Desperate Mammy

l'acqua ed i suoi legami...


 Da ieri sera la pioggia insistente e copiosa, bagna la terra quasi arida della mia amata terra... Uno scrosciare continuo che immediatamente mi ha riportato alla memoria racconti ed usanze che, per secoli, hanno richiamato tra sacro e profano l'arrivo della stessa... Da sempre l'acqua è un bene che l'isola fatica a ad avere in abbondanza, per cui, ognuno di noi ha da sempre sentito raccontare storie che ne invocavano l'arrivo in vari periodi dell'anno, compreso quello del carnevale, e che nel raccontarlo assume un significato che va al di la della goliardia del divertirsi o del semplice mascherarsi... Quante volte ho assistito a preghiere o processioni, nelle quali se ne invocava l'arrivo quasi fosse la normalità, ma ciò che accade in alcuni centri assume un fascino arcaico... Ad Aidomaggiore per esempio, si costruiva una sorta di barella fatta di canne a cui venivano intrecciati rami di pervinca, che i  ragazzi e gli uomini portavano in giro per il paese e intonando una antica litania... Gli anziani del paese uscivano dalle case e vi buttavano addosso dell'acqua, offrendo poi caramelle ai bimbi ed un bicchiere di vino agli adulti, un rituale che per quel che ne so, si è ripetuto con grande partecipazione anche qualche anno fa... Il termine "Carrasegare" (con cui si definisce il carnevale) rimanda al dio Dionisio, per cui per celebrare la sua morte si sacrificavano capretti e torelli per rendergli omaggio... Un usanza che ai nostri occhi nulla ha a che vedere con i rituali scherzosi e goliardici del continente, ma che noi sardi abbiamo saputo nel corso del tempo trasformare in un momento di allegria e rinascita... Le maschere tradizionali hanno poco colore, il nero del carbone che viene utilizzato ancora oggi per scurire il viso primeggia, le pelli, i campanacci, ogni suono, ogni esibizione rimanda ad un rituale quasi di commemorazione della morte, aprendo le strade alla rinascita legata alla natura e  all'imminente arrivo della primavera... Gli inverni anticamente erano duri e molto freddi e la solitudine con una quotidianità scandita da poche distrazioni, fino a qualche decennio fa erano simili nella maggior parte dell'isola, ma soprattutto nella Barbagia culla e custode di quasi tutte le tradizioni... Oggi che anche i nostri bambini festeggiano il carnevale globalizzato, non dobbiamo comunque perdere le nostre radici, per cui, fintanto che ogni regione continuerà ad affiancarvi le proprie tradizioni, il fascino de "su Carrasegare" rimarrà una delle innumerevoli caratteristiche capace di contraddistinguerci.