Creato da estempora_nea il 14/05/2011

Estemporanea

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Domenica di sole.

Post n°189 pubblicato il 29 Marzo 2015 da estempora_nea

Domenica soleggiata, ma io sono a casa, col mal di orecchi, o meglio mal d’orecchio. Me ne duole uno solo: avrò preso un colpo d’aria. Andare dal medico? Ma non se ne parla neanche! Aspetto che passi, roba leggera…tanto domani sono  a casa. Torno in servizio martedì, come  di consueto. Poi lavoro fino a mercoledì, cosicchè arriveranno le vacanze pasquali fino all’8 aprile  compreso.
Sorrido, ma il riposo è basilare, tiene lontano lo stress eccessivo, i pensieri sterili e tutto l’ambaradan della negatività di un lavoro che m’impegna rigorosamente, anche se io lo amo in profondità. E' un  lavoro che mi dà notevoli soddisfazioni. Ma che vuole le dovute pause per essere svolto egregiamente.
Questa è la mia vita, una vita che a volte riavvolgo delicatamente  tra le pieghe dei ricordi, come un nastro  sottile, per paura di sciuparli, tutti: i superbelli, quelli belli, ed i  meno belli, le esperienze che ho fatto. Mi volto indietro e vedo una giovane  ragazza che ha fatto innumerevoli cose, e che ha imparato che nella vita bisogna lottare, sempre, a pugni serrati e non arrendersi. Mai.
Che bella scoperta Donatella, mi direte!! Oh, ma c’ è anche chi ha la strada lineare e senza troppe interruzioni…ci sta, ci sta, ci sta eccome!!
Nelle tante evoluzioni in corso, l’indole si forgia come una creta duttile e malleabile, volente o nolente…per fortuna che il mio  papà è stato un grande educatore, perchè, se avessi ricevuto solo l’influsso di mia madre, ora chissà come sarei! Lei, brava mamma, per carità, sempre presente quando ho avuto le mie difficoltà, come  15 anni fa: ero letteralmente a pezzi, fragile, indifesa. S’ è sempre fatta in quattro, forte ed energica, come lo è adesso; è stata sempre molto sicura di sé. Nonostante le mille disavventure sue, la sua salute precaria, e  quella di papà. Sempre presente. Non posso davvero lamentarmi... Grazie,cara mamma! Grazie, mio dolce papà!
Ma, la mamma, quando ero adolescente, non ci pensava due volte a far valere ed imporre un  suo punto di vista, sebbene io non lo  condividessi pienamente; ora si direbbe che erano altri tempi educativi !!! Quanto la detesto questa frase!
Meno male che papà era di gran lungo più democratico e tollerante, ed amava la cultura, la purezza, il bello in tutte le sue forme…oh papino, ma io non  finirò mai di ringraziarti!! Meravigliosamente bello aver avuto un papà  come te!!!
Le esperienze vissute, in pratica mi hanno forgiato, facendomi  diventare ancora più ribelle ed anticonformista,  e già, perché io lo sono sempre stata, una ribelle silenziosa, per non deludere le aspettative, ovvio; anche quando ubbidivo, dentro me urlavo;
mah, sarà stata l' educazione ricevuta, il quieto vivere, il rispetto che avevo  degli altri, insomma una serie di circostanze che mi  hanno fatto diventare quella che oggi sono.
Quando mi guardo  allo specchio, mi piaccio? Ma sì, credo si , esteriormente mi accetto, ma è l’anima l'aspetto che cerco di far venire alla luce, nella sua pienezza,  ed è là che mi riconosco come tale, nel chiarore della mia essenza; a volte è un fioco chiarore, e mi fa versare lacrime di  dolore, altre ancora più fulgido, e piango o sorrido di felicità. Perchè ci sono vissuti talmente forti a volte, che sono così belli da farci piangere dalla pienezza d'emozione che avvolge il nostro cuore!
Nei momenti bui mi tirerei un cazzotto in faccia…oh, che palle, mi ripeto!!! Ma riparto sempre, ogni volta  con grande dignità e rispetto di me, non ci perdo troppo tempo dietro ad  inutili elucubrazioni mentali che mi attraversano la materia cerebrale, perché ho imparato a volermi bene e  soprattutto a farmi rispettare dagli altri.
Forse è questo il segreto del mio impetuoso vivere: volermi bene, per voler bene anche al prossimo, alla fine.
E così oggi il mio non è più un urlo silenzioso, ma un modo più esplicito di far sentire che  esisto. E questa è la cosa che più amo di me. Essere ciò che sono.
Il resto, lo fa la Vita, ed io seduta sulla sua soglia, spettatrice speranzosa e gaudente, serenamente la lascio fluire, ed aspetto, respirandola in profondità. E mi piace  così…

 
 
 
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