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Anche la Pizza diventa Veronese!

Post n°2237 pubblicato il 09 Ottobre 2012 da luger2
 

Ora pure la pizza diventa settentrionale e Napoli deve subire un ulteriore affronto. I pizzaioli napoletani si ribellano alla «sonora bocciatura del Gambero Rosso che ha preferito a quelle napoletane le pizzerie di Verona e Roma». Per domani alle 13 è stata prevista una iniziativa di protesta da Sorbillo ai Tribunali con i cittadini ed i pizzaioli assieme al fondatore del Gambero Rosso, Stefano Bonini, che, si annuncia, «spiegherà il perchè di una scelta che appare dettata più da motivi politici ed economici che culinari». Inoltre nella sua guida ai ristoranti d’Italia 2013, non vi è nemmeno una pizzeria partenopea. Ora pure la pizza diventa settentrionale e Napoli deve subire un ulteriore affronto! Ma l’hanno mai mangiata gli autori della guida una piazza dalle nostre parti? La pizza è anche una cultura che i palati induriti dalle nebbie del nord non sono assolutamente in grado di apprezzare.Per troppo tempo abbiamo tollerato piccoli o grossi torti provenienti dal nord che, messi assieme, ci pongono in questa gravissima situazione socio-economica. Difendere punto per punto le nostre tradizioni, anche culinarie, vuol dire ritrovare l’orgoglio e la speranza di cui il Sud ora necessita più che mai.

Per l’occasione sarà offerta ai passanti anche la tradizionale pizza a portafoglio. «Che a Napoli e provincia - spiegano il pizzaiolo Gino Sorbillo e l’ex assessore all’ agricoltura della Provincia di Napoli ed attuale commissario campano dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli - non ci sia nemmeno una pizzeria degna di essere segnalata dal Gambero Rosso appare surreale e incredibile. Delle due l’ una o gli esperti della guida culinaria hanno voluto denigrare la nostra città oppure come è già successo con il riconoscimento della Pizza STG c’è  l’ ennesima operazione politica che tende a denigrare e a minimizzare il ruolo della Pizza e dei pizzaioli napoletani". 

"Non a caso vengono premiate pizzerie del Veneto da sempre territorio e base elettorale leghista. Anche questa volta dobbiamo reagire con sdegno all’ ennesimo attacco gratuito alla professionalità ed all’ impegno dei maestri pizzaioli napoletani. Dopo tutti i danni ed i problemi che ci hanno creato i leghisti adesso dobbiamo difenderci anche dal razzismo culinario». «Domani festeggeremo anche il riconoscimento definitivo dell’ Stg della pizza napoletana - spiegano il presidente dei pizzaioli napoletani Sergio Miccù e Vincenzo Peretti del consorzio dei pizzaioli napoletani - che sempre i leghisti volevano toglierci e che invece abbiamo difeso con i denti grazie anche all’ impegno dagli europarlamentari Paolo De Castro e Andrea Cozzolino. Anche in quel caso il Gambero Rosso non è stato al nostro fianco. Dobbiamo difendere la dignità ed il lavoro del territorio».

La pizza napoletana è l'unico tipo di pizza italiano riconosciuto in ambito nazionale ed europeo. Dal 4 febbraio 2010, infatti, è ufficialmente riconosciuta come specialità tradizionale garantita della Comunità Europea.

Essa si presenta come una pizza tonda dalla pasta morbida e dai bordi alti (cornicione). Tale rigonfiamento del cornicione è dovuto all'aria, che durante la fase di manipolazione del panetto si sposta dal centro verso l'esterno. Nell'impasto classico napoletano non è ammesso nessun tipo di grasso. Soltanto acqua, farina, lievito (di birra o naturale) e sale. Nella più stretta tradizione prevede solo due varianti per quanto riguarda il condimento:

  • Pizza marinara: con pomodoro, aglio, origano e olio extravergine di oliva.
  • Pizza Margherita: con pomodoro, mozzarella STG a listelli, mozzarella di bufala campana DOP a cubetti o Fior di latte, basilico e olio extravergine di oliva.

La cottura della pizza napoletana, infine, avviene sempre ed esclusivamente tramite l'utilizzo del forno a legna e mai quindi utilizzando altri modi di cottura come per esempio il forno elettrico. Oggi la pizza napoletana è uno dei piatti più diffusi al mondo ed è presente in quasi tutti i ristoranti e locali di cucina italiana all'estero con il nome pizza napoletana o pizza Napoli.

Nel 2011, la pizza napoletana è stata presentata dall'Italia come candidata al riconoscimento UNESCO come Patrimonio immateriale dell'umanità.


 
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Commenti al Post:
massimocoppa
massimocoppa il 10/10/12 alle 12:48 via WEB
ma com'è possibile?! mi sembra incredibile!
(Rispondi)
 
bahkty
bahkty il 23/10/12 alle 20:57 via WEB
Nessuna pizza pur premiata potrà mai superare in bontà l'originale napolertana, le altre sono solo gusto personale, non si discute neppure quello per l'orrido. Buona serata.
(Rispondi)
 
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