GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Personaggi e fatti

Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

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INTERVISTA A SERGIO MESSERE


1) Lo scrittore ha forse un ruolo? Come ti poni rispetto alle tematiche più desuete come fede/scienza?

 

A mio parere lo scrittore, più di un pittore o musicista, deve essere testimone del proprio Tempo, proprio perché gli strumenti che impiega sono la parola e i concetti.

Sul dibattito Fede-Scienza, non sempre l’una esclude l’altra, per esempio nel caso della Creazione dell’Universo. In altri ambiti invece, come nelle delicate tematiche sulla Vita e procreazione assistita, il conflitto è insanabile e richiede una presa di posizione netta.

 

2) Parlami delle differenze che vedi tra un artista che muove da una intenzione volontaria rispetto a motivazioni indotte.

 

Le motivazioni indotte scaturiscono dall’esterno, e quindi dalle riflessioni di natura politica, antropologica e sociale. Risulta un’ispirazione fortemente “guidata”, come un cavallo tenuto dalle briglia dal padrone.

Invece nelle motivazioni volontarie esce fuori tutta l’unicità, il centro psichico, il senso morale e il vissuto dell’artista. Non è azzardato dire che, per certi versi, si ottengono i risultati più autentici, più potenti, di pregiata fattura.

 

3) La tematica surrealista ci esonera da una visione pragmatica e minimalista oppure dobbiamo prendere atto che tutte le Dimensioni sono concatenate?

 

Beh, non pochi artisti attuali, credo, si sentono affini al surrealismo, che com’è noto vuole inglobare sogno, veglia e immaginazione in modo armonico. Essendo il motore del surrealismo di chiara natura inconscia, francamente di pragmatico e minimalista ci vedo ben poche tracce… o perlomeno non in maniera così determinante.


4) La letteratura è un atto di presunzione Narcisa? E che ruolo assegni all'atto creativo rispetto alle dinamiche di interrelazione umana ed affettiva più elementari?

 

Non si può negare una componente narcisistica, sì.

A questa domanda, ti rispondo che è tutto legato al personaggio che andrò a descrivere.

 

5) Ritieni questa intervista un atto e un tentativo occulto di psicoanalizzarti? E se sì, ti senti reattivo ad ogni momento cognitivo plausibilmente terapeutico? L'Arte e' ancora catarsi oppure in tutto il resto dobbiamo solo immergerci?

Non credo sia un tentativo di psicoanalizzarmi. Fra l’altro sono sempre andato in brodo di giuggiole per poter essere psicoanalizzato, ma sono scappati tutti ehe.

Sì, per me l’Arte raggiunge il livello più alto e nobile quando implica catarsi e purificazione. Ed è per questo che le migliori opere ci raccontano le angosce, i dolori e le sofferenze provate dall’uomo. Come ci dice Picasso, io devo dipingere ciò che “sento”, non ciò che “vedo”. E guarda caso, col processo di mercificazione dell’Arte (in molti casi), la catarsi scompare.


6) La parte animale che ci compete ammette atti creativi all'interno della propria specifica sfera?

 

Nell’atto creativo non si può escludere la parte animale. Sarebbe come escludere la sfera legata ai nostri istinti primordiali, la base della “piramide”. 


7) Non reciti mai l'atto di dolore per via del fatto che ti senti un artista?

 

Mai e poi mai. Ciao e buone letture a tutti!

 

                                                       *      *       *      *

Francesco Filipponi

 

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Sergio Messere

 

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