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« l'hanno ucciso a milanocrisi finanziaria usa »

la morte inspiegabile di abdul, o forse no

Post n°966 pubblicato il 16 Settembre 2008 da kudablog
 

ieri c'era tristezza, oggi incomincia a salire la rabbia. perchè piano piano riemergono i ricordi del mio passato con abdul, quando ero suo educatore all'oratorio feriale, quando gli donai la mia bicicletta, lui aveva solo 7 anni, io 16. Con la famiglia abitava in zona industriale e aveva bisogno di un mezzo per raggiungere la città, il centro di Cernusco. E poi le sue sorelle impegnate a fare le treccine alla mia di sorella. non lo vedevo da anni, o forse si, ma non lo riconoscevo tant'è che quando ho visto la sua foto sui siti non ci ho neanche fatto tanto caso. ma poi una telefonata, un'altra, il passaparola: "oh, ma hai capito chi hanno ammazzato?".

e adesso mille domande senza risposta.

se fosse stato bianco gli avrebbero tirato una spranga in faccia?
se fosse avvenuto il contrario ci sarebbe stata polemica sui modi in cui si concede la cittadinanza?
se non è razzismo, cosa sono frasi del tipo "brutto negro di merda"?
se non si fosse soffiato così tanto sul fuoco della paura contro il diverso Abdul sarebbe ancora vivo?

ieri sera Cernusco ha conosciuto la manifestazione più grande a memoria d'uomo , migliaia di persone, la maggior parte avevano conosciuto abdul o la sua famiglia, ma molti erano lì anche solo per manifestare il proprio dolore verso una morte inspiegabile, ma non inevitabile.
Abdul è la vittima dei militari nelle strade, sono pochi, servono giusto di rappresentanza visto che a milano girano in zona Brera, ma il danno culturale che fanno è enorme. Poliziotti e Carabinieri arrestano, i militari uccidono, sono soldati, gli insegnano a fare questo. E allora se mi mettono dei militari in città vuol dire che devo uccidere per combattere la criminalità.
Abdul è vittima delle campagne d'odio mosse contro chi è diverso, rom, arabo o nero. Perchè chi è diverso non è del mio gruppo, non esiste una comunione di sentimenti, non soffro se muore, e colpirne uno per educarne cento.

Non ce l'ho con i due disgraziati che l'hanno colpito. Sono convinto che se si fossero resi conto di cosa stavano facendo si sarebbero fermati. Ma chiedamoci come è possibile che si arrivi a tanto. Solo andando a scavare nelle pieghe delle nostre più nascoste paure si può, non dico capire, ma almeno intuire un comportamento così. E le paure non sono quelle di perdere l'incasso, ma quelle di sentirsi minacciati da qualcosa che non si conosce, che spaventa. E un ragazzo nero, anche se steso per terra, evidentemente doveva spaventare molto.


alcuen riflessioni di chi ha conosciuto Abdul.

