Kremuzio

Avevo un mucchio di argomenti in testa da scrivere, oggi… per davvero, visto tutto quello che succede in giro per il mondo, degno di essere raccontato con due battute infelici. Però mi fermo e mi festeggio, visto che questo è il mio 500esimo post. E sì che di cose ne ho scritte, troppo spesso a sproposito, ma questo spazio che mi sono ritagliato è una specie di meditazione trascendentale. Medito, trascendo e scrivo, obbligandomi a farlo, tutte le mattina, quando mi scavo una piccola trincea temporale in cui non mi arrivano telefonate ed il lavoro me lo consenta.

Quando ho cominciato a farlo più di due anni fa, volevo fare una prova, per vedere se ero capace di scrivere in fretta, una specie di esercizio di scrittura quasi creativa. Mi ero imposto di creare una specie di storiella giornaliera, con una logica tutta mia, seppur secondo canoni classici dell’introduzione, corpo e conclusione, spesso tornando all’inizio, inutilmente, come in questo periodo in cui mi sto scrivendo addosso senza arrivare da nessuna parte. Punto.

Poi se ci fosse stato qualcuno che avrebbe accettato di leggere, in un patto scellerato tra il poco tempo a disposizione e la curiosità di capire come la pensassi, sarebbe stato meglio. Il problema dei congiuntivi poi mi sta diventando sempre meno complicato, anche se a volte devo rileggere la frase per non commettere fantozziane sviste foriere di pernacchie. I congiuntivi, croce e delizia della lingua scritta, visto che nella vita normale al massimo ci esprimiamo con presente ed imperfetto oltre a qualche condizionale a sproposito.

Ma bando al linguaggio, ho cercato di essere minimalista al minimo, con una piccola foto, niente animazioni o musichette che potessero rallentare la navigazione. I caratteri piccolini poi giusto perché avrebbero allontanato quelli che non erano interessati a continuare la lettura, così che solo i motivati o i curiosi, gagliardamente avrebbero resistito e continuato, non abbagliati od assordati dai canti delle sirene. Anche perché, poi, sono i caratteri di default, per cui copio da word, incollo e metto online senza perdere tempo.

Comunque sappiate che ogni cosa che ho scritto, la penso e l’ho pensata. Sono fatto così, ed aprendomi agli occhi altrui penso che, voi che mi leggete, mi conosciate più di chi mi vive attorno ogni giorno.

E’ tradizione, in un discorso che vorrebbe essere autocelebrativo, far riferimenti a punto di arrivo e punto di partenza, che a volte coincidono, si scambiano posto, si sommano o si annullano, lasciando nell’illusione di poter continuare molto a lungo proprio chi si sta lodando e di conseguenza imbrodando. Magari domani mi stuferò e non scriverò più, oppure potrei fare qualcosa di meglio, come costruire su macerie o mantenermi vivo. O forse sarò vittima anch’io di dossieraggio e mi vedrete sulla prima pagina di Libero o il Giornale. Comunico fin da ora che non ho case a Montecarlo, né conti a S.Lucia e neppure indosso calzini azzurrini. Ne dubito. Rimarrò un umile scribacchino che la mattina si tuffa sulla tastiera per vomitare quel che gli capita in testa, fosse anche una cacca di piccione.

Per il momento mi auguro altri 500 post perlomeno, magari migliori di quelli che mi sono lasciato alle spalle, ma anche se non fosse, avrei l’unica certezza di aver conosciuto sul blog un sacco di bellissime persone, intelligenti, ironiche, interessanti, con le quali scambiare ogni giorno battute, pensieri, emozioni ed anche qualche timido vaffa… ;)