Counselling di Yaris

Quanto contano le parole…?


Mi sono imbattuta recentemente in due video che hanno attirato la mia attenzione. Il primo riguardava i discorsi del Presidente Obama. Discorsi che dal punto di vista tecnico potrei definire emozionali e, quindi, miranti a colpire il “cuore” del popolo americano. Ho letto che si preparava lui stesso i discorsi e poi andava “a braccio” e, se il risultato è stato ciò che ha lasciato alle sue spalle, direi che se la sua politica ha mostrato inevitabili “defiance” altrettanto non si può dire rispetto a ciò che ha saputo suscitare tra la gente…. L’altro video, riguarda la premiazione di Matthew McConaughey winning Best Actor 2014, per il film Dallas Buyers Club, diretto da Jean-Marc Vallée con protagonisti Matthew McConaughey e Jared Leto. La forza delle parole pronunciate, l’emozione non controllata, gli occhi lucidi nel ringraziare la sua famiglia (madre, moglie, figli e anche il padre in cielo) esprimono qualcosa di cui, noi italiani Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigatori (così è scritto sul Palazzo della Civiltà Italiana dell’EUR a Roma” stiamo perdendo il senso: la credibilità.A partire dal pensiero di Aristotele, la percezione della maggioranza delle persone indica la credibilità come una qualità della persona. Mi perdoni Aristotele, l’ardire, ma non penso sia del tutto esatto. L’autorevolezza del parlare e la credibilità scaturiscono dalla relazione con l’interlocutore, sia esso pubblico sia privato e in ciò che suscita in termini di coinvolgimento, condivisione, emozione, voglia di agire, senso di appartenenza, comune sentire...Fuori da un tale contesto, la comunicazione diviene manieristica e tiepida, e al massimo può suscitare un sorriso ironico o di cortesia. Motivo per cui può lasciare un seguito o, all’opposto, restare ciò che sono....Parole.Yaris Le parole non sono fiato, evanescenza, convenzione. Le parole sono "cose". Niente esiste se non ha nome, perché siamo noi a far esistere il mondo.Roberto Vecchioni