Counselling di Yaris

Non c'è Scienza senza Coscienza


“Me ne vado in cerca di un grande forse.” François Rabelais. La formazione accademica, le svariate metodologie analitiche, si esauriscono molto spesso in astrazioni senza il supporto di risposte concrete. Ciò che spesso si fa è costruire modelli in grado di rappresentare la realtà e il comportamento degli agenti in una serie di situazioni “tipiche”.Lo stesso atto comunicativo è una sorta di rappresentazione, il tentativo di raffigurare qualcosa per parteciparlo ad altri e per far sì che gli aspetti della realtà osservata, sia trasferibile e comprensibile dalle persone che devono/possono in qualche misura intervenire su quella realtà.Il risultato? Nel dibattito contemporaneo, si tende a ricondurre il problema della comunicazione ad uno schema interpretativo bimodale che fa riferimento a due paradigmi:L'informazione che si vorrebbe trasmettere e il linguaggio utilizzato per tessere relazioni.. Il primo paradigma, nel riguardare la diffusione che vorrebbe realizzare crea le dimensioni di funzionamento e di controllo del processo: ciò che non dovrebbe essere detto perché non tutto è informazione e ciò che deve assolutamente essere detto per fare informazione: Tutto è lecito ma non tutto edifica! Il secondo paradigma, quello relazionale, rappresenta l'elemento di influenza vera e propria nelle dinamiche di costruzione e di ricostruzione di una relazione, che ciascuno fa all’interno dell’atto comunicativo. La relazione, conseguentemente,  può essere ricondotta a due tipologie: quella SIMMETRICA, che si fonda sulla percezione di uguaglianza nei rapporti e quella COMPLEMENTARE che si fonda sulla percezione di una differenza.La Scienza (intesa come operazione del pensiero) in tal senso, non può aggiungere altro, se non la personale interpretazione, al modello comunicativo di informazione  né può pretendere di dire nulla sulla co-scienza e sull'inten-zionalità di quella informazione che resta comunque nascosta e non analizzabile in entrambi i paradigmi...Proviamo a rifletterci?Yaris
Ogni verità attraversa tre stadi: prima viene ridicolizzata, poi violentemente contrastata, quindi accettata come evidente. Arthur Schopenhauer