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DIZZY FOR PRESIDENT E MILES CAPO DELLA CIA

Post n°3931 pubblicato il 22 Marzo 2015 da pierrde

Arriva un punto in ogni tornata elettorale statunitense in cui si raggiunge la saturazione totale e bisogna risintonizzarsi per rimanere indifferenti ai flussi di vetriolo politico, ai teatrini elettorali, e poi agli spot a getto continuo. Ma immaginiamo come diversamente si potrebbe parlare di elezioni presidenziali se persone come, ad esempio, Dizzy Gillespie avessero potuto ottenere un riconoscimento importante. Questo è ciò che sarebbe successo nel 1964 se " un candidato presidenziale poco conosciuto ... fosse riuscito a superare l'ostacolo che riserva la corsa a soli milionari. "Ciò che era iniziato come uno dei famosi scherzi di Dizzy, e un modo per raccogliere fondi per ANIMA (Congress for Racial Uguaglianza) e altre organizzazioni per i diritti civili è diventato qualcosa di più, un modo per i fan di Dizzy di immaginare un'alternativa al "millionaire's-only" club rappresentato da Lyndon Johnson e Barry Goldwater e tutti gli altri che li hanno preceduti e poi seguiti.

 

La campagna di Gillespie aveva come motto "Dizzy Gillespie for president" , con gadget ormai oggetti da collezione, e "Dizzy for President" è diventato successivamente il titolo di un album registrato dal vivo al Monterey Jazz Festival nel 1963.

Un estratto del celebre brano " Salt Peanuts " era la canzone ufficiale della campagna di Gillespie che comprendeva slogan come :

Your politics ought to be a groovier thing Vote Dizzy! Vote Dizzy!

So get a good president who’s willing to swing Vote Dizzy! Vote Dizzy!

Le proposte politiche di Dizzy propugnavano il riconoscimento dei diritti civili alla minoranza nera, il ritiro militare dal Vietnam e il riconoscimento diplomatico della Cina comunista, inoltre voleva fare Miles Davis capo della CIA, un ruolo ed un personaggio che avrebbero dato vita a situazioni inimmaginabili.

Anche se la campagna di Dizzy era più una trovata pubblicitaria per la sua politica e la sua persona, non è inaudito per dei musicisti concorrere per la presidenza del proprio paese. Nel 1979, il rivoluzionario musicista Afrobeat nigeriano Fela Kuti si propose come candidato nel suo paese, ma è la sua nomination venne osteggiata dal regime esistente. Più di recente, il musicista haitiano 'ex Fugee Wyclef Jean ha tentato una corsa alla presidenza di Haiti, ma è stato estromesso per ragioni di residenza.

E 'un po' difficile immaginare una campagna presidenziale negli Stati Uniti da parte di un musicista popolare, ma gli anni '80 sono stati dominati dalla strana realtà di un ex attore alla Casa Bianca, quindi perché no? In ogni caso, rivisitare il teatro politico di Dizzy Gillespie della metà del secolo scorso ci può fornire una tregua necessaria dagli eccessi della corrente campagna elettorale statunitense.

Articolo liberamente tradotto da Dizzy Gillespie Runs For US President di Josh Jones

 

http://www.openculture.com/2012/10/dizzy_gillespie_runs_for_us_president_1964_.html

 
 
 
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