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Astensione? Sì, grazie.


Perchè ancora ci si meraviglia dell'astensionismo?Il voto è un diritto, un diritto a migliorare lo stato delle cose ma, in un contesto come quello attuale, c'è poco da migliorare.Gli Italiani le hanno provate tutte: destra, sinistra, centro e la situazione non cambia: tasse alle stelle, tensioni sociali, immigrazione senza freni, disoccupazione in costante aumento parimenti all'età pensionabile.Oltre alle solite promesse in politichese ante elezioni la situazione non cambia.E allora cosa resta al popolo se non la protesta del " non voto"; non voglio esprimere un mio diritto perchè, oltre al fatto che è l'unico che mi resta, non c'è nessuno per cui valga la pena di esprimerlo, nessuno a cui possa dare una preferenza, nessuno che sia in grado di dare una svolta a questo Paese in lento ed inesorabile declino.Il Belpaese affonda tra bombe d'acqua e bombe carta, violenze impunite e reati sottovalutati.Viviamo in uno stato di semilibertà quando la sicurezza di ciascuno di noi vacilla pericolosamente in balìa di gente che non ha senso civico, non conosce le regole o le aggira volutamente.I nostri figli studiano prevedendo un'occupazione, un futuro roseo e ricco di soddisfazioni; la laurea viene vista come un traguardo che, ahimè, non è altro che un nastro di partenza su una strada tutta in salita.E poi c'è tutto un mondo intorno che trasuda arricchiti, parvenus, ruffiani e tirapiedi.Cambiare significa evolvere, correggere, mutare, migliorare, modificare: tutte accezioni positive che non vedo concretizzarsi da troppo tempo.