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FIABE MODERNE: LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO

Post n°250 pubblicato il 01 Marzo 2012 da sanguemisto84
 

Tanto tempo fa, in un paese lontano, vivevano un re e una regina. Per anni attesero un figlio, che però non arrivava: questo perchè la regina era brutta, ma talmente brutta, che ogni volta che la donna chiamava il marito a compiere i suoi doveri coniugali, lui preferiva buttarsi giù dalle scale procurandosi fratture multiple piuttosto che assistere al pietoso spettacolo di vederla nuda. Una sera però la regina riuscì con un inganno ad attirare il marito in camera da letto e a farsi ingravidare.

Dopo 9 mesi nacque una bambina, che chiamarono Aurora perchè alla regina piaceva Eros Ramazzotti. Per festeggiare il lieto evento fu organizzata una grande festa, a cui furono invitate anche le sorelle della regina, le tre grazie: Grazia, Graziella, e Grazie o ca.... perchè erano dotate di poteri magici e a sta povera creatura bisognava donare una speranza di un futuro migliore per ricompensarla dalla sfiga di essere nata da cotanto cesso. E poi perchè facevano una buona busta, che fa sempre comodo. Agitando le bacchette magiche, le tre si avvicinarono alla culla per offrire i loro doni alla principessa.

"Piccola principessa, il mio dono sarà la bellezza" disse Grazia
"E meno male" rispose il padre "perchè se viene come la mamma le faccio cambiare il cognome in Pozzi-Ginori"
"Piccola principessa, il mio dono sarà una voce dolcissima" disse Graziella
"E meno male" rispose il padre "perchè piuttosto che sentire la mamma a volte preferisco far stridere il gesso sulla lavagna"

Ma proprio mentre la terza grazia stava per offrire alla bimba il suo dono, una folata di vento spalancò le porte del castello. Era Cazzimma, la strega bastarda, inviperita per non essere stata invitata ai festeggiamenti, che cominciò a fare una piazzata degna di una sceneggiata di Mario Merola. "Munnezza" disse rivolgendosi alla regina, che era sua sorella "perchè non mi hai invitata? "
"E si vede che sò parenti tuoi, non ha nemmeno bussato prima di entrare", disse sommessamente il re.
"Zitto tu" disse Cazzimmma al re, e poi annunciò "Anche se fate schifo perchè non mi avete invitato, farò anch'io un dono alla bambina. La principessa Aurora crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti. Ma nel giorno del suo sedicesimo compleanno, si pungerà un dito con il fuso di un arcolaio... e morirà!"
"Buono, così non le devo comprare il motorino", fece il padre "Però dimmi cos'è un arcolaio che glielo regalo io direttamente".

Nel frattempo la terza grazia, Grazie o ca..., che non aveva ancora offerto il suo dono, disse: "Re e regina non disperate! Anche se non posso annullare questa terribile maledizione, posso aiutarvi! Dolce principessa, un fuso ti pungerà il dito, ma non morrai; ti addormenterai e dormirai fin quando non riceverai il primo bacio d'amore!"
"Ma non dovevi fare la busta tu? ma guarda a questa. A sedici anni mò per non morire mia figlia deve cominciare a fare la zoccola e farsi baciare dal primo che passa! A sedici anni quando esce le faccio indossare il burqa e la faccio tornare alle 9 di sera, e a ballare non ci va manco se mi prega in ginocchio". Ma la cosa finì li.

Passarono gli anni e la principessa cresceva. Il reame versava purtroppo in cattive condizioni economiche perchè per pagare l'ici su un castello se ne vanno un fottio di soldi, e la principessa dovette iniziare a lavorare: 1 mese in un call-center, 2 settimane di volantinaggio e alla fine trovò un impiego in nero in un'azienda tessile di cinesi che aveva sede in un sottoscala. Lavorava 18 ore al giorno, domeniche comprese, per 300 euro al mese ma riuscì, sotto raccomandazione del padre (
era sempre il re, afangul) a non lavorare vicino ad arcolai. Il giorno del sedicesimo compleanno di Aurora, Cazzimma, con un sortilegio, si sostituì ad una cinese della fabbrica e fece finta di sentirsi male. Indovinate chi fu chiamata a sostituirla? Aurora naturalmente, che toccò l'arcolaio e svenì. Il padroncino cinese stava già architettando il modo per far sparire il cadavere, quando dal nulla comparve il principe azzurro, che dopo aver rimorchiato Biancaneve si trovava a passare di li.

"C'è qualcosa per me?" chiese il principe azzurro.
Nello stesso istante sopraggiunse il padre di Aurora, che rispose: "Eccolo qua il mandrillo, dove c'è da azzuppare il biscotto spunta lui"
"Ma io sono un professionista" ribattè il principe
, che scese da cavallo con difficoltà (
la calzamaglia gli entrava nel sedere e gli rendeva difficoltosa la camminata) e si diresse verso Aurora. Al che il re lo guardò con aria truce e disse:

"Uagliò, se fate il guaio poi te la sposi. Non ci sono cazzi. Intesi?".

E vissero tutti felici e contenti...



(David Lee Roth - I'm just a gigolo)

 

Altre fiabe moderne:

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- Alice in wonderland
- Cenerentola bunga-bunga
- Il canto di natale di Marchionnino
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