mio diario

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Lo scorso 4 aprile un avvenimento ha sconvolto talmente tantola mia vita che, da allora in poi, l'idea che non valesse più la penavivere mi ha accompagnata praticamente ogni giorno.Mi frena un fortissimo senso di responsabilità nei confronti deimiei figli e la consapevolezza che io non so accettare le sconfitte. Mai.E' stata dura arrivare fin qui, ho dovuto ricorrere ad un serio aiuto medico.Ogni giorno mi sveglio, prendo le mie goccine, metto da parte lo sgomentoe comincio a vivere. Tutto il giorno impegnata a lasciarmi da parte, comea vivere la vita di un'altra. Poi arriva la sera, prendo le mie goccine, chiudogli occhi sulla giornata di non so chi e dormo senza più sogni, in attesadi un altro giorno, in una routine che non riconosco e dalla quale non so uscire.La mia parte sana ( non riesco ancora ad annientarla, abbiate pazienza),fa progetti, studia, cerca  lavoro, cura la famiglia, in una ossessiva ricerca di normalità. So che è la strada giusta ma questa convinzione non miimpedisce di piangere per un nulla, di sentirmi soffocare, annaspandoalla ricerca d'aria come fossi chiusa in una scatola.E fingo. E non dico le parole che vorrei.