Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

la memoria dispersa

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« Riflettendo...Margarita Sikorskaia »

5 marzo

Post n°603 pubblicato il 05 Marzo 2019 da lorifu
 

 

 

Oggi, 5 marzo, nasceva P. P. Pasolini. 
Gli dedico questa poesia che quando sono stata a Casarsa mi ha ricordato il paese di temporali e primule di cui tanto ha parlato e che è anche il titolo del suo libro in cui raccoglie l'esperienza dei suoi anni giovanili dal 1945 al 1951.


Chi parte in treno o in auto da Venezia e si spinge su per il retroterra veneto, giunge in Friuli senza che se ne accorga. Solo se ha una grande pratica di quei luoghi potrà distinguere il colore diverso dell'aria e dei campi, il tono diverso della civiltà rurale e dei piccoli centri urbani...P.P.P.

 

Casarsa

Scorre il treno
sul paese dei temporali e primule, 
impregna ogni mia fibra,
dai campanili al profumo d'erba dei magredi.
Lontani i turbamenti giovanili 
consumati in giorni bianchi di sole
sul greto del fiume, tra i cespugli,
custodi di inconfessabili pulsioni.
Inizi, partenze, ritorni, 
il mio destino si compì là
nella terra madre,
cuore divino
ove fui imprigionato al grembo 
da cui nacqui,
attorcigliato al cordone ombelicale, 
figlio e padre di cotanto amore.
Anima mia, Susanna, 
che al sol pronunciarti
mi si stringe il cuore.
Madre dalle sopracciglia alate
i tratti soavi,
generosa e lieve
guaivi di nascosto il tuo dolore
per quel figlio dai grandi ideali
assassinato nei suoi giorni più belli.
La paura era di perdere anche me
che già mi ero perso,
in una discesa senza luce, 
nel più spaventoso dei conflitti.
Tu trepidavi
intuendo i miei tormenti,
e non c'era rimorso più grande 
che sentire la tua carezza sulla nuca,
al mattino 
quando il sole inondava la stanza
e un vento leggero faceva tremare le tende.
@lorettafusco2018


 

 
 
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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