ÐEINAUTI

"Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova" (Euclide). Colgo il senso, in relazione al testo del post, ma ritengo che si possa sorvolare. Anzi, forse è meglio "non negare" nè "affermare" ma soltanto limitarsi ad esprimere il proprio pensiero. Con la consapevolezza, però, che il pensiero purtroppo non può essere "libero", da parte di nessuno. La Dichiarazione universale ha illuso molti sognatori. Nessun uomo nasce "libero" nè è libero di pensare ciò che vuole. E soprattutto esprimere liberamente le proprie idee. Qualcuno di recente ha inneggiato all'art.21 della Costituzione, ma non l'ha letto tutto, cioè la parte relativa alle sanzioni della legge, soprattutto per la violazione del "buon costume". E che cos'è ? E' il "buon gusto" ? oppure ciò che le tradizioni, gli usi, i rituali, impongono alla collettività ? E perchè tali disposizioni non hanno una valenza universale ? come mai gli "umani", che oggi usano distinguersi in occidentali e resto del mondo, hanno così tante idee diverse del "buon costume" ? Credo, perciò, che per ognuno sia importante soltanto esprimere ciò che sente, che trova "giusto", per sé stessi e nei riguardi degli altri. E quando qualche "espressione", scritta o verbale, non corrisponda al nostro modo di essere bisogna non tenerne conto perchè ognuno è ciò che è e non può essere altro. Purtroppo. Nel bene e nel male. E se proprio si abbia voglia di considerare ciò che è stato scritto o detto bisogna, allora, farlo soltanto per imporre a se stessi di essere migliori e non peggiori di coloro che hanno scritto o detto espressioni inqualificabili. E averne anche compassione, perchè denotano di esser ancora lontani dalla luce, allo stadio primitivo delle tenebre della mente.