GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

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>>>> Quei "pensieri figli di nessuno", abbandonati, denigrati, che difficilmente vengono detti...

Post n°671 pubblicato il 22 Luglio 2012 da sergioemmeuno
 

  

 

 

 

  

   Giorno a tutti. Oggi mi si è presa così, e getto a pioggia quei pensieri incatenati che a mio avviso, troppo spesso, vengono occultati sotto il manto dell’omertà, del ben noto perbenismo e del pudore. Pensieri scomodi, rinnegati, marginali. Mi riferisco ovviamente a qualsiasi contesto. E sottolineo che sono prospettive personali, eh!

  

   Purtroppo, anche se non dovrebbe essere così, non di rado un genitore ha una leggera predilezione verso un figlio/a piuttosto che un altro… Se sono di sesso opposto, si riesce facilmente ad avere a disposizione un alibi pret a porter per ogni uso e consumo; ma se il sesso dei figli è lo stesso, la predilezione diventa un mannaia e, se si ha un pizzico di umanità, se ne avverte il senso di colpa. Perché non è cosa bella e giusta.

 

   Molti uomini, più di quanto si pensa, sarebbero curiosi di provare un’esperienza con un altro uomo. C’è un muro sociale e “naturale” molto alto: ecco l’ostacolo. Ma di fatto basterebbe incontrare la “persona giusta” (ridete… sì, ridete). A volte, nel reale, questa mia conferma la estorco con rudimentali tenaglie al malcapitato di turno. “Bella forza!” direte voi, ma… scusate – sono costretto a fare l’avvocato di me medesimo –, non pretenderete che certe confessioni/conferme escano fuori con la dolcezza?

   Se c’è Sensibilità e Intelligenza, ci deve essere per forza anche la figlioccia Curiosità: e da qui a un avvicinamento del IV tipo con un man il percorso non è poi così lungo.

 

   La maggior parte di noi, anzi, una buona parte di noi (meglio eh?) è un “potenziale omicida”. Chi ha subito momenti di forte esasperazione sa bene che, dopo ore giorni mesi anni di quella goccia che cade fra le pareti del tuo cervello carsico, inizia ad affiorare un impulso distruttivo verso l’inconsapevole antagonista. Si può arrivare a un omicidio anche per una prolungata sequenza di lievi ma numerosi "colpetti isterici" in crescendo, non sussiste solamente l’esplosione (raptus) e il gesto pianificato (il peggiore): è una mia personalissima idea che ignoro se sia stata considerata in letteratura, un “delitto per picchettamento”… in quei momenti è come scendere innumeri piccoli gradini verso il basso senza averne coscienza, proprio di chi non è malvagio ed efferato nell’animo. E' un qualcosa che, a un certo punto, ho pensato possa essere capitato con la Franzoni nel delitto di Cogne (un fatto che all'epoca seguii non poco).

   Tuttavia riuscire a superare il tutto può essere una grande occasione di crescita. Sarò anche inquieto ma dentro tengo fibre di ottimismo.

   Altresì vorrei tranquillizzare coloro che, dopo tale bizzarra teoria (?), dovessero turbarsi e guardarmi in modo diverso… Ehi! Pss… si sa quasi tutto di me, e mi trovate pure su Feisbuk… tranquilli eh!

 

   Noi uomini siamo sempre bendisposti e comunque a nostro agio con donne disinvolte nei propri costumi di condotta sessuale. Poi però, se abbiamo la straordinaria fortuna di divenire padri di femminucce, man mano che crescono, spostiamo il nostro asse e ci rendiamo conto che desidereremmo figlie morigerate; sicché sorge un confronto spietato fra i due piani agli antipodi, da cui, bisogna saperne uscir fuori come funamboli, in bilico fra un bigottismo fin troppo facile e la comoda e passiva accettazione di una sessualità ormai lontana dalla campana asettica degli anni Cinquanta.

 

   In molti di noi, credo, c’è un pensiero perverso e al contempo mirabolante: l’idea che una persona al quale siamo antipatici, se non addirittura malvisti, faccia un testacoda e si mostri disponibile a divenire nostra “amica”. Ecco, non è una cosa facile, ma se nascesse un’amicizia o comunque una simpatia/sintonia con qualcuno che prima mi detestava o comunque non mi sopportava, io ne sarei sorprendentemente felice!

  

Se avete in mente altri “pensieri figli di nessuno”… siete ovviamente i benvenuti.

Buona domenica a todos!

 
 
 
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