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Mondo Jazz

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martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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SPENDING REVIEW A UMBRIA JAZZ

Post n°2330 pubblicato il 18 Luglio 2012 da pierrde

Chiudo le mie note da Perugia parlando dei concerti ai quali ho assistito al Teatro Morlacchi, nell'ordine Lydian Sound Orchestra, Ambrose Akinmusire e Melody Gardot.

L'orchestra diretta da Riccardo Brazzale ha presentato un set intero dedicato alle musiche di Monk, repertorio nel quale si è praticamente specializzata, con l'apporto di un attore che tra un brano e l'altro recitava passi della vita di Monk, testo credo preso da Viaggio nel Silenzio di Stefano Benni.

Un ottimo set contrassegnato da un approccio estetico contemporaneo, con personali riletture di alcuni dei brani più famosi fatte sopratutto valorizzando la componente fiatistica dell'orchestra e lasciando al pianoforte una funzione più legata alla sezione ritmica. Peccato quei larghi vuoti in teatro, il gruppo meritava molto di più.

Il quintetto di Akinmusire mi è sembrato più caldo e tonico rispetto al festival di Bergamo dove lo ascoltavo per la prima volta dal vivo. Le qualità strumentali non si scoprono ora, e anche i patners del trombettista sono musicisti di ottimo livello. Se a Bergamo non mi aveva impressionato molto qui la musica del quintetto mi è parsa più calibrata e convincente.

Siamo dalle parti di un post hard-bop che Akinmusire innerva con lunghi assoli lirici e composizioni originali, mutuando uno stile che sicuramente deve molto a Clifford Brown e naturalmente a Miles ma che pare già aver imboccato una strada autonoma e personale.

La stanchezza però mi ha impedito di arrivare alla fine del set e mi riservo la possibilità futura di riascoltare il trombettista in condizioni più adatte ad una giusta valutazione.

Dal concerto di Melody Gardot mi aspettavo esattamente quello che poi ho trovato: una musica pop raffinata, ben eseguita, sofisticata quanto la voce particolare della cantante, attorniata da un pugno di buoni muscisti. Niente di più e niente di meno. Musica di intrattenimento che il gusto di ciascuno stabilisce quanto gradevole. Sicuramente per me una proposta troppo leggera (me ne sono andato dopo tre quarti d'ora, prima di cominciare a sbadigliare), di quelle che si ascoltano se, appunto, inserite in un cartellone variegato ma che difficilmente mi possono attrarre come concerto singolo.

La mia piccola vacanza a Perugia è durata solo 3 giorni durante i quali ho ascoltato 7 concerti, ma quello che più mi porto nel ricordo è l'atmosfera di festa di una città splendida. Leggo i resoconti economici sui giornali riguardanti le valutazioni sul numero minore di concerti e sugli spettatori in calo, sul mancato sostegno del Ministero della Cultura e su tutto il corollario in cifre di una rassegna che incamera comunque più di un milione di euro.

Da appassionato e non da ragioniere mi parrebbe che ulteriori margini di risparmio ce ne siano, eccome. I concerti gratuiti ad esempio, che sicuramente sono un biglietto da visita importante, sono però troppi, di livello non sempre elevato (sarò buono...) e, da quello che ho potuto vedere, seguiti da una piccola parte della massa di giovani che vagolano nelle piazze perugine. Tanto vale fare un pò di spending review..... 

 

 

 
 
 
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