRANDE L'IMPEGNO PROFUSO DAL GOVERNO A FAVORE DELLO SVILUPPO DELLA CULTURA MUSICALE IN ITALIA. TALE IMPEGNO PREVEDE DEI TAGLI AI FINANZIAMENTI DEI TEATRI E UN TOTALE DISINTERESSAMENTO IN MATERIA DI INSEGNAMETO DELLA MUSICA NELLE SCUOLE. ROBA CHE FAREBBE INVIDIA ALL'ECUADOR! TUTTO CIO' CONTRIBUISCE AL RICONOSCIMENTO DEL VALORE EDUCATIVO DELLA MUSICA. GRAZIE SCHIFANI, NON CE NE ERAVAMO ACCORTI CHE ALLEVI E' IL FUTURO DELLA MUSICA ITALIANA. NON CE NE ERAVAMO ACCORTI, E QUINDI GRAZIE, PER AVER MESSO IN RISALTO LE RADICI CLASSICHE DI QUESTO GRANDE MAESTRO DEL VUOTO PNEUMATICO E LO STRETTO LEGAME CHE EGLI INTESSE CON LA TRADIZIONE DEI PIU' GRANDI MUSICISTI ITALIANI CHE HANNO FATTO LA STORIA DELLA MUSICA DEL MONDO OCCIDENTALE, E FORSE DI TUTTO IL SISTEMA SOLARE. UN RINGRAZIAMENTO CON DEDICA AUDIO ALLA STANDING OVATION RICEVUTA DA ALLEVI AL SENATO....PRRRRRRRR!!! (ERA UNA GRASSA PERNACCHIA NON L'AVETE SENTITA?). QUANTO IMPEGNO DA PARTE DI SCHIFANI PER PORTARE ALLEVI AL SENATO, MA DOV'ERA IL BUON GIOVANNI A CAPO HORN IN CANOA PRESO DA UN ATTACCO DI PANICO ISPIRATORE? ANCORA, PER SCHIFANI CHE CREDE IN ALLEVI E LO DEFINISCE UNA SCOMMESSA, PECCATO CHE SIA ASINO E PER GIUNTA ZOPPO. GRAZIE PER AVER POSTO LA PIETRA TOMBALE ALLO SVILUPPO DELLA MUSICA IN ITALIA. SCHIFANI, NON MI ARRENDO, IO E TANTI COME ME, QUESTA PIETRA LA RIBALTEREMO E FAREMO VENIR FUORI GLI ZOMBI DEI VARI PUCCINI, VERDI E TANTI ALTRI A SEDERE TRA I BANCHI DELLA CAMERA, ANCHE PER DARE QUALCHE BACCHETTATA SULLE MANI AI "pianisti". CHE LA "ventiquattresima opera" DI VERDI (porta male pare e quindi meglio evitare il titolo originale) SIA CON LEI! (LE CONSIGLIO DI ASCOLTARE L'ARIA "la vergine degli angeli". IL "destino" DELLA MUSICA ITALIANA INVECE, LO LASCI ALLA "forza" DI NOI BRAVI ARTIGIANI DELLA MUSICA E AI GRANDI ARTISTI ITALIANI CHE TUTTO IL MONDO CI INVIDIA. LA FRASE CHE SEGUE SI COMMENTA DA SOLA SCHIFANI:Una "scelta di rinnovamento - aveva detto in Aula - che riteniamo si ponga in sintonia con le richieste di riforme che ci vengono dai cittadini e per le quali ci impegnamo a lavorare tutti in un clima di concordia e confronto". QUEST'ITALIA PARE ANELI SOLO RIFORME (PRESIDENZIALISMO, GIUSTIZIA E FEDERALISMO) DUNQUE COME SI PONE GIOVANNI ALLEVI? "In radiotecnica la sintonia è l’operazione che permette di selezionare, tra tutti i segnali radio ricevibili, un solo segnale desiderato, eliminando quanto più possibile i segnali indesiderati e il rumore." PERFETTO! ELIMINIAMO ALLEVI(il rumore) E RIMETTIAMO IN SINTONIA LA MUSICA ITALIANA. http://www.ildibuk.blogspot.com/
 
