"Come accade con tutti i libri singolari, il riassumerli li ammazza. Perché il fascino di Marco Cavallo sta nel racconto a diario, steso giorno per giorno, da quando la troupe si installa in un laboratorio del manicomio, a quando i vari degenti a poco a poco si avvicinano e cominciano a lavorare, mentre altri resistono, qualcuno fa ostruzionismo, altri ancora cedono via via, il nucleo di operatori iniziali aumenta, nascono manifesti, dipinti, giornali murali, ambienti favolosi, e si procede lentamente alla costruzione di un grande pupazzo in legno e cartapesta, un cavallo. Marco Cavallo, che diventa a poco a poco il simbolo di questa grande festa liberatoria, in cui accadono cose importanti per l’arte e la comunicazione, ma anche cose importanti per la psichiatria a quanto pare, e individui che sino ad allora erano rimasti chiusi a ogni rapporto dialogico, ritrovano una dimensione collettiva e persino si scopre che possono tornare a casa. "
Umberto Eco, Corriere della sera, 6 luglio 1976
Trovo eloquente questo video suggeritomi da m.a.r.y.s.e in un suo commento, in linea con quello l'orrore del manicomio che voglio denunciare. Tuttora i "malatti di mente" comprende persone che nulla a che fare con essa.
Fantastico! Oggi questi ''esperimenti" sono 'normali' e diffusi un po' ovunque e oggetto di laboratorio è tutto. Ma quarant'anni, quasi, fa, era pionieristico, inimmaginabile, assolutamente improponibile!
Hai fatto bene a mettere foto e citazione.
Allea, j'y vais, Bonne journée.
Già, e poi Marco Cavallo è il simbolo dell'apertura del Manicomio. Prima di quel giorno, i "matti" erano ghettizzati e rinchiusi. Nel 1978, la legge Basaglia chiuse definitivamente i manicomi.
ricordo, buongiorno, la 180, per averla dovuta studiare.
Ricordo anche questo testo e immagini (anche del video ufficiale) di qualche anno fa e dell'esperienza, raccontata in un libro, dell'autore come volontario, non ricordo in quale struttura.
http://www.youtube.com/watch?v=-jPEuaLTPIc
ma anche:
http://www.youtube.com/watch?v=x8RiA5ZRKMs
Non dubitavo della tua approfondita informazione sull'argomento, piuttosto sottolineavo la mia mancanza di introduzione riguardo questo delicato argomento. Trovo eloquente il primo video, difatti l'ho aggiunto nel post. Grazie :)
Sarebbe passato ancora qualche anno prima che la legge 180 del 1978 di Franco Basaglia svuotasse i manicomi e iniziasse il trattamento obbligatorio dei malati psichiatrici presso le strutture pubbliche. Marco Cavallo, rappresenta il simbolo di quella forza liberatoria che creerà finalmente una sorta di comunicazione fra il fuori e il dentro, anche se le resistenze non mancarono e ancora oggi si discute se sia stato giusto o no eliminare i manicomi.
Ancora oggi nei DSM c'è gente capitata lì perché vissuta nei margini della società ma che non ha niente a che vedere con la malattia mentale. Mi auguro che non si dubiti più sull'orrore del manicomio, prigione della mente e dell'individuo ancor prima che del corpo.
Un libro su Marco Cavallo è "Giuliano Scabbia, Marco Cavallo + DVD,
Da un ospedale psichiatrico la vera storia che ha cambiato il modo di essere del teatro e della cura, 2011, Edizioni Alphabeta Verlag". Un film sull'opera di Basaglia è "C'era una volta la città dei matti" di Marco Turco con Fabrizio Gifuni e Vittoria Puccini.
Gentilissima odio_via_col_vento, mi porti una graditissima testimonianza del bisogno di espressione delle persone rinchiuse in quella che fu la vergogna del manicomio. Infatti ho scritto questo post pensando a tutti coloro, che ancor oggi, nonostante la legge Basaglia del 1978, si ritrovano ancora a vivere -per sbaglio- nei Dipartimenti di Salute Mentale, prendono psicofarmaci e sono ritenuti a tutt'oggi dei matti. Grazie!
SE lei ci teneva a precisarlo, hai fatto bene a dirmelo. Dev'essere tutt'altra cosa rispetto a Berghem de sota, immagino :) Buona domenica anche a te:) ps: sottotono perchè prendo dei forti antibiotici, ma bene.
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il 17/11/2019 alle 18:57
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il 17/11/2019 alle 12:28
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il 17/11/2019 alle 12:27
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il 16/11/2019 alle 21:15
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il 13/11/2019 alle 16:08