Chiuso per furia

VITA & VITA


Mentre me ne sto qui, ripiegata su me stessa in ascolto della vita che cresce, c'è una vita vicino a me che lentamente si spegne. L'entusiasmo ha lasciato il corpo, la forza se ne va un pochino ogni giorno, il viso, trasfigurato, non ha più colori, persino gli occhi sono liquidi, lontani, persi in un altro mondo, in una nuova storia. Questa volta, guardare l'esistenza che si spegne, è un dolore lontano. Sordo e attutito. La vita che ho dentro mi rende in qualche modo impermeabile. Ha esteso una corazza intorno al mio corpo e quasi nulla riesce a penetrarla e a incidermi la carne.Amore mio. Vorrei poterti inglobare in questa corazza. Sollevarti da quel battere sordo che hai nelle tempie e dalle lacrime che ti crescono negli occhi e portarti qui, nel mio mondo di sole, dove il battito di un piccolo cuore ammutolisce ogni altro suono, dove la luce che non si vede offusca tutte le altre. Non sono capace di farlo e tu non mi lasci leccare abbastanza il tuo dolore per poterlo lenire. Prima di avere un figlio, non c'è niente di più terribile che vedere un genitore lasciarci.Siamo accomunati da uno strano destino noi due: tua madre sta morendo nel corpo e la mia, invece, muore nella mente. La nostra bambina non avrà nonne che la vizieranno quando non guarderemo, nessuno le comprerà un gelato prima di cena e la coccolerà quando si sbuccerà le ginocchia. Avrà foto da guardare e fiori da posare per imparare a riconoscere le sue radici. Saremo noi a doverle innaffiare, perché non muoiano e lei non perda la sua storia. Sarà un fuoco che toccherà a noi tenere vivo. E ci riusciremo.Te lo prometto.