pierrde
pierrde il 26/12/08 alle 14:16 via WEB
Sapevo che toccando il tasto del Concerto di Natale non sarebbero mancate le reazioni. Pensavo anche a qualche intervento pro-Allevi, visto quel che si legge sul blog di Gerlando Gatto. Pur condividendo l'impostazione dei molti intervenuti non credo sia necessario scendere sul piano delle offese ne su Allevi ne su politici che al massimo confermano di capire di musica quanto di interesse collettivo, cioè poco. Preferisco l'atteggiamento di Fiorenzo che invita a non parlare più, nel limite del possibie e compatibilmente con gli avvenimenti, di personaggi sopravalutati e di scarso spessore.Meglio parlare di musiche e musicisti degni della nostra attenzione ed ammirazione.
 
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Anonimo il 27/12/08 alle 22:08 via WEB
non sono d'accordo.qQuesto atteggiamento magnanimo super partes proprio non lo condivido.Allevi è una grande sòla e i politici italiani sono pessimi. Perchè non dirlo ? Mario
 
What_your_soul_sings
What_your_soul_sings il 30/12/08 alle 18:19 via WEB
ciao Pier... faccio giusto in tempo a mandarti un saluto per il Nuovo Anno... io sono un felice ascoltatore di Allevi, ma lo percepisco come un bravo musicista popolare (la popolarità, si sa, è un criterio assolutamente democratico) non come un maestro di musica classica (ho comprato "Evolution" ma sinceramente mi dice poco, preferisco Allevi come allegro e divertente solista). Se si sta gasando troppo, mi dispiace... perché mi è sempre sembrato un uomo misurato, forse soffre di eccesso di popolarità. In ogni modo.. io sto ascoltando in questi giorni Javier Girotto, stupendo! Felice Anno Nuovo a te :-)))
 
pierrde
pierrde il 30/12/08 alle 19:19 via WEB
Per dovere di cronaca oggi sulla Stampa c'è una lettera aperta di Allevi a Uto Ughi. Metto in coda il link, ognuno può leggere e giudicare. Un saluto a te What, e anche tanti auguri per il prossimo anno. Javier è uno dei miei musicisti preferiti.... http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/spettacoli/200812articoli/39552girata.asp
 
