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.- 2023 I act Paperinka e l'apologia della colazione

Post n°2456 pubblicato il 14 Gennaio 2023 da misteropagano
 

 

https://digilander.libero.it/misteropagano/paperinka.png

Se una medaglia ha due facce, quella del buongiornismo è la cafonaggine.

Mi è stato chiesto - restando sodali al mio fermo - perché non scavalco il 2022 con un nuovo post. Complessivamente cogliendo l'aspetto dell'Uno trattato Sul ciglio, l'intero. 

A dirla tutta oltre la convenzione del tempo pure necessaria e tutti i riti di suggestione collettiva (mi) manca una effettiva catarsi. Forse situazioni non effettivamente risolte impediscono uno svolgimento fluido, come lo vorrei. In questo, reputo che il trattare alcuni temi eo disagi avvertiti sia fondamentale come il buongiornismo di questo atto.

Se il buongiornismo è l'apologia della colazione e altre stucchevoli espressioni di " prove di felicità" raccontate in fotomontaggi e meme; "perle pixellate di rara demenza photoshoppate con la motosega, sublimate di merda sia nell'aspetto che nei contenuti" - dunningkrugercafe - la cafonaggine è, rovescio della medaglia, l'indisponente comportamento, abituale od occasionale, che denota ignoranza e volgarità, mancanza di gusto, di tatto, di rispetto. 

L'articolo sul dunningkruger (di cui consiglio la lettura) che richiama la ormai nota sindrome di Dunning-Kruger - la sovrastima della propria preparazione - spiega chiaramente il fenomeno del buongiornismo: tradotto in 

un olocausto digitale dal quale sarà impossibile liberarsi a breve e senza conseguenze. Una versione tecnologica di un club di insospettabili mammine e nonnine assassine (e papini e nonnetti), data l'età media dei manifestanti (boomer e post boomer e limitrofi), armati di zucchero filato e le più rivoltanti fallacie umane sino a quando non si trasformano in Paperinka mascherati, incrocio magico tra Amelia e l'identità segreta di un paperino per diventare i paladini di crociate che rivelano tutto il mood dell'ignoranza. Della cafonaggine. Non me ne vogliano i personaggi immaginari Paperinik e Paperinika se li ho presi a modello ( trad paperinka) di presunti giustizieri fautori di linciaggi pubblici, giuria popolare e taglio delle mani; i migliori pregiudizi e bias di distorsione che il buongiornista medio appaga condividendo tra una colazione e l'altra - farcite di tazzine di caffè, biscotti, cuoricini e gattini - pizze condite al vetriolo e amanite phalloides.

Il problema è neanche a dirlo che i contenuti dei buongiornisti vengono accolti al pari di articoli di stampa, se non addirittura oracoli. E per fortuna non tutti i saluti sono così.

 (Poi c'è chi riesce ad essere cafone anche senza il buongiornismo).

Conclude l'articolo: " il buongiornismo ha una massa critica raggiunta la quale diventa un buco nero che divora tutto per diventare sempre più massiccio. Ogni cosa creata per divertirsi alle spalle del buongiornismo viene assimilato e trasformato in post-verità, verità che infiamma ancora di più gli animi trascinandoli in una spirale di delirio. Il fall out delle cazzate fa tabula rasa di ogni manifestazione di spirito critico."

E tutti amano Ned Flandeers, a miglior chiosa.



(sigla de Le avventure di Ned Flanders)

 

«Coro: Il pollo ama la polla, il passero la passera, ma tutti quanti amano Ned Flanders! .
Homer: Tranne che da me...
Coro: Tutti quanti amano Ned Flanders!.»

E si salvi chi può.

⎝⧹〽 ↪✴ ⧸⎠➷



 
Rispondi al commento:
rteo1
rteo1 il 16/01/23 alle 09:53 via WEB
Anzitutto buongiorno (e non è "buongiornismo"). I "riti" appartengono al vivere sociale e quando non sono nocivi li si può anche condividere. O almeno comprenderli. Circa, invece, le manifestazioni, scritte o verbali, poco lodevoli bisogna farsene una ragione. Non si può chiedere a un melo di produrre pere. Si dirà: ma con gli innesti forse si. Ma in questo caso sarebbe un "ibrido" e come i muli rischierebbe la sterilità. Meglio perciò che il "cafone" (che in verità, come categoria remota, rispetto perchè mi fa ricordare Fontamara di Ignazio Silone, che giustamente li assolveva perchè vittime dei satrapi locali)sia sè stesso, se tale è il suo ruolo sociale e in natura. Almeno nel tempo che gli è concesso, ritenendo che, tale "cafone", suo malgrado, seminerà non altri cafoni ma piante migliori, che evolveranno. In altri termini, i "cafoni" sono soltanto uno stadio dell'evoluzione. Così come non si poteva pretendere che l'homo erectus inviasse i razzi nello spazio così non si può pretendere che un "cafone" non sia un "cafone". Forse lui non vorrebbe esserlo, e magari ne soffre (ammesso che ne possa essere consapevole). Ognuno ha il suo "ruolo" e non può essere altro da sé, anche mentre muta nel divenire. Così dal "cafone" avranno origine i "signori" ma sia l'uno che gli altri saranno coessenziali e indissolubili nel caleidoscopio della natura e della vita.
 
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