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/09/08 alle 09:47 via WEB
a mio avviso i media nazionali sono anch'essi responsabili, in parte, di questa sorta di "caccia allo straniero" e del clima di intolleranza che si respira nel nostro Paese. Io, a differenza di kuda, del quale rispetto il pensiero ed il dolore, non sono così sicura che si sia trattato di un episodio di razzismo, nonostante l'espressione "sporco nero" così come rifletto sul fatto che, se al bisogno di sicurezza e rispetto delle regole avvertito dagli italiani si fosse data risposta a tempo debito, probabilmente non si sarebbe arrivati ad episodi di giustizia/vendetta/ da parte di chi subisce un reato.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/09/08 alle 09:48 via WEB
A me basta vedere la differenza sulla esposizione delle notizie. Questa estate: aggressione e stupro alla coppia olandese qui a Roma, colpevoli due romeni e vabbè, abbiamo letto tutto quello che è stato scritto a proposito di romeni, quello che leggiamo ogni volta che questi combinano guai. Negli stessi giorni un fatto analogo è accaduto a Napoli, stesso reato, stesso capo d'imputazione ma i colpevoli sono due napoletani, uno dei quali figlio di un camorrista, da parte della stampa e dei media nessuna enfasi, nessuna apertura dei tiggì ma pochi trafiletti nelle pagine interne di cronaca nera. Non capico sinceramente la ragione per la quale un reato compiuto da uno straniero deve fare piu' leva sull'opinione pubblica, e dire che gl'italiani non sono secondi a nessuno in fatto di violenze, basta pensare ai 10 milioni ( e rotti ) di violenze ai danni delle donne italiane che ci sono ogni anno, e lì non c'è "il negro", "lo zingaro", c'è un marito, un compagno, un ex, un padre, uno zio, un vicino di casa. E allora, perchè in questo caso tutta questa sete di giustizia non c'è ?
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/09/08 alle 09:48 via WEB
Condivido in toto le tue osservazioni ed ho già esposto il mio pensiero sulla manipolazione delle notizie in un precedente post da alcuni frainteso e circoscritto al mero ambiente internet. Che lo si voglia o no, che lo si accetti o no, i media sono in grado di orientare l'opinione pubblica. Questo accade ogni qualvolta si enfatizza un reato da parte di uno straniero o presunto tale, ma anche quando si liquida ed etichetta come episodio di razzismo un fatto, doloroso, ma che non è necessariamente tale. Ho appena ascoltato i tg nazionali ed in uno dei servizi su questo episodio spiacevole di cronaca, mi ha fatto sorridere il cronista che riferiva: "abdul aveva prelevato un pacco di biscotti. Probabilmente l'ondata emozionale suscitata da questo episodio, non poteva essere inficiata chiamando le cose con il loro nome ed usando una terminologia appropriata. Abdul ed i suoi compagni, secondo le ricostruzioni, avevano rubato un pacco di biscotti, non già prelevato. Certamente questo non giustifica un omicidio, ma altrettanto dicesi quando un tabaccaio, dopo aver subito tre rapine, alla quarta insegue i rapinatori (ormai in fuga quindi non più pericolosi) e li uccide con un colpo di arma da fuoco, risultando ora indagato. Lo ripeto, io ho seri dubbi sulla natura razzista di questo omicidio, per il quale il pm non ha previsto l'aggravante del razzismo bensì quella dei futili motivi. Se qualcuno ci scippa per strada, molto probabilmente lo inseguiamo urlando "sporco figlio di puttana" ma non per questo il nostro intento è quello di offendere una madre che magari è pure una santa donna. La reazione è stata particolarmente aggressiva, inusitata ed ingiustificabile ma il mio punto di vista è che sia stata posta in essere da due persone a priori violente.Infine, come è deleterio da parte dei media enfatizzare i reati commessi dallo straniero nel nostro paese, altrettanto lo è etichettare come razzisti episodi di violenza che non necessariamente lo sono, alimentando così l'odio degli ospitati nei confronti dei padroni di casa. E torniamo al punto di partenza: l'esigenza di un'etica in chi fa informazione...
(Rispondi)
 
 
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 17/09/08 alle 13:40 via WEB
Gia', gia'.. ma mica l'hanno inseguiti gridando loro "sporchi figli di puttana", giusto? Dovessi rappresentare graficamente questo ragionamento del "ma no, niente razzismo perche' un insulto vale l'altro", lo disegnerei come una bella, gigantesca foglia di fico.
(Rispondi)
 
MacRaiser
MacRaiser il 17/09/08 alle 13:44 via WEB
Lasciamo perdere Grillo, va.. che e' stato lui ad iniziare la partita di "facciamo a chi cavalca meglio la tigre della paura" con il suo attacco razzista contro i romeni, un anno fa. Seguito a ruota dal sindaco Veltroni, l'indomani dell'omicidio Reggiani. Berlusconi e il PDL-Lega poi ci hanno imbastito su la campagna elettorale.
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