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Post N° 809


Dopo La Spagna, Il Portogallo: Sì Veloce Ai Matrimoni GayIl leader Socrates appena eletto alla guida di uno dei paesi più cattolici d'Europa ha annunciato l'intenzione di seguire le orme del premier spagnolo Zapatero. Ma la Chiesa si fa già sentire.
Dopo la Spagna di Josè Luis Zapatero, anche il Portogallo di Josè Socrates dovrebbe entrare presto nell'elenco ancora ristretto dei paesi che riconoscono i matrimoni gay. Il capo del governo socialista di Lisbona ha annunciato in parlamento che intende mantenere la promessa formulata durante la campagna elettorale per le politiche del 27 settembre: dare statuto legale ai unioni fra omosessuali.Ma il Portogallo è uno dei paesi più tradizionali e cattolici d'Europa e la mossa di Socrates potrebbe essere più difficile da realizzarsi del previsto. L'opposizione di centrodestra del Cds ha chiesto un referendum sulla questione, come sulla legge di depenalizzazione dell'aborto (vittoria del no nel 1998, del sì nel 2007). E anche il principale partito di opposizione, il Pds di Manuela Ferreira Leite, potrebbe associarsi alla richiesta, per ora respinta dal partito socialista.
La chiesa cattolica, dalla politica meno aggressiva verso il potere socialista in Portogallo rispetto alla Spagna, è però favorevole al referendum e potrebbe pronunciarsi sulla questione durante la prossima riunione della conferenza episcopale. L'iniziativa di Socrates interviene fra l'altro in un momento delicato, mentre chiesa e stato stanno preparando la prima visita ufficiale di Benedetto XVI in Portogallo, in primavera al Santuario di Fatima.Socrates, che nonostante la vittoria alle politiche del 27 settembreha perso la maggioranza assoluta in parlamento che aveva durante la precedente legislatura, conta sui voti dei due partiti della sinistra, i comunisti-verdi della Cdu di Jeronimo da Sousa e il Bloco de Esquerda dell'ex-maoista Francisco Loucà, per fare passare la riforma in parlamento. Ma non è detto che la società portoghese - come ha fatto quella spagnola - possa seguirlo.Numerose associazioni hanno già lanciato petizioni contro il progetto di riforma, invocando a gran voce il referendum. E anche in seno all'ala cattolica del Ps sono emerse voci critiche, come quella di Claudio Anaya, secondo il quale "la povertà e la lotta contro la crisi" dovrebberpo essere ora le priorità di Socrates, e non il matrimonio gay, sul quale "la maggioranza dei portoghesi non è d'accordo".Fonte: www.gay.it