ilike06
ilike06 il 31/12/08 alle 00:03 via WEB
Sono felice di aver trovato, finalmente, un blogger a favore di Ughi e soprattutto cosciente della piccolezza musicale di Allevi. E noto con piacere che, qui da te, anche i commenti sono, per lo più, dello stesso tenore. Da me, come hai potuto vedere, i pochi commenti sono tutti a favore di Allevi. Tutti pensano che le contestazioni pervenute dagli addetti ai lavori siano dettate da invidia. Spero davvero che piano piano, dai nostri post, anche la gente comune legga e si renda conto delle reali motivazioni che spingono a criticare allevi. Ti linko un post nel blog di un amico: eccolo
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/01/09 alle 20:07 via WEB
Lettera aperta a Giovanni Allevi Caro Allevi, ho studiato 7 anni di pianoforte privatamente, non ho scelto il conservatorio perché la mia vita sapevo doveva essere altro, ma mi diletto per passione alla composizione, un esercizio irrinunciabile per chiunque abbia un rapporto con la musica che porti a vederla come parte integrante del proprio essere. A differenza sua però, e forse è un mio limite, sono pronto a riconoscerlo, non ho mai voluto nemmeno tentare di estendere al pubblico (al grande pubblico) le mie note. Gli occasionali ascoltatori mi hanno dato dell’egoista, financo del narciso per il fatto di tener per me quello che compongo, a loro detta meraviglioso, ma non è per queste ragioni che sono restio, la ragione si trova nel pudore, quello che a lei evidentemente manca del tutto… Chissà, forse è lei ad aver fatto la scelta giusta, del resto i risultati sono quelli immagino da lei sperati, soldi e successo, missione compiuta… In queste righe che scriverò potrò essere tacciato di invidia, voglio chiarire subito questo punto: sì, sono invidioso, è vero, caro Allevi la invidio molto, ma non per il successo, affatto, ma per il dono che il destino le ha riservato. Un talento eccezionale che chi conosce il valore della tecnica sa quanto è prezioso, peccato che nelle sue mani tutto questo sembra del tutto sprecato… Motivo: per quanto lei si sforzi (anzi, ammesso che lo faccia) la sua produzione sembra essere davvero un grande bluff, e non bastano le standing ovation dei parlamentari caro Allevi per valorizzare la propria produzione, tenga a mente il sublime dinamico kantiano, dove tanto è maggiore la meraviglia dell’uomo tanto è basso il livello di allenamento all’occhio (orecchio) clinico, proprio di chi è in grado di analizzare gli eventi criticamente. Perché è proprio delle persone allenate che lei ha paura caro Allevi, e la sua reazione stizzita alle critiche di Uto Ughi ne sono testimonianza, ha paura che gli addetti ai lavori la smascherino, perché entrambi sappiamo benissimo (e lei sicuramente meglio di me) che le sue “sono solo canzonette” come direbbe Bennato. Ha una gran tecnica, ma da sola non basta, può incantare il grande pubblico ma non può altro. Dirà, “è quello che voglio! E’ il pubblico che mi interessa, non i soloni della musica!”, benissimo, nessuna obiezione, ma la invito a riflettere sul fatto che è il suo pubblico in realtà a prenderla in giro, o almeno, la sta aiutando a prendersi in giro da solo… Che vuol dire? Che il successo oggi è qualcosa di passeggero, di aleatorio, ne rimane traccia, ma per poco e per pochi. I suoi spettatori hanno l’unico torto di cercare ricreazione, lei gliene ha offerto un po’, loro hanno accettato, ma non l’hanno eletto a paladino del futuro musicale come lei crede, affatto! Vede, esistono tanti artisti che hanno fatto la loro più o meno grande fortuna con la loro musica, in particolare riproponendo il classico in chiave popolare, il suo collega di strumento Ludovico Einaudi, o l’ancor più noto Andrea Bocelli, ma a differenza loro lei ha preso il successo come spunto di autoaffermazione universale, ha visto nei suoi concerti gremiti una dimensione generale invece di intenderla per quello che è realmente, ovvero un microcosmo di interesse delle migliaia che esistono… Per quel che ne so folle oceaniche si accalorano ai concerti di Gigi D’Alessio, tanti se ne vedono ai quotidiani megaconcerti delle susseguentesi stars del pop-rock mondiale. Una grande virtù dell’uomo si dice essere l’umiltà, lei è un virtuoso, ma sembra di questa qualità farne tranquillamente a meno. Impari dai suoi colleghi, che hanno avuto il buongusto di riconoscere i propri limiti, che non hanno voluto vedere il loro seguito come un lasciapassare per la “hall of fame” dei grandi della musica. È la presunzione il suo più grande difetto, peggiore dell’immaturità artistica che dimostra alla sua veneranda età, cosa particolarmente grave vista la sua capacità sublimata in un redditizio “easy listening”. E questo suo atteggiamento che fa irritare gli addetti ai lavori di un settore martoriato, che di tutto ha bisogno tranne che dei fenomeni autoproclamatisi messia. Non può sorprendersi se le reazioni sono scomposte quando lei, dall’alto del suo trono di cartapesta, si sente in diritto di prendersela con “la casta” (cliché davvero troppo facile) mentre placidamente va a tener concerti istituzionali nell’aula dove vengono decretati i tagli alla cultura in un paese dove già i soldi che giravano erano pochi, pochissimi… Mio caro Allevi, si faccia un bel bagno di umiltà e, se ne ha il coraggio, sfrutti il suo talento finché è in tempo. Anonimo pianista
 
discoverysergio
discoverysergio il 10/11/09 alle 12:52 via WEB
lui più i film di natale sarà un natale fantastico!!
 
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