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Ogni uomo "Libertà ed esilio"

Post n°341 pubblicato il 11 Marzo 2018 da dionisiosparacio
 

 

 


Libertà ed esilio si alternano nella storia del popolo: come si alternano

fedeltà e peccato. Ogni uomo, l'intera umanità spesso vive la stessa storia.

Una costante ci conforta: Colui che mai mette in discussione il suo dono splendido della libertà,

coglie castigo e merito dai comportamenti umani, mai però abbandona definitivamente i suoi.

La schiavitù non può durare più di tanto perché Egli ci ha fatti liberi e ci vuole come-

figli e non come schiavi.



Neanche il castigo può durare più di tanto perché il Padre buono lo commina sempre

a scopo terapeutico e soltanto per indurci alla conversione.

Non sempre siamo disposti a comprendere che la punizione è una grandissima

testimonianza di  amore.



Ci dovrebbe convincere, per quanto ci è dato di comprendere,

l'infinito amore che ha indotto Padre celeste alla incarnazione della divinità del suo unico Figlio

Gesù Cristo e al supremo sacrificio della croce.

   "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito,

perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.

Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per

mezzo di lui".



Ecco ancora una volta dichiarato l'irrefrenabile desiderio di Dio e la sua passione più grande,

che è quella che ogni sua creatura raggiunga la salvezza eterna.

Del resto questo è lo scopo ed il fine ultimo di ogni umana esistenza.



Egli opportunamente ci ricorda che nessuno è in grado di salvare se stesso,

anzi ci viene ripetuto: "Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà;

ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.

Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?

E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?".



Con una bella immagine della luce e delle tenebre possiamo ulteriormente capire la radicale

alternativa dinanzi alla quale ci pone il Signore:

egli sta dialogando con Nicodemo in una tiepida notte stellata e dice:

"E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito

le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.

Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.

Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state

fatte in Dio".



Dobbiamo dedurre che siamo in fortissima crisi energetica divina! Al nostro mondo, spesso ai

nostri cuori manca la luce!


 
 
 
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