La Donna Camel

il giro d’Italia a casa mia


Stamattina mi ha chiamato Massimo, sai che c’è il giro d’Italia in via Cagliero? hanno chiuso tutte le vie: Piazza Farina, Via Vassallo, Piazza Carbonari…
Io e lui siamo curiosi delle cose che succedono nel mondo, se poi son qui vicino ci diamo una voce l’uno con l’altra, siamo sempre pronti per questo genere di esperienze, cogliere l’attimo è il nostro stile di vita, non voglio dire la nostra filosofia perché sarebbe anche troppo: non stiamo mica lì a pensarci su. Io lo sapevo che il giro d’Italia passava di qui, l’avevo sentito alla televisione e poi anche in tram dicevano che c’erano le strade chiuse e le line deviate. Anche adesso, mentre sto scrivendo, sento suonare i clacson e ancora non sono partiti da Monza quelli fighi.Ma qualcuno è partito perché li abbiamo visto passare un po’ alla volta, solitari o a piccoli gruppetti, andavano piano come fosse una passeggiata e questa è una cosa che mi sono sempre domandata: chi glielo fa fare a questi delle retrovie, che nemmeno sono gregari ma fanno lo stesso una gran faticata. Il giro d’Italia è arrivato alla sua centesima edizione e si vede che interessa sempre, è una cosa del passato che funziona ancora, muove un sacco di persone, interessi e soldi e anche altro, forse. Il ciclismo è un fenomeno per me difficile da capire, una specie si serpentone con due teste: da una parte ci sono quelli famosi, con i soldi e le accuse di doping, le grandi prestazioni atletiche, gli imbrogli smascherati o sospettati che getta una brutta luce sulla faccenda. Dall’altra parte c’è la passione e la fatica, la lotta contro i propri limiti, il sudore e l’acido lattico e i crampi e le cadute e tutto quello che non so di uno sport umile e diffusissimo.
Quante persone muove il carrozzone del Giro d’Italia? Penso al fatto che una volta era l’unico modo per far conoscere un borgo o una località, penso alle scritte per terra fatte con la vernice bianca sulla camionabile della Valtellina, Papà cosa vuol dire GIMONDI? Vai che sei solo! ma cosa vuol dire oggi? Non lo so cosa vuol dire, faccio le foto per fermare questo momento come tanti altri, confesso che visti a uno a uno o comunque in gruppetti sgranati non fanno sognare: la gente attraversa la strada passando sotto le strisce bianche e rosse come quelle che delimitano la scena del crimine e non si voltano nemmeno a guardare. Ma quando passano tutti insieme col  gruppone è un’altra cosa, lo sanno quelli che sono già in piazza duomo ad aspettarli.
(Questa foto la dedico a Lele e lui sa perché)