Leggere leggero

Tardivi resoconti


È passata ormai una settimana da quel giorno in cui, con due colleghi italiani ed un amico slovacco, decidemmo di provare un nuovo ristorante per rifocillarci in pausa pranzo.Una calorosa proprietaria ci accolse parlando in slovacco, passando poi all'inglese una volta accortasi che eravamo stranieri. Il suo entusiasmo aumentò a dismisura quando scoprì che tre di noi erano italiani: "Sono veneta, di Fossò, tra Padova e Venezia", divenendo un fiume in piena e raccontandoci in totale gaiezza che la sua attività consiste nel comprare ristoranti in crisi in giro per il mondo (oltre allo slovacco e all'inglese parla anche il russo e il polacco), rivendendoli poi una volta rimessi in sesto. "Ho ancora un ristorante a Padova, sapete? Ma ormai è in vendita. Non volevo, ma alla fine ho ceduto, troppe tasse, in Italia non si guadagna".Il pranzo aveva preso una bella piega e l'ostessa aveva trascorso insieme a noi buona parte del tempo ridendo e scherzando, quando, accidentalmente siamo caduti nell'argomento camerieri."È difficile trovare bravi camerieri. In Italia, ad esempio, ho provato diversi rumeni, ma è andata sempre male. Infatti con quella razza mi sono proprio rotta, rumeni e moldavi sono proprio tutti cattivi dentro. Infatti io sono stata la prima a Padova a vietare l'ingresso nel mio locale a rumeni e moldavi".Ora, immaginatevi le nostre facce, già apparecchiate in un sorriso per recepire l'ennesima storiella divertente, poi immaginatevi quel sorriso incresparsi e congelarsi, divenendo suddenly un sorriso di circostanza. Non che certi discorsi non li abbia mai sentiti, anzi. Però un conto è sentirli da uno zotico in un bar della periferia di Padova o di Firenze, un conto è sentirli da una che ha girato il mondo e vive in Slovacchia. Ad ogni modo, quel ristorante è uscito dalla nostra cartina geografica.