Un popolo distrutto

INDAGO' INASCOLTATO SULLA "TERRA DEI FUOCHI"


Per l'essersi prodigato, nell'ambito della lotta alle ecomafie, con straordinario senso del dovere ed eccezionale professionalità nell'attività investigativa per l'individuazione, nel territorio campano, di siti inquinati da rifiuti tossici illecitamente smaltiti. L'abnegazione e l'incessante impegno profuso, per molti anni, nello svolgimento delle indagini gli causavano una grave patologia che ne determinava prematuramente la morte. Mirabile esempio di spirito di servizio e di elette virtù civiche, spinti fino all'estremo sacrificio.Questa la motivazione per la medaglia d'oro alla memoria al Sostituto Commissariodella Polizia di Stato Roberto Mancini per l'impegno nelle indagini sulla terradei fuochi. La decisione arriva grazie anche alla grande visibilità ottenutadalla petizione lanciata dall’amico Fiore Santimone su Change.org nella qualesi chiedeva, appunto, di non dimenticare la sua famiglia e onorare il lavorosvolto dall’agente. Sono state 75mila le firme raccolte dall’aperturadella petizione, a novembre 2013, e, 14 mesi dopo, è arrivato ilriconoscimento, oltre a una medaglia d’argento alla memoria consegnata dal Capodella Polizia. Il 30 aprile scorso si spense Roberto Mancini. Unpoliziotto che sacrificò la propria vita facendo il suo dovere fino infondo pur conoscendone i rischi. Indagò per anni sui rifiuti tossicisparsi tra la Campania e il Lazio poi si è ammalò di cancro. Un sacrificio chelo Stato ha quantificato in poche migliaia di euro!  Roberto Mancini si era ammalato di tumore perché pertrent’anni, (questo è il tempo che ha dedicato all’indagine), ha respirato l’ariamalsana delle discariche abusive sparse in mezza Italia dal clan dei casalesi.Le stesse discariche abusive che ancora oggi inquinano quello che mangiamo ebeviamo: quelle che sono state scoperte e in parte bonificate hanno infatticontaminato la terra che occupavano per chissà quanti anni. Oggi la chiamano “Terra dei Fuochi” quell’area campanadove sono stati riversati i rifiuti tossici che Mancini già aveva individuatonegli anni ’90 e che provoca più morti, tutti per cancro, di una guerra civile;“Triangolo della morte” quello che comprende i comuni di Acerra, Nola eMarigliano. Roberto Mancini si ammalò perché, come consulentedella Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti della Camera, fecenumerosi sopralluoghi nelle discariche abusive e venne a contatto per anni coni rifiuti radioattivi. Questo fu anche il motivo, più che legittimo, dirichiedere alla Camera un risarcimento. Ma laCamera dei deputati rigettò la richiesta di indennizzo di Mancini: “Dal puntodi vista amministrativo, il sig Mancini, al fine di poter collaborare per laCommissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti è stato inquadratodal 16 aprile 1998 al 28 maggio 2011 nell’Ispettorato della Polizia presso laCamera dei deputati senza che sia stato stabilito alcun rapporto a titolooneroso con la Commissione…” ergo non c’era stato alcun rapporto di lavoro eMancini non doveva avere nulla. Oggi la medaglia d'oro! 
Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo. (Paolo Borsellino)